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I Paralipomeni della Batracomiomachia sono un ampio poemetto satirico in ottave scritto da Giacomo Leopardi a partire dal 1831 durante il suo soggiorno napoletano. Si presenta come continuazione: paralipomeni viene usato, come già in ambito biblico, per indicare un'aggiunta di cose precedentemente tralasciate (dal greco paraleipómena, a sua volta da paralèipô, appunto omettere, tralasciare) alla Batracomiomachia (Battaglia dei topi e delle rane, dal greco bátrachos (rana), mys (topo) e máche (battaglia), poemetto ellenistico erroneamente attribuito a Omero - di qui l'uso di chiamarlo Batracomiomachia pseudomerica - e già tradotto anni prima da Leopardi.
Seguire il percorso della produzione letteraria di Giacomo Leopardi vuol dire seguire il corso della sua vita e comprendere il suo mondo interiore.
La Batracomiomachia (in greco antico: Βατραχομυομαχία, "La battaglia delle rane e dei topi") è un poemetto giocoso di 303 versi, parodia dell'epica eroica, nel quale si narra una guerra combattuta tra topi e rane. La parola è infatti costruita con le tre parole greche: βάτραχος batrachos (rana), μῦς mys (topo) e μάχη mache (battaglia).