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L'ottava rima è il metro usato nei cantari trecenteschi e nei poemetti del Boccaccio (Ninfale fiesolano, Filostrato). Non è certo chi l'abbia inventato, ma il suo uso può essere rintracciato fin dal XIV sec. La prima testimonianza è il Filostrato, opera di Giovanni Boccaccio, tant'è che si tende a pensare che sia stato il grande autore del trecento italiano ad inventare l'ottava rima, partendo dall'esempio degli huitains francesi in lingua d'oil ; altro esempio ne è il Britto di Bretagna di Antonio Pucci). Diventerà poi il metro di poeti popolari, come Antonio Pucci, e scrittori colti come Franco Sacchetti che lasceranno poi al Pulci, al Boiardo, all'Ariosto e al Tasso, di elevarlo alle più alte cime. La popolarità dell'ottava riuscì in questo modo a sostituire la terzina dantesca. È ancora questo metro che sarà utilizzato dai poeti estemporanei per i loro contrasti di improvvisazione fino ai nostri giorni.
La letteratura spagnola si compone di tutte quelle opere in lingua spagnola, manoscritte e a stampa, che sono state create in Spagna dal X secolo fino ai nostri giorni.
El estudiante de Salamanca (trad. lett. Lo studente di Salamanca) è un poema di 1704 versi di José de Espronceda pubblicato per la prima volta in versione integrale nel 1840, nel volume Poesías; alcuni frammenti del poema erano comunque già comparsi nel 1836 sulla rivista «El Español» e nel 1837 su «Museo Artístico literario». L'opera riunisce diversi motivi: il mito di Don Juan Tenorio, la follia del protagonista, la visione spettrale del proprio funerale, la sfida a Dio, la donna trasformata in uno scheletro: motivi in precedenza trattati anche da altri autori e spesso adattati dalla tradizione popolare. Espronceda introduce diverse nuove funzionalità nell'uso dei versi, usa la miscela di generi, e un personaggio cinico e ribelle. Al momento della sua pubblicazione, il poema ruppe i canoni estetici dell'epoca e fu un'opera d'avanguardia.