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Il 1º settembre 1939, a seguito dell'attacco tedesco contro la Polonia, il capo del governo Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza con la Germania, dichiarò la non belligeranza italiana. L'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale avvenne con una serie di atti formali e diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno 1940, e fu annunciata da Mussolini stesso con un celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia. Durante i nove mesi di incertezza operativa, il Duce, impressionato dalle folgoranti vittorie tedesche, ma conscio della grave impreparazione militare italiana, restò a lungo dubbioso fra diverse alternative, a volte contrastanti fra loro, oscillando tra la fedeltà all'amicizia con Adolf Hitler, l'impulso a rinnegarne la soffocante alleanza, la voglia di indipendenza tattica e strategica, il desiderio di facili vittorie sul campo di battaglia e la brama di essere ago della bilancia nello scacchiere della diplomazia europea.
Vittorio Mussolini, anche conosciuto con lo pseudonimo artistico, anagramma del suo nome e cognome, Tito Silvio Mursino (Milano, 27 settembre 1916 – Roma, 13 giugno 1997), è stato uno sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
Con caduta del fascismo (indicata anche come 25 luglio 1943 o semplicemente 25 luglio) ci si riferisce a una serie di avvenimenti che si susseguirono in Italia dalla primavera del 1943 culminando nella riunione del Gran consiglio del fascismo del 24 luglio, al termine della quale venne decisa la deposizione di Benito Mussolini. Gli eventi furono il risultato di manovre politiche parallele avviate dal gerarca Dino Grandi e dal re Vittorio Emanuele III, il cui esito finale fu la caduta del governo fascista dopo 21 anni, l'arresto di Mussolini e la conseguente nomina da parte del re di un nuovo capo del Governo nel Maresciallo dell'esercito Pietro Badoglio. La riunione del massimo organo collegiale del fascismo iniziò alle 17:15 del 24 luglio. La votazione sull'ordine del giorno presentato da Dino Grandi, che prevedeva la sfiducia a Mussolini, avvenne alle 2:30 del 25 luglio: 19 votarono a favore, 7 furono contrari, 1 si astenne. Gli ordini del giorno erano a firma di (1) Grandi; (2) Farinacci; (3) Scorza); dopo che il primo fu accolto, Mussolini dispose di non mettere ai voti gli altri due. Anche se non esiste il verbale ufficiale dell'assemblea, il testo completo e l'originale dell'ordine del giorno Grandi furono pubblicati nel 1965 dalla rivista «Epoca», grazie al ritrovamento dei documenti conservati da Nicola De Cesare, segretario personale di Mussolini.
Adolf Hitler (pronuncia tedesca [ˈadɔlf ˈhɪtlɐ] ; Braunau am Inn, 20 aprile 1889 – Berlino, 30 aprile 1945) è stato un politico tedesco di origine austriaca, cancelliere del Reich dal 1933 e dittatore, col titolo di Führer, della Germania dal 1934 al 1945. Capo del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, nonché principale ideatore del nazionalsocialismo, Hitler conquistò il potere cavalcando l'orgoglio ferito del popolo tedesco, dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale e la grave crisi economica che affliggeva la Repubblica di Weimar. Sfruttando la sua abilità oratoria e l'insoddisfazione delle classi medie, presentò un manifesto politico intriso di nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo e dopo alterne vicende (fallito Putsch nel 1923 e conseguenti otto mesi di