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Luca evangelista (in greco antico: Λουκάς, Loukás; Antiochia di Siria, 9 circa – Tebe, 18 ottobre 93 circa) venerato come santo da tutte le Chiese cristiane che ne ammettono il culto, è tradizionalmente indicato come autore del Vangelo secondo Luca e degli Atti degli Apostoli, il terzo ed il quinto libro del Nuovo Testamento. Per i cattolici è il santo patrono degli artisti, dei medici e dei notai, e viene festeggiato il 18 ottobre. Il suo emblema è il toro: l'attribuzione ha diverse interpretazioni e tradizioni; secondo San Girolamo e il vescovo Vittorino di Petovio (+304) si deve al fatto che nel suo Vangelo introduce come primo personaggio Zaccaria, padre del Battista. Costui, essendo sacerdote del tempio, offriva sacrifici di tori.
Le lettere di Paolo sono tredici testi del Nuovo Testamento attribuiti dalla tradizione all'apostolo Paolo di Tarso. In esse Paolo scrive a varie comunità da lui fondate o visitate nei suoi viaggi apostolici; alcune lettere sono inoltre dedicate a persone a lui care. In passato la Chiesa cattolica attribuì a Paolo di Tarso la Lettera agli Ebrei, nella quale non è indicato il nome dell'autore; tale lettera è oggi ritenuta, pressoché unanimemente, essere di un altro autore. Si sono inoltre conservate alcune lettere che affermano di essere state scritte da Paolo ma che sono ritenute apocrife dalla maggioranza degli esegeti.
Nel Nuovo Testamento sono incluse sette epistole non redatte da Paolo di Tarso e raccolte con il nome di lettere cattoliche ovvero lettere universali. Probabilmente questo nome si deve al fatto che riguardano tutti i cristiani, laddove l'espressione "lettere universali" traduce il greco katholikós. Gli autori sono tradizionalmente identificati con Pietro apostolo, Giovanni apostolo, Giacomo e Giuda. Gli esegeti della Bibbia Edizioni Paoline osservano come le lettere pastorali "nell'uso tradizionale sono state sempre un po' in ombra, forse per il grande valore dogmatico del gruppo delle lettere paoline o per l'incertezza circa l'autenticità e la canonicità di ben cinque di esse" e gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico" sottolineano che "si arrivò, comunque, a questo numero sette delle epistole soltanto dopo lunghe e alterne vicende [...] la disposizione attuale (Gc, 1-2Pt, 1-3Gv, Gd) potrebbe dipendere dall'ordine dei nomi in Gal2,9". Origene di Alessandria (185-254), "autore patristico del III secolo, considerava anche la Lettera di Barnaba tra le lettere cattoliche. Tuttavia, la successiva Lista di San Damasio I non menzionò la Lettera di Barnaba fra i testi canonici. Sono altresì note col nome di Lettere Apostoliche.
La Lettera di Barnaba (gr. Βαρνάβα Ἐπιστολή) è una lettera anonima, una delle Lettere apocrife del Nuovo Testamento. Fu composta in greco koinè tra il 70 e il 132. Fu attribuita a Barnaba apostolo, collaboratore di Paolo di Tarso, da Clemente Alessandrino (150 circa – 215 circa) e ancora da San Girolamo (347 – 419/420), ma dagli studiosi moderni è considerata opera di uno scrittore sconosciuto. La datazione, come il luogo di composizione della Lettera, sono incerti.
La Lettera ai Romani o Epistola ai Romani è un testo in lingua greca del Nuovo Testamento scritto da Paolo di Tarso, l'apostolo dei Gentili (Romani 11,13) e indirizzata ai cristiani di Roma, da lui definiti come noti "in tutto il mondo" (Romani 1,8) per la loro grande fede. La lettera, la più lunga tra quelle composte da Paolo, è considerata la sua più importante eredità teologica. Gli studiosi biblisti concordano che essa fu composta per spiegare che la salvezza è offerta attraverso il Vangelo di Gesù Cristo.
La Lettera agli Ebrei è un'opera inclusa nel Nuovo Testamento, in cui il profilo e la missione di Gesù sono delineati tramite il confronto con la figura del sommo sacerdote nell'Antico Testamento. Il suo genere letterario è molto discusso. Ben più che una lettera o un'omelia il testo risulta essere un "trattato per i cristiani di origine ebraica ed etnica ora ellenizzati". Il testo, anonimo, è stato accostato al nome di Paolo di Tarso sin dai tempi più antichi, ma la critica antica e moderna ha escluso quasi concordemente questa attribuzione.
La conversione di Paolo è un evento descritto negli Atti degli Apostoli che segna l'adesione al cristianesimo di Saulo o Paolo di Tarso.
Tito Flavio Clemente, meglio conosciuto come Clemente Alessandrino (Atene, 150 circa – Cappadocia, 215 circa), è stato un teologo, filosofo, santo, apologeta e scrittore cristiano greco antico del II secolo. È uno dei Padri della Chiesa.
La Bibbia (dal greco antico βιβλίον, plurale βιβλία biblìa, che significa "libri") è il testo sacro della religione ebraica e di quella cristiana. È formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione e stile letterario, scritti in un ampio lasso di tempo, preceduti da una tradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito a partire dai primi secoli della nostra era. Diversamente dal Tanakh (Bibbia ebraica), il cristianesimo ha riconosciuto nel suo canone ulteriori libri scritti in seguito al "ministero" di Gesù. La Bibbia cristiana, quindi, risulta suddivisa in: Antico Testamento (o Antica Alleanza), corrispondente alla Bibbia ebraica, e Nuovo Testamento (o Nuova Alleanza), che descrive l'avvento del Messia e le prime fasi della predicazione cristiana. La parola "Testamento" presa singolarmente significa "patto", un'espressione utilizzata dai cristiani per indicare i patti stabiliti da Dio con gli uomini per mezzo di Mosè (antico testamento) e poi per mezzo di Gesù (nuovo testamento).