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Gaio Giulio Cesare (in latino: Gaius Iulius Caesar, AFI: [ˈgaj.jʊs ˈjuː.lɪ.ʊs ˈkaɛ̯.sar]; nelle epigrafi C·IVLIVS·C·F·CAESAR e DIVVS IVLIVS; in greco antico: Γάϊος Ἰούλιος Καῖσαρ, Gáïos Iúlios Kaîsar; Roma, 13 luglio 101 a.C. o 12 luglio 100 a.C. – Roma, 15 marzo 44 a.C.) è stato un militare, politico, console, dittatore, pontefice massimo, oratore e scrittore romano, considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia.Ebbe un ruolo fondamentale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Fu dittatore (dictator) di Roma alla fine del 49 a.C., nel 47 a.C., nel 46 a.C. con carica decennale e dal 44 a.C. come dittatore perpetuo, e per questo ritenuto da Svetonio il primo dei dodici Cesari, in seguito sinonimo di imperatore romano. Con la conquista della Gallia estese il dominio della res publica romana fino all'oceano Atlantico e al Reno; portò gli eserciti romani a invadere per la prima volta la Britannia e la Germania e a combattere in Spagna, Grecia, Egitto, Ponto e Africa. Il primo triumvirato, l'accordo privato per la spartizione del potere con Gneo Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso, segnò l'inizio della sua ascesa. Dopo la morte di Crasso (Carre, 53 a.C.), Cesare si scontrò con Pompeo e la fazione degli optimates per il controllo dello stato. Nel 49 a.C., di ritorno dalla Gallia, guidò le sue legioni attraverso il Rubicone, pronunciando le celebri parole «alea iacta est», e scatenò la guerra civile, con la quale divenne capo indiscusso di Roma: sconfisse Pompeo a Farsalo (48 a.C.) e successivamente gli altri optimates, tra cui Catone l'Uticense, in Africa e in Spagna. Con l'assunzione della dittatura a vita diede inizio a un processo di radicale riforma della società e del governo, riorganizzando e centralizzando la burocrazia repubblicana. Il suo operato provocò la reazione dei conservatori, finché un gruppo di senatori, capeggiati da Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio Longino e Decimo Bruto, cospirò contro di lui uccidendolo, alle Idi di marzo del 44 a.C. (15 marzo 44). Nel 42 a.C., appena due anni dopo il suo assassinio, il Senato lo deificò ufficialmente, elevandolo a divinità. L'eredità riformatrice e storica di Cesare fu quindi raccolta da Ottaviano Augusto, suo pronipote e figlio adottivo.Le campagne militari e le azioni politiche di Cesare sono da lui stesso dettagliatamente raccontate nei Commentarii de bello Gallico e nei Commentarii de bello civili. Numerose notizie sulla sua vita sono presenti negli scritti di Appiano di Alessandria, Svetonio, Plutarco, Cassio Dione e Strabone. Altre informazioni possono essere rintracciate nelle opere di autori suoi contemporanei, come nelle lettere e nelle orazioni del suo rivale politico Cicerone, nelle poesie di Catullo e negli scritti storici di Sallustio.
Il Rubicone è un piccolo fiume a regime torrentizio dell'Italia settentrionale lungo 35 km, che scorre nella provincia di Forlì-Cesena e incontra la via Emilia all'altezza di Savignano sul Rubicone, per poi sfociare nel mar Adriatico poco a sud di Cesenatico. L'etimo latino (Rubico, -onis) resta poco chiaro.
Alea iacta est una locuzione latina che viene tradotta in lingua italiana come "il dado tratto", ma che sarebbe pi corretto tradurre come "il dado stato lanciato". Tale frase, divenuta celeberrima, viene presa come motto e si cita quando si prende una decisione dalla quale non si pu pi recedere.
