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Il sistema politico degli Stati Uniti d'America si basa su tre principi fondamentali: la repubblica, la democrazia rappresentativa e il federalismo. Il potere politico è condiviso fra il Presidente degli Stati Uniti, il Congresso e le corti giudiziarie federali. Allo stesso tempo, il governo federale condivide la sovranità politica con i governi dei singoli Stati che compongono gli Stati Uniti. La struttura del governo federale è definita dalla Costituzione. La molteplicità di livelli governativi riflette la storia degli Stati Uniti: il governo federale venne infatti creato dagli Stati, che come ex-colonie conquistarono un'autonomia legislativa indipendentemente l′uno dall′altro; all′interno di ogni Stato, ognuno di questi aveva creato una propria struttura amministrativo-politica decentrata per assolvere alle proprie funzioni ed una volta che gli Stati Uniti si allargarono, si vennero a formare altri Stati modellati su quelli originari. Esistono delle differenze sostanziali fra il sistema politico americano e quello di molte democrazie costituzionali di matrice europea. Fra le più evidenti si può accennare alla presenza di un parlamento (il Congresso degli Stati Uniti d'America) in cui la "camera alta" ha un peso politico maggiore rispetto all′altro ramo del parlamento ("camera bassa"), oppure al dominio di due partiti "maggiori" che dura da più di un secolo, generando un forte bipolarismo. Quest′ultimo fattore è dovuto anche (ma non solo) a ragioni storiche, che hanno determinato una serie di norme, sia federali che statali, che limitano fortemente lo spazio politico per i cosiddetti "third parties", i quali oltretutto subiscono anche delle limitazioni informali per quanto riguarda la loro presenza sui media.
Le relazioni bilaterali tra Stati Uniti d'America e Israele rappresentano un fattore decisamente importante nella politica generale assunta dal governo federale statunitense in tutto il Medio Oriente e lo stesso Congresso USA ha posto una notevole importanza sul mantenimento di una relazione stretta e solidale. L'espressione principale del supporto congressuale ad Israele è stato fin dall'inizio l'aiuto esterno. A partire dal 1985 esso ha fornito difatti quasi 3 miliardi di dollari statunitensi annuali da devolvere in borse di studio, facendo così di Israele il maggior beneficiario annuale degli aiuti americani dal 1976 al 2004 e il più grande beneficiario di aiuti cumulativi (121 miliardi, non aggiustati ai livelli d'inflazione) dal 1945 in poi. Il 74% di questi fondi dev'essere speso per acquistare beni e servizi statunitensi. Più recentemente, nell'anno fiscale del 2014, gli USA hanno fornito 3,1 miliardi di aiuti militari stranieri; Israele beneficia anche di 8 miliardi di garanzie sui prestiti concessi. L'Assemblea congressuale ha monitorato la continuità degli aiuti da vicino, assieme ad altre questioni inerenti alle relazioni bilaterali, tanto che le sue preoccupazioni hanno influenzato le politiche prese dalle diverse Amministrazioni presidenziali, i Dipartimenti esecutivi e il Gabinetti federali che si sono susseguite nel tempo. Quasi tutti gli aiuti americani sono - all'avvio del XXI secolo - sotto forma di assistenza e finanziamento militare, quando invece in precedenza Israele ricevette anche una significativa assistenza in campo economico. Il forte e costante sostegno parlamentare ha portato Israele a ricevere benefici non disponibili per altri paesi. Oltre agli aiuti finanziari e militari gli Stati Uniti forniscono anche un cospicuo sostegno politico, avendo ripetutamente utilizzato il proprio diritto di veto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per 42 volte nei confronti di risoluzioni concernenti Israele; questo su un totale di 83 volte in cui il veto è stato espresso a partire dal 1946. Tra il 1991 e il 2011 sono stati usati 15 veti (su 24 totale) a protezione di Israele. L'accordo bilaterale ha subito un'evoluzione, da un'iniziale politica americana di solidarietà e sostegno alla creazione di una patria ebraica nel 1948 ad un quantomai insolito partenariato il quale collega uno Stato relativamente piccolo ma militarmente potente - dipendente in larga parte dagli USA per il mantenimento della sua forza economico-militare - con la superpotenza Americana che cerca di bilanciare altri interessi in competizione nella regione, comprese le intenzioni e i propositi della Russia. Per lo più viene sostenuto che Israele sia un alleato strategico e che le relative relazioni bilaterali rafforzino la presenza effettiva degli USA nello scacchiere Mediorientale. Israele è inoltre dal 1989 uno dei due alleati maggiori non-NATO originari di quella regione geopolitica (l'altro essendo l'Egitto). A tutto il 2015 vi sono sette principali alleati non-NATO nel Grande Medio Oriente: oltre a Israele ed Egitto anche Bahrein, Giordania, Kuwait, Marocco e Tunisia. Il membro anziano del Senato per il Partito Repubblicano Jesse Helms definiva con estrema chiarezza Israele come la "portaerei dell'America in Medio Oriente", spiegando così il perché gli USA continuavano a considerarlo un alleato strategico di questo tipo, asserendo che il punto d'appoggio militare nella regione offerto dallo Stato ebraico giustificava da solo la totalità degli aiuti concessi annualmente.
