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Si dice liturgia protestante ogni insieme di rituali e pratiche religiose in uso presso una qualsiasi delle chiese cristiane che hanno aderito alla Riforma protestante. Il termine protestante tuttavia è abbastanza generico perché, data la moltitudine di confessioni cristiane sorte durante e dopo la Riforma, ogni chiesa ha sviluppato un proprio sistema liturgico. La celebrazione liturgica tra i protestanti viene generalmente detta culto evangelico (cfr. Chiese evangeliche). La differenza essenziale tra le varie chiese protestanti si focalizza soprattutto sul sacramento del battesimo e sulla questione della presenza reale di Cristo all'interno dell'Eucaristia; in alcune chiese protestanti minoritarie, nonostante i comandamenti che Gesù proferisce agli apostoli durante l'Ultima Cena, il rito eucaristico non viene considerato e quindi nemmeno celebrato.
Giuseppe Sanmartino, o Sammartino (Napoli, 1720 – Napoli, 12 dicembre 1793), è stato uno scultore italiano. Attivo a Napoli, Sanmartino fu uno scultore dal grande virtuosismo tecnico, ricordato principalmente per essere l'autore del Cristo velato.
L'Autoritratto con pelliccia è un dipinto a olio su tavola (67x49 cm) di Albrecht Dürer, datato 1500 e conservato nell'Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. Si tratta dell'ultimo e più celebre autoritratto di Dürer, vera pietra miliare dell'autoconsiderazione dell'artista nell'arte europea.
Leonardo di ser Piero da Vinci (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato un inventore, artista e scienziato italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, considerato uno dei più grandi geni dell'umanità, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza: fu infatti scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, botanico, musicista, ingegnere e progettista.
Cristo e l'angelo è un dipinto a olio su tela (209x126 cm) del Moretto, databile al 1550 circa e conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. L'opera è stata giudicata come il capolavoro assoluto del pittore e la meglio riuscita sotto ogni aspetto: composizione, valori formali, uso delle cromie, interpretazione del tema e contesto della figurazione. La tela, collocabile agli ultimi anni di vita del Moretto, si pone ad un livello complessivamente molto alto e del tutto singolare rispetto all'intera produzione artistica del pittore, sebbene l'uso dei colori e delle ombre rientri del tutto nella sua tecnica formale.