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Francesco d'Assisi, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/1182 – Assisi, 3 ottobre 1226), è stato un religioso e poeta italiano. Diacono e fondatore dell'ordine che da lui poi prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Comunione anglicana; proclamato, assieme a santa Caterina da Siena, patrono principale d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII, il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). Profondamente ascetico, era conosciuto anche come "il poverello d'Assisi" per via della sua scelta di spogliarsi di ogni bene materiale e condurre una vita minimale, in totale armonia di spirito; la città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i quattro grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da papa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, da papa Benedetto XVI nel 2011 e da papa Francesco nel 2016. Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana. Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel conclave del 2013, ha assunto, primo nella storia della Chiesa, il nome pontificale Francesco proprio in onore del santo di Assisi.
Con ermetismo o filosofia ermetica ci si riferisce a vari autori probabilmente greci, la più parte sconosciuti, che in lingua greca elaborarono durante il periodo della cultura ellenistica greca e romana, a cominciare dal II secolo d.C., un complesso di dottrine mistico-religiose e filosofiche alle quali si affiancarono teorie astrologiche di origine semita, elementi della filosofia di ispirazione platonica e pitagorica, credenze gnostiche e antiche procedure magiche egizie. Il termine trae origine da Ermete Trismegisto (dal greco antico Ἑρμῆς ὁ Τρισμέγιστος, «Ermete il tre volte grandissimo»). Nell'atmosfera sincretica dell'Impero romano, al dio Ermes fu dato come epiteto il nome greco del dio egizio Thot. Entrambi erano gli dei della scrittura e della magia nelle loro rispettive culture. Secondo Athanasius Kircher: «Gli Arabi lo chiamano Idris, dall'ebraico Hadores (...), i fenici (...) Tauto, gli Egizi (...) Thot ma lo chiamano anche Ptha e i Greci Ermete Trismegisto.»
Ermete Trismegisto (AFI: /erˈmɛte trizmeˈʤisto/; dal greco antico Ἑρμῆς ὁ Τρισμέγιστος, in latino Mercurius ter Maximus) è un personaggio leggendario di età pre-classica, venerato come maestro di sapienza e tradizionalmente ritenuto l'autore del Corpus Hermeticum. A lui è attribuita la fondazione della corrente filosofica nota come ermetismo.
Dionigi di Parigi, in francese saint Denis (Italia, III secolo – Montmartre, III secolo), è stato un vescovo romano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Fu il primo vescovo della città di Lutezia, l'odierna Parigi, nell'allora Gallia romana. La Chiesa cattolica lo venera come santo, martire e patrono di Parigi e della Senna-Saint-Denis. Morì martire verso il 250 o 270 o 285 e sul luogo dove fu sepolto furono erette la basilica e poi l'Abbazia di Saint Denis. Questo è tutto ciò che si sa di lui prima del IX secolo. Dionigi fa parte dei grandi santi di Gallia con san Privato, san Saturnino, san Marziale, san Martino di Tours, san Graziano, san Ferreolo di Vienne e san Giuliano.
Dionigi da Borgo San Sepolcro; alias Dionisio Roberti (Sansepolcro, 1300 circa – Napoli, 31 marzo 1342) è stato un teologo agostiniano, vescovo di Monopoli dal 1340 alla morte. È stato sia il confessore di Petrarca che l'insegnante di Boccaccio all'inizio dei suoi studi umanistici.
Il Corpus Hermeticum ("raccolta delle opere di Ermes") è una raccolta di scritti filosofico-religiosi di epoca imperiale (II-III secolo d.C.) attribuiti ad Ermete Trismegisto. Rappresenta la fonte d'ispirazione del pensiero ermetico e neoplatonico rinascimentale. Per secoli il Corpus fu considerato un'opera appartenente alla letteratura dell'Antico Egitto. Secondo la tradizione, Ermete Trismegisto ("tre volte grande", cioè il più grande filosofo, il più grande sacerdote e il più grande re), visse ai tempi di Mosè. Marsilio Ficino, che tradusse per primo l'opera in latino, indicò Orfeo (gli Inni), Platone e Plotino come i più tardi rappresentanti della sapienza antica contenuta nel Corpus.
Il Corpus Dionysianum o Areopagiticum o ancora Dionysiacum è un corpus di manoscritti originariamente prodotti in greco antico, i cui autori e la data di realizzazione sono incerti. Il corpus fu tradotto in latino nel IX secolo da Giovanni Scoto Eriugena. Era composto dal De coelesti hierarchia, dal De ecclesiastica hierarchia, dal De divinis nominibus, dal De mystica theologia e da dieci lettere, anche se molto probabilmente il complesso originale era molto più ampio di quello riscoperto nel tardo Medioevo e che è giunto fino ai giorni nostri.Le opere vengono attribuite ad uno pseudo-Dionigi l'Areopagita, noto per le teorie estetiche di "consonantia et claritas" che informarono l'arte medievale, e fortemente influenzato dal neoplatonismo.
Un corpus è una collezione di testi selezionati e organizzati per facilitare le analisi linguistiche. Il termine è noto fin dai tempi più antichi; a tal proposito può essere utile pensare al Corpus Iuris Civilis, al Corpus Inscriptionum Latinarum e a molti altri che sono andati sviluppandosi nel tempo. I corpora possono essere creati su carta oppure oralmente; oggi, tuttavia, il ruolo del computer nell'uso dei corpora è diventato così preponderante che ormai il termine stesso di corpus non di rado è sinonimo di corpus elettronico (un esempio del quale – consultabile via web – è quello riferito al quotidiano "La Repubblica"). Il settore della linguistica in cui vengono usati i corpora è noto pure come Linguistica dei corpora. Altri rami degni di menzione, in cui i corpora sono utilizzati, sono i seguenti: la Linguistica storico-comparativa in Italia, la Comparative grammar negli Stati Uniti, e la Comparative philology nel Regno Unito.
La chiesa del Corpus Domini è una chiesa monumentale di Gragnano, situata nel centro cittadino: al suo interno viene venerato il patrono della città, san Sebastiano.