carcerazione, durante i quali iniziò la stesura del Mein Kampf), arrivò alla Cancelleria nel gennaio del 1933. Nel 1934, dopo la morte del presidente Paul von Hindenburg, si attribuì per legge il titolo di Führer e Cancelliere del Reich, accentrando nelle sue mani i poteri dello Stato e instaurando un regime dittatoriale. Grazie a un possente ed efficace programma di ristrutturazione economica e riarmo militare, Hitler perseguì una politica estera estremamente aggressiva, volta principalmente a espandere il Lebensraum (spazio vitale) tedesco a spese delle popolazioni dell'Europa orientale. In un susseguirsi di atti di sfida alla comunità internazionale, giunse a invadere la Polonia il 1º settembre del 1939, provocando lo scoppio della seconda guerra mondiale. Da quel momento Hitler diresse personalmente le operazioni di guerra, esercitando un'influenza determinante nelle scelte strategiche e nella conduzione operativa. Grazie anche alle sue decisioni e alla sua determinazione i primi anni del conflitto furono caratterizzati da impressionanti vittorie, che permisero al Terzo Reich di dominare gran parte dell'Europa e sembrarono dimostrare l'invincibilità della Wehrmacht. Tuttavia a partire dal 1942, col formarsi della potente coalizione degli Alleati anglo-americano-sovietici, la Germania dovette passare sulla difensiva e subire gli attacchi sempre più efficaci dei suoi nemici. Abbandonato dagli alleati, logorato dalle continue sconfitte e in condizioni fisiche e psichiche sempre più precarie, Hitler rifiutò di cedere le armi e continuò a resistere ostinatamente. Rimasto bloccato con le truppe a lui fedeli in una Berlino ormai accerchiata dall'Armata Rossa, si suicidò nel suo bunker il 30 aprile 1945 insieme alla compagna Eva Braun, che aveva sposato il giorno prima. Responsabile della morte di milioni di persone, Hitler fu propugnatore di un'ideologia nazionalista e razzista, e di una politica di discriminazione e sterminio che colpì vari gruppi etnici, politici e socialiː popolazioni slave, etnie romanì, testimoni di Geova, omosessuali, oppositori politici, membri della Massoneria, prigionieri di guerra, disabili fisici e mentali, e in particolar modo gli ebrei. Segregati sin dal 1933 dalla vita sociale ed economica del Paese, gli ebrei e le altre minoranze furono oggetto dal 1941 di un piano d'internamento e sterminio noto con il nome di soluzione finale, al quale ci si è riferiti sin dall'immediato dopoguerra con il termine di Shoah od Olocausto. La parola genocidio fu coniata dall'ebreo polacco Raphael Lemkin in un'opera del 1944 sulle politiche di sterminio naziste.
L'occupazione italiana della Francia meridionale si ebbe tra il 1940 e il 1943, nel corso dei primi anni della seconda guerra mondiale. Il regio esercito italiano ebbe modo di occupare militarmente alcune parti del suolo francese. Tale occupazione avvenne in due fasi: la prima nel giugno del 1940 a seguito della capitolazione francese dopo la vittoriosa offensiva tedesca; la seconda nel novembre 1942, quando Hitler decise di occupare militarmente il suolo della Francia di Vichy (Operazione Anton). A seguito dell'armistizio di Cassibile con gli Alleati, le truppe del Regio Esercito in suolo francese abbandonarono le zone, ponendo così termine all'occupazione italiana.
Leopoldo II Giovanni Giuseppe Francesco Ferdinando Carlo d'Asburgo-Lorena (Firenze, 3 ottobre 1797 – Roma, 29 gennaio 1870) è stato il penultimo granduca di Toscana e l'ultimo granduca regnante de facto.