Le relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti d'America fanno riferimento ai rapporti diplomatici, economici e culturali tra l'Italia e gli Stati Uniti d'America. Le relazioni tra i due paesi sono iniziate formalmente nel 1861. Storicamente i rapporti tra le due nazioni sono sempre stati amichevoli, come testimoniano le fitte relazioni diplomatiche e i numerosi e notevoli scambi economici e culturali. Inoltre la comunità italiana, o di discendenza italiana, negli Stati Uniti ammonta a 18 milioni di abitanti, facendone la quarta nazione di origine tra la popolazione bianca. Gli Stati Uniti hanno avuto rappresentanza diplomatica nella nazione italiana e nella sua nazione precedente, il Regno d'Italia, dal 1840. Tuttavia, nel 1891 il governo italiano interruppe le relazioni diplomatiche e contemplò brevemente la guerra contro gli Stati Uniti come risposta al caso irrisolto del linciaggio di undici italiani a New Orleans, in Louisiana, e vi fu una rottura nelle relazioni dal 1941 al 1943, mentre l'Italia e gli Stati Uniti erano in guerra. Dopo la seconda guerra mondiale, l'Italia divenne un partner transatlantico forte e attivo che, insieme agli Stati Uniti, ha cercato d promuovere ideali democratici e cooperazione internazionale in aree di conflitto e conflitti civili. A tal fine, il governo italiano ha collaborato con gli Stati Uniti nella formulazione di politiche di difesa, sicurezza e mantenimento della pace. In base ad accordi bilaterali di lunga data derivanti dall'adesione alla NATO, l'Italia ospita importanti forze armate statunitensi di notevole importanza strategica: la caserma Ederle a Vicenza e Camp Darby a Livorno ospitano la United States Army Africa dell'esercito degli Stati Uniti; la base aerea di Aviano ospita il 31st Fighter Wing della USAF; mentre presso la base aerea di Sigonella, l'aeroporto di Napoli-Capodichino e a Gaeta opera la Sesta Flotta della marina militare statunitense. Gli Stati Uniti hanno circa 11.500 militari in servizio in Italia. L'Italia ospita il NATO Defense College a Roma. L'Italia è un partner leader nelle iniziative antiterrorismo, essendo un membro fondatore sia dell'UE che della NATO, e gli Stati Uniti e l'Italia cooperano nelle Nazioni Unite, in varie organizzazioni regionali e bilateralmente per la pace, la prosperità e la sicurezza. L'Italia ha un'ambasciata a Washington e consolati generali a Boston, Chicago, Detroit, Filadelfia, Houston, Los Angeles, Miami, New York, San Francisco, un consolato a Newark, oltre ad un'estesa rete consolare dipendente dai consolati principali. Gli Stati Uniti d'America hanno un'ambasciata a Roma a Villa Taverna, tre consolati generali a Firenze, Milano, Napoli e un consolato onorario a Trieste. Entrambi i Paesi sono membri dell'OSCE e della NATO. Oltre a stringere legami governativi, economici e culturali, secondo i sondaggi di opinione globali di Pew Research, l'Italia è una delle nazioni più filo-americane al mondo, con il 70% degli italiani che vede gli Stati Uniti favorevolmente nel 2002, passando al 78% nel 2014. Secondo il Global Leadership Report degli Stati Uniti del 2012, il 51% degli italiani approvava la leadership americana sotto l'amministrazione Obama, con il 16% di disapprovazione e il 33% di incertezza. Dall'altro lato, molti americani hanno anche una visione favorevole dell'Italia, con oltre il 70-80% di americani che vedono l'Italia come paese preferito. Dal 7 marzo 2016 l'ambasciatore italiano a Washington D.C. è Armando Varricchio, mentre l'ambasciatore statunitense a Roma è, dal 2017, Lewis Eisenberg.
Federica Mogherini (Roma, 16 giugno 1973) è una politica italiana, è stata Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza dal 1º novembre 2014 al 30 novembre 2019. Dal 22 febbraio al 31 ottobre 2014 ha ricoperto il ruolo di ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel Governo Renzi.
