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La sintesi vocale (in inglese speech synthesis) è la tecnica per la riproduzione artificiale della voce umana. Un sistema usato per questo scopo è detto sintetizzatore vocale e può essere realizzato tramite software o via hardware. I sistemi di sintesi vocale sono noti anche come sistemi text-to-speech (TTS) (in italiano: da testo a voce) per la loro possibilità di convertire il testo in parlato. Esistono inoltre sistemi in grado di convertire simboli fonetici in parlato. La sintesi vocale si può realizzare concatenando registrazioni di parti vocali memorizzate in un database. I vari sistemi di sintesi vocale si differenziano a seconda delle dimensioni dei campioni vocali memorizzati: un sistema che memorizza singoli fonemi o fonemi doppi consente di ottenere il numero massimo di combinazioni a discapito della chiarezza complessiva mentre in altri sistemi concepiti per un impiego specifico si ricorre alla registrazione di parole intere o di intere frasi per ottenere un risultato di qualità elevata. In alternativa, un sintetizzatore può incorporare un modello dei tratti vocali e di altre caratteristiche umane per creare una voce completamente di sintesi. La qualità di un sintetizzatore vocale si valuta sulla base sia della somiglianza con la voce umana che con il suo livello di comprensibilità. Un programma di conversione da testo a voce con una buona resa può avere un ruolo importante nell'accessibilità, per esempio consentendo a persone con problemi di vista o di dislessia di ascoltare documenti scritti sul computer. Per questo tipo di applicazione fin dai primi anni ottanta molti sistemi operativi includono funzioni di sintesi vocale.
La proteina del siero del latte (o WP, dall'inglese whey protein) è una miscela di proteine isolate dal siero di latte, la materia liquida che costituisce un sottoprodotto della produzione del formaggio. Le proteine del siero del latte sono comunemente assunte come integratore alimentare: l'interesse commerciale deriva da alcune indicazioni su benefici salutistici che, nell'ambito della medicina alternativa, vengono associati al consumo di tali proteine. .
Le proteine G sono un sottogruppo di una superfamiglia di GTPasi. Nei mammiferi si possono distinguere due ampie classi di GTPasi: le GTPasi monomeriche e le proteine G eterotrimeriche, costituite cioè da tre subunità proteiche. Le subunità α, β e γ sono divise generalmente in subunità α e complesso βγ, agendo quest'ultimo come un'unità. Queste proteine sono direttamente associate a recettori di membrana, conosciuti come recettori a serpentina o recettori collegati a proteine G.Nello stato inattivo la subunità α lega GDP ed è strettamente legata al complesso βγ. Il legame di una molecola segnale con il recettore ne provoca un'alterazione conformazionale, che si riflette direttamente sulla subunità α che a sua volta cambia conformazione. Il cambiamento conformazionale determina una dissociazione della subunità α dal complesso βγ, per sostituire poi il GDP legato con un GTP assumendo così lo stato attivo. Entrambe le unità ora dissociate possono interagire con proteine bersaglio, che sono generalmente canali ionici oppure degli enzimi, quali adenilciclasi, fosfolipasi, fosfodiesterasi. Schematicamente le proteine G possono: agire da tramite tra recettori a sette segmenti transmembrana ed effettori enzimatici intracellulari (azioni a livello della membrana plasmatica o delle membrane interne) agire da tramite diretto (senza secondi messaggeri) tra recettori e canali ionici agire da tramite tra recettori ad attività enzimatica e i loro effettoriEsistono quattro classi di proteine G: Gs: attivano l'adenilato ciclasi, quindi la sintesi dell'AMP ciclico (cAMP); Gi: inibiscono l'adenilato ciclasi; Gq: attivano le fosfolipasi; Gt: attiva la cGMP Fosfodiesterasi.La loro azione può essere modulata da proteine intracellulari, quali RGS e AGS. Una proteina G è la gustducina, che assolve alle funzioni del gusto. Nel gusto la gustducina è presente nella percezione dell'amaro e del dolce. La proteina G eterotrimerica gioca un ruolo fondamentale nella percezione dell'odore. Le sostanze odorose, che sono molto piccole costituite da 3 a 20 atomi di carbonio, si accoppiano a proteine G. Quando una sostanza odorosa si lega al suo recettore le subunità (α, β e γ) della proteina G si dissociano. La subunità α attiva l'adenilato-ciclasi, catalizzando così la produzione di AMPc che agendo come secondo messaggero apre i canali cationici con ingresso di Ca 2+. Questo produce un potenziale che porta all'attivazione del nervo olfattivo.Nel 1994 sono stati premiati con il premio Nobel per la medicina Alfred G. Gilman e Martin Rodbell per la scoperta di questa proteina mentre nel 2012 gli statunitensi Robert Lefkowitz e Brian Kobilka, hanno vinto il premio Nobel per la chimica per i loro studi sempre sulla proteina G.
La proteina C-reattiva (PCR o CRP, dall'inglese C-reactive Protein) è una proteina rilevabile nel sangue prodotta dal fegato e facente parte delle cosiddette proteine di fase acuta, un gruppo di proteine sintetizzate durante uno stato infiammatorio. Fa parte della famiglia delle pentrassine, proteine pentaedriche costituite ognuna da 5 subunità monomeriche identiche associate a ione Ca2+, che si legano tra di loro per formare una struttura pentagonale. Fisiologicamente la PCR è una opsonina, il cui principale ruolo è quello di legare la fosforilcolina, espressa su cellule morte o morenti, ma anche sulla superficie esterna di diverse specie batteriche, permettendo l'attivazione del complemento attraverso la via classica. Il fegato sintetizza questa proteina in risposta a diversi fattori rilasciati dalle cellule del tessuto adiposo. La sua misurazione, insieme con quella della VES, può rivelarsi molto utile in caso di sospetto di stati infiammatori di origine infettiva e di alcune malattie infiammatorie come l'artrite reumatoide. Normalmente in soggetti sani i livelli di PCR si attestano su valori inferiori a 8 mg/L, sono mediamente più elevati nelle donne che negli uomini e s'innalzano col passare degli anni. Non si deve confondere la proteina C-reattiva con la proteina C.