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Nella gestione dei rifiuti la raccolta differenziata indica un sistema di raccolta dei rifiuti che prevede una prima differenziazione in base al tipo di rifiuto da parte dei cittadini diversificandola dalla raccolta totalmente indifferenziata. Il fine ultimo dunque la separazione dei rifiuti in modo tale da reindirizzare ciascun tipo di rifiuto differenziato verso il rispettivo pi adatto trattamento di smaltimento o recupero che va dallo stoccaggio in discarica o all'incenerimento/termovalorizzazione per il residuo indifferenziato, al compostaggio per l'organico e al riciclo per il differenziato propriamente detto (carta, vetro, alluminio, acciaio, plastica). Per quanto detto la raccolta differenziata propedeutica alla corretta e pi avanzata gestione dei rifiuti costituendone di fatto la prima fase dell'intero processo, ma perde di senso in assenza di infrastrutture di recupero e riciclo post raccolta differenziata. Il corretto smaltimento della raccolta differenziata porta al riciclo dei rifiuti differenziabili col vantaggio di recupero di materie prime ed energia e minor prodotto finale destinato a inceneritori/termovalorizzatori e discariche.
La gestione dei rifiuti, nell'ingegneria ambientale, s'intende l'insieme delle politiche, procedure o metodologie volte a gestire l'intero processo dei rifiuti, dalla loro produzione fino alla loro destinazione finale coinvolgendo quindi la fase di raccolta, trasporto, trattamento (smaltimento o riciclaggio) fino al riutilizzo dei materiali di scarto, solitamente prodotti dall'attività umana, nel tentativo di ridurre i loro effetti sulla salute umana e l'impatto sull'ambiente naturale. Un interesse particolare negli ultimi decenni riguarda la riduzione degli effetti dei rifiuti sulla natura e sull'ambiente grazie alla possibilità di risparmiare e recuperare risorse naturali da essi e ridurre la produzione di rifiuti stessi attraverso l'ottimizzazione del loro ciclo di gestione.
Nell'ambito della gestione dei rifiuti, l'inceneritore si classifica come un impianto chimico utilizzato per lo smaltimento dei rifiuti mediante un processo di combustione ad alta temperatura (detto "incenerimento"), da cui si ottiene un effluente gassoso contenente i prodotti della combustione (che in generale possono includere anche sostanze più o meno tossiche, come diossine, furani, particolato, cenere e polvere). Lo scopo dell'incenerimento è la riduzione del volume e della pericolosità dei rifiuti trattati.Il processo di incenerimento propriamente detto è un particolare processo di trattamento termico dei rifiuti svolto attraverso una combustione completa in presenza di ossigeno. Altri trattamenti termici dei rifiuti sono la pirolisi, svolta in assenza di ossigeno, e la gassificazione, che consiste invece in un'ossidazione parziale. In senso lato, si parla di "incenerimento" anche quando all'interno di tale processo sono presenti fasi di pirolisi e di gassificazione.In alcune tipologie di impianti il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato (ad esempio i GVR) e utilizzato per produrre vapore, poi successivamente per la produzione di energia elettrica o come vettore di calore (ad esempio per il teleriscaldamento) sfruttando la cogenerazione. Questi impianti vengono indicati con il nome di "inceneritori di rifiuti con recupero energetico" o anche "termovalorizzatori".
Una discarica, nel ciclo della gestione dei rifiuti, è un luogo dove vengono depositati/stoccati e fatti marcire in modo non selezionato e permanente i rifiuti solidi urbani e tutti gli altri rifiuti (anche umidi) derivanti dalle attività umane (detriti di costruzioni, scarti industriali, ecc...) che, in seguito alla loro raccolta, non è stato possibile riciclare, inviare al trattamento maccanico biologico(TMB) eventualmente per produrre energia tramite bio-ossidazione a freddo, pirolisi o, in ultima ratio, l'utilizzo come combustibile negli inceneritori (inceneritori con recupero energetico o termovalorizzatori).
Un original equipment manufacturer (OEM, lett. "produttore di apparecchiature originali") è un'azienda che realizza un'apparecchiatura che verrà poi installata in un prodotto finito, sul quale il costruttore finale appone il proprio marchio, utilizzando integralmente o quasi componenti prodotti da fornitori (i quali si chiamano appunto OEM). Spesso l'azienda che commercializza e marchia il prodotto finito è definita casa madre ed è quasi sempre più grande dell'azienda OEM dalla quale acquisisce i componenti e/o alla quale affida processi produttivi.
L'hardware, traducibile in italiano come componente fisico o materiale informatico (sigla HW, dall'inglese hard «duro, pesante» e ware «merci, prodotti», su imitazione del termine software), è la parte materiale di un computer, ovvero tutte quelle parti elettroniche, elettriche, meccaniche, magnetiche, ottiche che ne consentono il funzionamento; più in generale il termine si riferisce a qualsiasi componente fisico di una periferica o di una apparecchiatura elettronica, ivi comprese le strutture di rete; l'insieme di tali componenti è anche detto componentistica.
Le apparecchiature chimiche (o unità di un impianto chimico) sono le parti di cui un impianto chimico è composto, entro le quale si svolge l'Operazione unitaria (cioè operazioni chimico-fisiche che si possono ricondurre a uno scambio di calore, scambio di materia e quantità di moto) e il Processo unitario (che si riconduce a una reazione chimica).
I beni culturali sono tutti i beni designati da ciascuno Stato come importanti per l'archeologia, la letteratura, l'arte, la scienza, la demologia, l'etnologia o l'antropologia. Si contrappongono, per definizione, ai "beni naturali" in quanto questi ultimi ci sono offerti dalla natura, mentre i primi sono il prodotto della cultura.
Nell'ambito dell'ingegneria chimica, vengono dette apparecchiature incamiciate delle particolari apparecchiature chimiche in cui lo scambio termico viene svolto attraverso una "camicia" (in inglese "jacket"), ovvero un'intercapedine che avvolge (completamente o in parte) l'apparecchiatura stessa, attraverso la quale viene fatto passare il "fluido di servizio" (in genere acqua) con il quale l'apparecchiatura scambia calore. Il fluido di servizio ha il compito di raffreddare o riscaldare (a seconda dell'uso a cui è destinata l'apparecchiatura) l'interno dell'apparecchiatura, dove si trova il "fluido di processo".