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La teoria del complotto del Nuovo ordine mondiale (indicata più semplicemente come nuovo ordine mondiale, in latino novus ordo mundi, in inglese anche con la sigla NWO corrispondente a new world order) è una delle più vaste tesi complottiste secondo la quale un presunto gruppo di potere oligarchico e segreto si adopererebbe per prendere il controllo di ogni paese del mondo in maniera totalitaria al fine di ottenere il dominio della Terra.
La teoria del Sole e della Luna fu una concezione politica medievale creata da Innocenzo III. La quale vedeva il papa come la principale autorità terrena e come la fonte del potere di tutti i regnanti. Secondo questa concezione, il pontefice e l'imperatore del Sacro Romano Impero, i due poteri universali sulla Terra, sarebbero stati come il Sole e la Luna nel cielo. Come, infatti, il Sole emette luce propria, mentre la Luna riflette la sua luce, così il papa, essendo vicario di Cristo, brillerebbe di luce propria illuminando l'imperatore. Questa concezione era dovuta al fatto che nel Medioevo (ma anche per tutta l'Età Moderna) si considerava l'autorità dei sovrani terreni come derivante direttamente da Dio e non come espressione di una volontà popolare. La Chiesa, quindi, ritenendosi l'unico tramite possibile tra il Cielo e il popolo cristiano, sarebbe stata l'unica fonte legittima del potere e la più alta autorità terrena. Il Sacro Romano Impero, invece, sarebbe stato semplicemente affidato all'imperatore dal pontefice il quale, se avesse voluto (in linea del tutto teorica: nessun imperatore avrebbe rinunciato in silenzio alla propria autorità), se lo sarebbe potuto anche riprendere. La teoria si inserì nel secolare conflitto tra papato e impero per l'acquisizione della massima autorità politica sull'Europa medievale. Alla teoria del Sole e della Luna fu contrapposta un'altra concezione, la cosiddetta teoria dei due Soli, secondo la quale papato e impero avrebbero avuto pari dignità, ma in ambiti diversi: la Chiesa avrebbe avuto il primato spirituale, mentre l'Impero quello temporale.
La separazione dei poteri (o divisione dei poteri), nel diritto, è uno dei principi giuridici fondamentali dello Stato di diritto e della democrazia liberale. Consiste nell'individuazione di tre funzioni pubbliche principali nell'ambito della sovranità dello Stato (legislazione, amministrazione e giurisdizione) e nell'attribuzione delle stesse a tre distinti poteri dello stato, intesi come organi o complessi di organi dello Stato indipendenti dagli altri poteri: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario (gli stessi termini vengono usati anche per indicare la funzione a ciascuno attribuita), in modo da garantire il rispetto della legalità ed abbattere eventuali distorsioni democratiche dovute ad abusi di potere e fenomeni di corruzione.