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San Marzano di San Giuseppe (Shën Marcani in Arbëreshë, AFI: [ar'bəreʃ], Sa'Mmarzanu in dialetto salentino) è un comune italiano di 8 995 abitanti della provincia di Taranto in Puglia. San Marzano di San Giuseppe, insieme a Casalvecchio di Puglia (in arbëresh: Kazallveqi) e Chieuti (in arbëresh: Qefti), è un antico centro arbëreshë della regione. San Marzano di San Giuseppe è stato quasi sempre di proprietà di famiglie albanesi che hanno cercato di preservare la memoria degli antenati. Oggi il paese è l'unico tra i 14 paesi fondati o rifondati da albanesi [(Belvedere estinto), Carosino, Civitella (oggi: masseria Civitella), Faggiano, Fragagnano, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Roccaforzata, San Crispieri (oggi una frazione di Faggiano), San Giorgio Ionico, San Martino (estinto) e Santuario Santa Maria della Camera (oggi parte di Roccaforzata)] nell'Albania Tarantina che oltre alla lingua albanese pre-ottomana (Gjuha Arbëreshe) hanno conservato alcuni usi e costumi del paese di origine.San Marzano di San Giuseppe appartiene ai circa 50 paesi di origine albanesi che sono tutelati dalla legge nazionale nº 482 del 1999 della tutela delle minoranze linguistiche storiche.
San Martino di Finita (Shën Mërtiri in arbëreshë) è un comune italiano di 980 abitanti della provincia di Cosenza situato sul versante interno della Catena Costiera calabrese, 36 km a nord del capoluogo provinciale. Fu fondato tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo da profughi albanesi, che dovettero abbandonare la propria terra per l'invasione turco ottomana, i cui discendenti ancora oggi lo abitano. Da allora si mantiene la lingua e i costumi tradizionali arbëreshë, ma non più il rito bizantino greco (che dal 1643 passò a quello latino poiché i papàdes di rito greco dovevano andare per un'adeguata istruzione in Grecia e quasi tutti vi sono rimasti).
Pordenone (IPA: [porde none], , Pordenon in veneto, in friulano standard ed in friulano occidentale, Portenau in tedesco) un comune italiano di 51 543 abitanti del Friuli-Venezia Giulia. In base alla legge regionale 26/2014 "Riordino del sistema Regione Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia" Pordenone sede della UTI del "Noncello", di cui fa parte assieme ai comuni di Cordenons, Fontanafredda, Porcia, Roveredo in Piano, San Quirino e Zoppola. Anche a seguito della soppressione della provincia, il comune di Pordenone (come quello di Trieste, Gorizia e in futuro Udine) mantiene comunque le prerogative connesse alla qualificazione di capoluogo di provincia . la principale citt del Friuli occidentale (o destra Tagliamento). Si trova lungo le sponde del fiume Noncello, il cui breve decorso confluisce poco oltre nel fiume Meduna, principale affluente del Livenza. La sua passata vocazione portuale si evidenzia nel nome Portus Naonis (in latino "porto del (fiume) Naone (od. Noncello)"). La citt al centro di un'area urbana di circa 86 000 abitanti costituita con il comune di Cordenons, a Est, e quello di Porcia, ad Ovest.
Le Pale di San Martino (dette anche "Gruppo delle Pale") sono il gruppo montuoso più esteso delle Dolomiti, con circa 240 km² di superficie, situate a cavallo tra Trentino orientale e Veneto (provincia di Belluno), nella zona compresa tra Primiero (valli del Cismon, del Canali, val Travignolo), Valle del Biois (Falcade, Canale d'Agordo) e Agordino. Nel settore centrale del gruppo, scoperto dal marchese Déodat de Dolomieu nel 1788, costituito da dolomia, roccia sedimentaria formata da doppio carbonato di calcio e magnesio, si estende l'altopiano delle Pale, su una superficie di circa 50 km², formando un enorme tavolato vuoto, roccioso e quasi lunare che oscilla tra i 2500 e i 2800 m s.l.m. di altitudine. La parte del gruppo estesa in Trentino è interamente compresa nel Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino. Secondo alcune fonti il gruppo avrebbe ispirato lo scrittore bellunese Dino Buzzati (grande amante della catena) nell'ambientazione del suo romanzo Il deserto dei Tartari. Per l'eccezionale valore universale di questa bellezza naturale, il sistema geologico delle Pale è incluso nel sito "Le Dolomiti", dichiarato nel 2009 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Il Palazzo delle miniere, chiamato anche Palazzo del Dazio o del Censo, è un edificio storico situato a Fiera di Primiero, municipalità del comune di Primiero San Martino di Castrozza, in provincia di Trento. Eretto nel XV secolo al termine dell'antica zona posta lungo la Rivetta Enrico Koch, vicino alla Pieve di Santa Maria Assunta e alla chiesetta di San Martino, da Sigismondo "Il danaroso", duca d'Austria e conte del Tirolo, fu sede del giudice minerario (Bergrichter) e dei diversi uffici pubblici che si succedettero nel corso dei secoli.Al suo interno è stato ricavato il Centro di documentazione della storia e cultura materiale del Primiero, con un'esposizione etnografica sull'artigianato, usi e costumi della zona, con varie sezioni dedicate alla tessitura e filatura, alla lavorazione del ferro e dei formaggi, alla fienagione e altre attività rurali. Altri spazi sono dedicati alla vita dell'ingegnere Luigi Negrelli (progettista di ferrovie e del canale di Suez) e alla storia delle miniere di Primiero.