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Santa Catarina è uno dei 27 stati federati del Brasile, localizzato al centro della Regione Sud. La sua capitale, nonché sede del governo è la città di Florianópolis, il cui 97% del territorio si trova sull'isola di Santa Catarina. Lo stato ha il 3,4% della popolazione brasiliana e produce il 3,8% del PIL brasiliano.Le sue dimensioni territoriali sono di poco superiori a quelle dell'Ungheria, confina a Nord con lo Stato del Paraná, a Sud con lo Stato del Rio Grande do Sul, a Est con l'Oceano Atlantico ed a Ovest con l'Argentina. La sua costa oceanica è lunga circa 450 km. La sua colonizzazione fu per la maggior parte opera di immigranti europei: gli Azzorriani colonizzarono le coste nel XVIII secolo; i Tedeschi colonizzarono la Vale do Itajaí, parte della regione sud e del nord dello Stato nella metà dell'Ottocento e gli italiani colonizzarono il sud alla fine del medesimo secolo. L'ovest Catarinense fu colonizzato dai Gaucho di origine italiana e tedesca nella prima metà del XX secolo. Gli indici sociali lo collocano tra i migliori stati del Brasile per qualità della vita, secondo solo al Distretto Federale.
Il Brasile (in portoghese: Brasil), ufficialmente Repubblica Federale del Brasile (República Federativa do Brasil), è una repubblica federale dell'America meridionale. Con una superficie di oltre 8,5 milioni di km², è il quinto stato del mondo per superficie totale (pari al 47,3% del territorio sudamericano), bagnato dall'oceano Atlantico a est, confina a nord con il dipartimento francese d'oltremare della Guyana francese, il Suriname, la Guyana e il Venezuela, a nord-ovest con la Colombia, a ovest con il Perù e la Bolivia, a sud-ovest con il Paraguay e l'Argentina, e a sud con l'Uruguay (confina con tutti i paesi del Sud America, eccetto che con Ecuador e Cile). La maggior parte del paese si trova nella zona tropicale, con la foresta amazzonica che copre 3,6 milioni di km quadrati del suo territorio, dove le stagioni non sono particolarmente ostili dal punto di vista climatico, e che grazie alla sua vegetazione e al clima, ne fanno uno dei paesi con il maggior numero di specie di animali nel mondo. Precedentemente abitato da indigeni, fu scoperto dagli europei nel 1500, da una spedizione portoghese guidata da Pedro Álvares Cabral. Dopo il trattato di Tordesillas, il territorio brasiliano fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarves, da cui ottenne l'indipendenza il 7 settembre 1822. In seguito il paese divenne un impero per poi diventare una repubblica. La sua attuale Costituzione, formulata nel 1988, definisce il Brasile come una Repubblica federale presidenziale, formata dall'unione del Distretto Federale e dei 26 Stati federati (in totale il territorio brasiliano è ripartito in 5 565 comuni, la più piccola unità politico-amministrativa del Brasile). La sua prima capitale fu Salvador, che fu sostituita da Rio de Janeiro fino a quando non si fece una nuova capitale: Brasilia. Anche se i suoi oltre 200 milioni di abitanti rendono il Brasile il sesto stato più popoloso del mondo, complessivamente lo stato ha una bassa densità di popolazione: la maggior parte dei brasiliani è concentrata lungo la costa, mentre nell'entroterra lo stato è relativamente poco abitato, soprattutto in virtù della presenza della foresta amazzonica. La lingua ufficiale è il portoghese. La religione più seguita è il cattolicesimo, il che fa del Brasile lo Stato con il maggior numero di cattolici al mondo, seguita da una crescita notevole del pentecostalismo. Quella brasiliana è considerata una società multietnica, essendo formata dai discendenti di europei, indigeni, africani e asiatici. L'economia brasiliana è la più grande in America Latina e la nona al mondo per dimensioni del Pil nominale e la settima per potere d'acquisto (PPP). Il Brasile è una delle economie a più rapida crescita economica e le riforme economiche hanno dato un nuovo riconoscimento a livello internazionale al paese, sia in ambito regionale sia mondiale. Il Brasile è membro fondatore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), della Comunità dei Paesi di lingua portoghese (CPLP), dell'Unione latina, dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS), dell'Organizzazione degli Stati ibero-americani (OEI), del Mercosul e dell'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR), ed è uno dei paesi del G20 e del BRICS. Nel 2017, il Brasile è il terzo paese più diseguale dell’America Latina dopo l’Honduras e la Colombia.
L'architettura coloniale italiana nel Rio Grande do Sul è un contesto culturale sviluppatosi nella regione del Rio Grande do Sul, in Brasile, durante la grande immigrazione italiana avvenuta tra il 1875 e gli anni 1960. Essa rappresenta oggi un retaggio di grande importanza architettonica, storica e culturale. Inizialmente destinata a soddisfare le urgenti necessità di un riparo nel contesto della difficile colonizzazione della Serra Gaucha, e quindi essendo impermanente e precario, l'architettura vernacolare sviluppata nella regione si è presto evoluta e diversificata, acquisendo statura e durata. La sua estetica originale sotto molti aspetti, e nel suo periodo di massimo splendore, che si svolge tra l'inizio del XX secolo e intorno agli anni '40, era associata a questioni di identità culturale e status sociale. Le sue caratteristiche hanno variazioni geografiche, tipologiche e cronologiche, ma in generale questa architettura è definita dalla semplicità delle sue forme, dall'originalità del suo uso dei materiali, dalle soluzioni creative strutturali e decorative, dalla solidità della costruzione - che può essere fatta di legno o pietra - l'aspetto austero e dignitoso e l'inserimento armonioso nel paesaggio. Chiese e cappelle erano le categorie più ornamentali e grandiose, essendo i destinatari del meglio del loro patrimonio artistico. L'importanza dell'architettura coloniale italiana nel Rio Grande do Sul è stata riconosciuta solo in tempi successivi dai ricercatori e dal pubblico in generale. Di conseguenza, la maggior parte degli edifici del periodo in questione è scomparso sotto l'onda del progresso e dell'acculturazione dalla seconda metà del ventesimo secolo in poi, perdendo in questo processo una collezione che ha disegnato il volto di molte comunità italianizzate, definendo gran parte delle loro radici e la loro identità collettiva, e hanno spiegato visivamente la loro evoluzione sociale, economica, politica e culturale. Da qui il suo valore inestimabile come patrimonio culturale. La consapevolezza di questo valore per la conoscenza della storia regionale e delle origini della comunità, nonché per rafforzare il senso di identità, appartenenza e cittadinanza tra gli eredi di ciò che resta di questo retaggio, emerse lentamente tra i discendenti di immigrati, accademie, associazioni ed amministrazioni pubbliche, iniziando a sviluppare vari piani per il recupero, la conservazione, lo studio e la diffusione degli esempi architettonici sopravvissuti, cercando di inserirli positivamente nella vita contemporanea.