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La penisola arabica o penisola araba (in arabo: جزيرة العرب, Jazīrat al-ʿArab, ossia "Penisola (o Isola) degli Arabi") è un vasto sub-continente trapezoidale che a nord confina con il deserto siriano, a ovest con il mar Rosso, a sud con l'oceano Indiano e a est con il golfo Persico: gli Arabi e la terra che essi abitano prendono nome dal Wadi Araba, che segnava il confine tra essi e le civiltà del Vicino Oriente, e venivano perciò così chiamati dai vicini popoli civilizzati. Dal punto di vista geologico è un subcontinente, distaccatosi dalla placca africana per effetto delle attività vulcaniche ancora presenti nell'area dell'antistante Dancalia e osservabili nelle estese formazioni basaltiche (dette ḥarra) circostanti l'area urbana di Medina. Massima elevazione dell'intera penisola è il Jabal an Nabi Shu'ayb, alto 3760 m s.l.m., situato nello Yemen settentrionale. Caratterizzata da vasti e inospitali deserti e da una ancor più grande estensione di terre steppose, la penisola arabica conosce un regime di piogge assai limitato, tale da far classificare l'intera area come arida o semi-arida.
L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, meglio conosciuta come OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries), fondata nel 1960, comprende dodici Paesi che si sono associati, formando un cartello economico, per negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni. La sede dell'OPEC, dapprima stabilita a Ginevra, a partire dal 1º settembre 1965 è stata trasferita a Vienna. Gli stati membri OPEC controllano circa il 79% delle riserve mondiali accertate di petrolio, circa il 35% di quelle di gas naturale e forniscono il 39% della produzione mondiale di petrolio e circa il 16% di quella di gas naturale. L'organizzazione parallela dell'OAPEC (Organizzazione dei Paesi Arabi Esportatori di Petrolio), fondata nel 1968 nel Kuwait, si occupa del coordinamento delle politiche energetiche dei paesi Arabi che fanno parte dell'OPEC.
I diritti delle donne in Arabia Saudita sono molto limitati rispetto a quelli degli altri paesi vicini, anche se migliorati leggermente rispetto a prima. Nel Global Gender Gap Report 2016 del World Economic Forum l'Arabia Saudita si è classificata 141esima su 144 paesi rispetto alla parità di genere, un peggioramento rispetto al 134esimo posto su 145 che aveva conseguito nel 2015, anno della concessione di votare alle donne (ottenuto molti anni dopo rispetto agli altri paesi). Nel 2018 occupa la 141esima posizione su 153 paesi analizzati. L'Economic and Social Council (ECOSOC) delle Nazioni Unite ha eletto l'Arabia Saudita alla Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne per il periodo 2018–2022.Nel 2019 il Global Gender Gap Report posiziona l'Arabia Saudita 146esima su 153 Paesi analizzati, sotto il Libano di una posizione e sopra il Ciad di una posizione, con un ranking di 0,599 su un punteggio che va da 0,000 a 1,000. La posizione è migliorata rispetto al 2006, quando il punteggio era di 0,524 su 1 e la posizione era 114esima. La partecipazione economica è passata da 0,240 (2006, 115esima posizione) a 0,375 (2019, 148esima posizione). Il 24,6% delle donne fanno parte della forza lavoro in Arabia Saudita (13% nel 2015). Il 16,4% dei manager, legislatori e personalità importanti sono donne. Il tasso di alfabetizzazione è del 92,7% (97,1% gli uomini). Il 97,1% delle donne ha completato gli studi primari, l'84,2% gli studi secondari, il 68,9% ha conseguito una laurea. Il 19,9% dei componenti del Parlamento è composto da donne, lo 0% dei ministri sono donne. L'età media per avere un figlio è di 32,2 anni e il numero di figli per donna sono 2,34. 17 donne su 100.000 muoiono di parto naturale. In un paese estremamente conservatore, in cui vige la sharia e in cui si assistono a continue violazioni dei diritti umani, rimane difficilissima l'emancipazione femminile. Secondo un sondaggio effettuato nel 2014, l'11% degli intervistati musulmani ha ritenuto giusto che le donne indossassero obbligatoriamente il burqa in mezzo alla strada, il 63% ha optato per il niqab, l'8% ha preferito lo chador, il 10% ha affermato che le donne dovrebbero coprire il loro capo con l'al-amira, il 5% ha scelto l'hijab mentre solo il 3% ha affermato che una donna dovrebbe girare a testa scoperta. Il 47% ha affermato che una donna dovrebbe sempre scegliere come vestirsi, a prescindere dalle norme sociali nel paese .