Gneo Pompeo Magno (in latino: Gnaeus Pompeius Magnus; nelle epigrafi: CN·POMPEIVS·CN·F·SEX·N·MAGNVS; Firmum Picenum, 29 settembre 106 a.C. – Pelusio, 28 settembre 48 a.C.) è stato un militare e politico romano, prima alleato e poi avversario di Gaio Giulio Cesare. Abile generale e condottiero sagace ed esperto, Pompeo, originario del Piceno e figlio di Gneo Pompeo Strabone, divenne famoso fin dalla giovane età per una serie di brillanti vittorie durante la guerra civile dell'83-82 a.C. divenendo il principale luogotenente di Lucio Cornelio Silla. Negli anni seguenti divenne il personaggio politico più prestigioso e potente di Roma grazie alle sue continue vittorie contro Marco Emilio Lepido, Quinto Sertorio, gli schiavi di Spartaco, i pirati del Mediterraneo e Mitridate VI del Ponto. Alleatosi inizialmente con Giulio Cesare e Marco Licinio Crasso nel primo triumvirato, in seguito si affiancò alla fazione repubblicana e combatté la guerra civile contro Cesare nel 49-48 a.C; sconfitto irrimediabilmente nella battaglia di Farsalo, fuggì in Egitto dove venne ucciso a tradimento. Suo figlio, Sesto Pompeo, continuò la guerra contro Gaio Giulio Cesare, ma anche lui fu sconfitto. Personaggio discusso, altamente apprezzato da alcuni e fortemente criticato da altri, Gneo Pompeo rimane una delle personalità più importanti della storia di Roma antica.
Il De re publica (in italiano La Repubblica o Sulla cosa pubblica o Sullo Stato) di Cicerone è un trattato di filosofia politica diviso in sei libri.
Cesaricidio è l'assassinio di Gaio Giulio Cesare, avvenuto il 15 marzo del 44 a.C. (le Idi di marzo), a opera di un gruppo di circa venti senatori che si consideravano custodi e difensori della tradizione e dell'ordinamento repubblicani e che, per loro cultura e formazione, erano contrari a ogni forma di potere personale. Temendo che Cesare volesse farsi re di Roma, un numero variabile di circa 60 o 80 senatori, guidati da «Gaio Cassio, Marco e Decimo Bruto» congiurarono per uccidere il dittatore. Tra essi, oltre ai Pompeiani e ai repubblicani, vi erano alcuni sostenitori di Cesare che furono spinti a compiere questo assassinio prevalentemente da motivi personali: per rancore, invidia e delusioni per mancati riconoscimenti e compensi.Il cesaricidio, inteso nel senso prevalente di eliminazione fisica di chi si ritenga possa pregiudicare la libertà per fini di potere personale, ha assunto nel tempo il significato ideologico di estremo tentativo di difendere i valori delle libertà civili o, al contrario, quello di conservare ad ogni costo i valori della tradizione messi in pericolo da un potere giudicato come dispotico
Le Catilinarie (in latino: Orationes in Catilinam) sono quattro discorsi tenuti da Cicerone contro Catilina. Le quattro orazioni deliberative furono pronunciate tra il novembre e il dicembre del 63-62 a.C. in seguito alla scoperta e alla repressione della congiura che faceva capo a Catilina. Dalle notizie pervenuteci dall'epistolario ad Attico è possibile affermare che vennero pubblicate nel 60 a.C., anno in cui fu pubblicata una raccolta delle orazioni consolari di Cicerone. Per estensione, il termine "catilinaria" indica una critica o invettiva ostile e violenta contro qualcuno.
Sir Robert Anthony Eden, conte di Avon (Durham, 12 giugno 1897 – Salisbury, 14 gennaio 1977), è stato un politico, militare e nobile britannico, tra i più significativi esponenti del Partito Conservatore britannico, insieme con il coetaneo (e concorrente) Harold Macmillan, tra la generazione di Winston Churchill e Neville Chamberlain e quella di Edward Heath e Margaret Thatcher. Ostile alle potenze nazi-fasciste, nel 1938 diede le dimissioni dalla carica di Ministro degli Esteri in polemica con la politica di appeasement propugnata dal Primo Ministro Neville Chamberlain. All'inizio della seconda guerra mondiale divenne nuovamente Ministro degli Esteri nel governo di unità nazionale guidato da Winston Churchill, svolgendo un ruolo fondamentale nella politica e nella diplomazia durante tutto il conflitto, collaborando strettamente con il Primo Ministro nei rapporti con le altre due grandi potenze della Grande Alleanza. Dopo la seconda guerra mondiale, divenne ancora segretario agli esteri e quindi Primo Ministro nel 1955, ma dovette dimettersi due anni dopo a causa del fallimento britannico nella Crisi finale di Suez del 1956.