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La Repubblica Corsa fu uno Stato sovrano istituito nel novembre 1755 in Corsica, quando Pasquale Paoli proclamò l'indipendenza dell'isola dalla Repubblica di Genova. Lo stesso Paoli stilò la Costituzione della Corsica, revocata dai francesi quando conquistarono l'isola nel 1769, che fu la prima costituzione al mondo scritta secondo i principi dell'Illuminismo, e comprendeva la prima implementazione del suffragio femminile. La repubblica creò una propria amministrazione, una propria magistratura e un proprio esercito.
La Costituzione del Regno di Corsica venne redatta nel 1794, fu giurata dal ministro plenipotenziario del Regno Unito, Gilbert Elliot e fu controfirmata da Pasquale Paoli e Carlo Andrea Pozzodiborgo), venne redatta in italiano, prevedeva per la Corsica una monarchia costituzionale sotto protezione britannica (de facto una colonia inglese), il suffragio maschile censitario (molto allargato per l'epoca), poi prevedeva la divisione in pievi per l'elezione di un parlamento con due deputati per pieve. Il parlamento corso aveva la durata di due anni. Inoltre prevedeva la divisione della Corsica in 9 giurisdizioni con tutte a capo un presidente e un avvocato, veniva decretata la libertà di stampa e si definiva la Corsica una nazione con religione ufficiale il cattolicesimo e tollerava gli altri culti.
La conquista francese della Corsica ebbe luogo tra il 1768 e il 1769 quando la Repubblica Corsa fu occupata dalle forze francesi sotto il comando di Noël Jourda, Conte di Vaux. Al Trattato di Versailles del 1768 la Francia ricevette come pegno dalla Repubblica di Genova, il diritto di occupare la Corsica. Genova rivendicava la proprietà dell'isola, anche se dal 1755 i Corsi avevano de facto raggiunto l'indipendenza e avevano promulgato una costituzione propria. Dopo aver abbandonato ogni speranza di recuperare la Corsica con la forza, la repubblica genovese scelse quindi di vendere i propri diritti sull'isola alla Francia, desiderosa di conquistare nuove terre dopo le perdite territoriali durante la Guerra dei Sette Anni. L'offensiva iniziale della Francia fallì e l'esercito invasore subì una significativa sconfitta nella battaglia di Borgo nel mese di ottobre del 1768. La Francia inviò quindi un gran numero di rinforzi. L'esercito della Corsica subi una grave battuta d'arresto alla Battaglia di Ponte Nuovo e le forze francesi presto occuparono gran parte dell'isola, anche se le forze corse non furono completamente sottomesse fino all'anno successivo e focolai sporadici di ribellione continuarono. L'invasione francese innescò la cosiddetta crisi corsa nella politica britannica. Pur inviando aiuti ai Corsi, il governo britannico decise di non agire contro l'occupazione francese dell'isola. Il leader della Repubblica Corsica, Pasquale Paoli, andò in esilio in Gran Bretagna, dove rimase fino alla Rivoluzione francese quando gli fu finalmente permesso di tornare sull'isola. Le truppe britanniche successivamente intervennero in Corsica tra il 1794 e il 1796, creando il Regno di Corsica, e nel 1814, a seguito del trattato di Bastia. Dopo il Congresso di Vienna il controllo dell'isola fu restituito ai monarchi francesi restaurati.