L'Arabia Saudita (in arabo: السعودية, al-Suʿūdiyya o al-Saʿūdiyya), ufficialmente conosciuta come Regno dell'Arabia Saudita (in arabo: ٱلْمَمْلَكَة ٱلْعَرَبِيَّة ٱلسَّعُوْدِيَّة, al-Mamlakaẗ al-ʿArabiyyaẗ al-Suʿūdiyyaẗ), è il più grande Stato arabo dell'Asia occidentale per superficie (circa 2,15 milioni di km², che costituiscono il grosso della penisola arabica), il secondo più grande del mondo arabo (dopo l'Algeria). La popolazione ammonta a più di 34 milioni di persone e il paese si pone al secondo posto a livello mondiale per numero di immigrati ricevuti sul proprio territorio. Confina con la Giordania e l'Iraq a nord, il Kuwait a nord-est, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti a est, l'Oman a sud-est, lo Yemen a sud, il mar Rosso a ovest e il golfo Persico a est. Il Regno dell'Arabia Saudita è stato fondato nel 1932 da ʿAbd al-ʿAzīz b. Saʿūd (noto per la maggior parte del suo regno come Ibn Saʿūd), anche se le conquiste che infine hanno portato alla creazione del Regno presero l'avvio nel 1902, quando egli conquistò Riad, la sede ancestrale della sua famiglia, la dinastia saudita, denominata in arabo come Āl Saʿūd. Sin dalla sua nascita, il governo dell'Arabia Saudita è una monarchia assoluta e segue le linee guida islamiche in materia di successione. L'Arabia Saudita è il luogo di nascita dell'Islam e il regno è talvolta chiamato "la terra delle due sacre moschee", in riferimento all'al-Masjid al-Ḥaram (di Mecca) e all'al-Masjid al-Nabawī (di Medina), i due santuari più sacri dell'Islam. L'Arabia Saudita è il secondo stato al mondo per riserve di petrolio, subito dopo il Venezuela, dato aggiornato al 2019. Il petrolio rappresenta più del 95% delle esportazioni e il 70% delle entrate del governo, anche se la quota di economia non petrolifera è andata recentemente in crescendo. Questo ha facilitato la trasformazione di un regno deserto sottosviluppato in una delle nazioni più ricche del mondo. Vasti proventi del petrolio hanno permesso una rapida modernizzazione, come ad esempio la creazione di uno Stato sociale. Ha inoltre la sesta più grande riserva di gas naturale al mondo. L'Arabia Saudita è l'unico Stato sovrano, insieme alla Città del Vaticano, a non avere un parlamento.
Alla storia dell'Arabia Saudita concorrono le più diverse e disparate popolazioni per un arco di tempo di circa 5.000 anni.
Fayṣal ibn ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd, (in arabo فيصل بن عبد العزيز آل سعود) (Riyad, 14 aprile 1906 – Riyad, 25 marzo 1975), è stato il re dell'Arabia Saudita dal 1964 al 1975. Da sovrano, ha avuto il merito di salvare le finanze del paese e di attuare una politica di modernizzazione e di riforma. Tra i suoi temi principali di politica estera vi erano il panislamismo, l'anticomunismo e il nazionalismo palestinese. Ha stabilizzato con successo la burocrazia del regno ed era popolare tra i sudditi. Nel 1975 fu assassinato dal nipote Faysal bin Musaid.
Fahd bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd, (in arabo: فهد بن عبد العزيز آل سعود), meglio conosciuto come Re Fahd (Riyad, 16 marzo 1921 – Riyad, 1º agosto 2005), è stato il quinto re dell'Arabia Saudita dal 1982 al 2005. Nel 1992 promulgò la legge fondamentale del Paese.
Abd Allāh bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd, meglio conosciuto come ʿAbd Allāh o re Abdullah o "Abdullah bin Abdulaziz Al Saud" (in arabo: عبد الله بن عبد العزيز السعود; Riyad, 1º agosto 1924 – Riyad, 23 gennaio 2015), è stato il sesto re dell'Arabia Saudita, salito al trono il 1º agosto 2005 a ottantun anni esatti. Abd Allah ha mantenuto importanti incarichi politici durante la maggior parte della sua vita adulta. Nel 1961 divenne sindaco di La Mecca, la sua prima carica pubblica. L'anno successivo, fu nominato Comandante della Guardia Nazionale, incarico che ha mantenuto anche durante la prima metà del suo regno. Ha lavorato anche come vice ministro della difesa ed è stato nominato principe ereditario quando il fratellastro Fahd salì al trono nel 1982. Dopo che questi, nel 1995, fu colpito da un grave ictus, Abd Allah divenne reggente dell'Arabia Saudita fino a quando salì al trono un decennio più tardi. Durante il suo regno ha mantenuto strette relazioni con gli Stati Uniti d'America e il Regno Unito, da cui ha acquistato attrezzature di difesa per miliardi di dollari. Inoltre, ha dato alle donne il diritto di voto per i consigli comunali e il diritto a competere alle Olimpiadi. Abd Allah è praticamente riuscito a mantenere la status quo dopo le proteste avvenute nel paese, parte della primavera araba. Nel novembre 2013, un rapporto della BBC sosteneva che l'Arabia Saudita avrebbe potuto ottenere armi nucleari su volontà del Pakistan, alleato di lunga data del regno.Il re è sopravvissuto a due dei suoi principi ereditari. Il ministro dell'interno Nāyef bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd è stato nominato erede al trono alla morte del fratello Sultan nel mese di ottobre 2011, ma morì nel giugno 2012. Abd Allah ha quindi nominato il settantaseienne ministro della difesa, Salman, suo erede. Secondo vari rapporti, Abd Allah si è sposato circa 30 volte e ha avuto più di 35 figli. Il re aveva una fortuna personale stimata in circa 18 miliardi di dollari, ciò lo rendeva il terzo più ricco capo di Stato in tutto il mondo. È morto il 23 gennaio 2015, a 90 anni, dopo tre settimane di ricovero in ospedale per una polmonite. Gli è succeduto il fratellastro Salman.