La locuzione grande potenza, nel linguaggio storico-diplomatico, indica uno Stato capace di esercitare la sua influenza a livello mondiale. È un concetto di creazione europea, utilizzato sin dal Congresso di Vienna, ma è stato successivamente esteso all'ambito globale delle relazioni internazionali. Tra le grandi potenze attuali, secondo lo schema convenzionale, si annoverano Cina, Stati Uniti, Francia, Russia e Regno Unito. Questi cinque paesi sono i vincitori della seconda guerra mondiale e godono pertanto del potere di veto all'interno del consiglio di sicurezza dell'ONU, dove sono inoltre gli unici membri permanenti. I paesi del P5 sono riconosciuti ufficialmente come potenze nucleari dalla comunità internazionale. Germania, Giappone ed Italia persero il conflitto mondiale e con esso lo status di grande potenza, ma lo riottennero qualche decennio più tardi. Giappone ed Italia dovettero rinunciare al seggio permanente di cui disponevano nella Società delle Nazioni, mentre la Germania fu divisa in diverse zone di occupazione. Il Giappone, reduce dai Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, rinunciò al diritto di dichiarare guerra. Simili disposizioni furono inserite nelle costituzioni di Germania ed Italia, che però decisero di aderire alla condivisione nucleare della NATO acquisendo così un enorme potere dissuasivo di ritorsione contro ogni minaccia nel mondo. Germania, Giappone ed Italia tornarono ad essere grandi potenze dopo il loro miracolo economico post-bellico. A seguito della loro piena riabilitazione politica ed industriale, le ex-potenze dell'asse furono invitate da Francia, UK e USA a prendere parte al primo vertice del G6 nel 1975, che si allargherà al Canada l'anno successivo generando il G7 e che include grandi potenze. Lo scenario internazionale, con i relativi rapporti di forza, è mutato con la grande recessione e la nascita del gruppo BRICS, un acronimo che indica principali nazioni di recente industrializzazione. I paesi del G7 e parte dei BRICS (Cina, India e Brasile) includono i dieci stati di maggiore importanza industriale riconosciuti dall'ILO, agenzia specializzata dell'ONU. Le economie avanzate e quelle di recente industrializzazione hanno poi creato un canale di dialogo nel più ampio forum del G20, dove anche l'America Latina, il Medio Oriente e l'Anello del Pacifico godono di rappresentanza. Non tutte le grandi potenze sono eguali tra loro in peso politico, economico, o militare: gli Stati Uniti sono ad esempio riconosciuti come l'unica Superpotenza del mondo, mentre la Cina è considerata una potenziale superpotenza. Nonostante i notevoli cambiamenti avvenuti dal 1945 ad oggi, la composizione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU è rimasta invariata. Germania, Giappone, India e Brasile hanno formalmente richiesto di entrare a far parte del gruppo dei membri permanenti con potere di veto nel CdS dell'ONU, formando il G4. L'Italia (assieme ad altri paesi tra cui il Canada, la Spagna e la Corea) ha formato lo Uniting for consensus, un blocco di diplomazie che ha l'obiettivo di limitare il potere di veto e di impedire l'aumento dei membri permanenti in favore di membri semi-permanenti. Al momento sia la proposta di riforma dello "Uniting for Consenus" che quella del G4 sembrano avere poche possibilità di riuscita, essendo necessari i 2/3 dei voti nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Francesco Domenico Guerrazzi (Livorno, 12 agosto 1804 – Cecina, 23 settembre 1873) è stato un politico e scrittore italiano. Fu un intellettuale organico della media borghesia produttiva e democratica del primo Ottocento di cui, muovendo dal particolare angolo visuale dell'ambiente livornese, interpretò le esigenze e le aspirazioni nel campo politico–economico come in quello culturale. Svolse l'attività di politico e scrittore nel movimento risorgimentale.
La battaglia di Berlino (in tedesco: Schlacht um Berlin; in russo: Берлинская наступательная операция, Berlinskaja nastupatel'naja operacija) fu l'ultima grande offensiva del teatro europeo della seconda guerra mondiale e segnò la sconfitta definitiva della Germania nazista. L'Armata Rossa sovietica prima travolse, nonostante l'accanita resistenza, il precario fronte tedesco sul fiume Oder, quindi accerchiò e attaccò direttamente la capitale del Terzo Reich, disperatamente difesa da reparti raccogliticci della Wehrmacht, delle Waffen-SS (comprese unità di volontari stranieri), della Hitlerjugend e del Volkssturm. I sovietici, in netta superiorità numerica e di mezzi terrestri e aerei, riuscirono, al comando del maresciallo Georgij Žukov e del maresciallo Ivan Konev, a portare a termine la loro missione, a distruggere o catturare il grosso delle forze nemiche e a ottenere la resa di Berlino (2 maggio 1945). I combattimenti sulla linea del fiume Oder e soprattutto all'interno dell'area urbana di Berlino, violenti e prolungati, costarono pesanti perdite di uomini e mezzi a entrambe le parti. Durante la battaglia Adolf Hitler, che aveva deciso di rimanere nella capitale accerchiata per organizzare l'ultima resistenza, si tolse la vita per non cadere in mano sovietica. Il Terzo Reich si arrese ufficialmente l'8 maggio 1945, sei giorni dopo la fine della battaglia.