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Poema sinfonico

Il poema sinfonico è una composizione musicale per orchestra, solitamente in un solo movimento, di ampio respiro e che sviluppa musicalmente un'idea poetica, ispirata alle più svariate occasioni extra-musicali: un'opera letteraria in versi (Les préludes di Franz Liszt) o in prosa (Don Chisciotte di Richard Strauss), un'opera figurativa o filosofica (Così parlò Zarathustra di Richard Strauss), un omaggio a luoghi od occasioni particolari (I pini di Roma, Le fontane di Roma, Feste romane di Ottorino Respighi), ma anche una puramente libera intuizione del compositore (Una saga di Jean Sibelius). È in sintesi un particolare tipo di composizione orchestrale suddiviso (Così parlò Zarathustra di Strauss) o no (Les Preludes di Liszt) in movimenti e spesso figurativamente molto chiaro: sono evidenti le immagini che il compositore vuole suggerire, attraverso il cambio di registro, di timbro e di intensità sonora. È una derivazione diretta della musica a programma che fu una delle forme predilette dai musicisti romantici, ad esempio Hector Berlioz nella sua Sinfonia fantastica e nell'Aroldo in Italia. Tra i musicisti che più svilupparono questo tipo di composizione si devono citare tra gli altri: Liszt (che coniò il termine), Čajkovskij, Dvořák, Richard Strauss, Smetana, Sibelius e Respighi. Smetana in particolare compose La mia patria (1873-1879), opera in cui confluiscono ben sei poemi sinfonici.

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