Enrico Letta (Pisa, 20 agosto 1966) è un politico e professore universitario italiano, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. Nel 1998 fu nominato ministro per le politiche comunitarie del governo D'Alema I, diventando il più giovane ministro, fino ad allora, della storia della Repubblica. È stato successivamente Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato nei Governi D'Alema II e Amato II, e poi Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri del governo Prodi II. Europarlamentare dal 2004 al 2006 nel gruppo liberaldemocratico, dal 2001 al 2015 è deputato, iscritto dapprima al gruppo parlamentare della Margherita e poi a quello del PD, partito del quale è stato vicesegretario nazionale dal 2009 al 2013.Il 24 aprile 2013, Giorgio Napolitano, appena rieletto presidente della Repubblica, gli conferisce l'incarico di formare un nuovo governo. Letta accetta l'incarico con riserva, che scioglie positivamente il 27 aprile 2013; lo stesso giorno presenta la lista dei ministri e il 28 aprile pronuncia il giuramento. Il 14 febbraio 2014 rassegna le proprie dimissioni a seguito della sfiducia votata il giorno precedente dalla Direzione Nazionale del Partito Democratico.Il 9 giugno 2015 rinuncia al seggio in Parlamento al fine di dedicarsi all'insegnamento universitario. Dal 1º settembre dirige la Scuola di affari internazionali dell'Istituto di studi politici di Parigi.
La crisi di Suez fu un conflitto che nel 1956 fu determinato dall'occupazione militare del canale di Suez da parte di Francia, Regno Unito e Israele, a cui si oppose l'Egitto. La crisi si risolse quando l'Unione Sovietica minacciò di intervenire al fianco dell'Egitto e degli Stati Uniti. A quel punto britannici, francesi e israeliani, temendo l'allargamento del conflitto, si decisero al ritiro. Fu un conflitto ricordato dagli storici per varie particolarità: per la prima volta Stati Uniti e Unione Sovietica si accordarono per garantire la pace; per la prima volta il Canada si espresse e agì in contrasto verso il Regno Unito; fu l'ultima invasione militare da parte del Regno Unito senza l'avallo politico degli Stati Uniti, il che segnò, secondo molti, la fine dell'Impero britannico. Allo stesso modo, fu l'ultima invasione militare da parte della Francia e quindi l'ultimo atto dell'impero coloniale francese; fu infine una delle poche volte in cui gli Stati Uniti fossero in disaccordo con le politiche di Israele.
La Corte costituzionale, nell'ordinamento italiano, è un organo di garanzia costituzionale cui è demandato il compito di verificare la conformità a Costituzione delle leggi, statali e regionali, e degli atti aventi forza di legge (controllo di legittimità costituzionale); a dirimere conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato, tra lo Stato e le regioni e tra le Regioni stesse; a giudicare sulle accuse promosse nei confronti del Presidente della Repubblica; a verificare l'ammissibilità dei referendum abrogativi. Prevista già nel dettato costituzionale del 1948 all'articolo 134, trovò attuazione solo nel 1955 a seguito della legge costituzionale n. 1/1953 e della legge ordinaria n. 87/1953 e tenne la sua prima udienza nel 1956. La sua sede è a Roma, al palazzo della Consulta, così detto perché sede della Sacra Consulta dello Stato pontificio fino al 1870, da cui si attribuisce alla Corte l'informale nome, per metonimia, di Consulta. Si trova in piazza del Quirinale, a pochi metri dal palazzo omonimo, sede ufficiale del Presidente della Repubblica.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea ( ?, ?, Chos n Minjuju i Inmin KonghwagukMR), pi comunemente nota come Corea del Nord, Nord Corea o RPDC, uno Stato dell'Asia orientale. Essa occupa la parte settentrionale della penisola coreana, confinando a nord con la Cina e per un breve tratto con la Russia, mentre a meridione la zona demilitarizzata coreana all'altezza del 38 parallelo la separa dalla Corea del Sud. A ovest bagnata dal mar Giallo e a est dal mar del Giappone. Secondo la sua costituzione la Corea del Nord uno Stato socialista con un sistema economico pianificato. Per Amnesty International e Human Rights Watch il livello di rispetto dei diritti umani uno dei pi bassi del mondo e questo, insieme ai dissidi con la Corea del Sud per la reciproca rivendicazione dell'intera penisola coreana, una delle cause di tensione coi Paesi occidentali. Le condizioni di vita di questo Stato sono fortemente segnate dalle sanzioni e dagli embarghi imposti dai Paesi occidentali, dalla fortissima corruzione della classe dirigente, tale da essere annoverata al terzo posto tra i Paesi con la pi alta corruzione percepita del mondo secondo Transparency International, nonch dall'isolamento politico ed economico acuitosi dopo la dissoluzione dell'URSS. Questi fattori, in concomitanza con diverse calamit naturali, hanno causato un impoverimento generale della popolazione negli anni novanta. Non disponibile alcun dato ufficiale circa il reddito pro capite medio. La Corea del Nord afflitta da lunghi periodi di siccit che minacciano la sua sicurezza alimentare.La Corea del Nord si estende per 120 540 km ed abitata da 24 milioni di persone.