Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Donatello, vero nome Donato di Niccolò di Betto Bardi (Firenze, 1386 – Firenze, 13 dicembre 1466), è stato uno scultore, pittore e architetto italiano. Con la sua lunghissima carriera fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, assieme a Filippo Brunelleschi e Masaccio, oltre che uno dei più celebri scultori di tutti i tempi. Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei metodi della scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell'arte romana classica. Inventò la tecnica dello "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che non impedisce la creazione di uno spazio illusorio, e padroneggiò le più disparate tecniche e materiali (marmo, pietra serena, bronzo, legno, terracotta). Si dedicò anche al disegno, fornendo i modelli ad esempio per alcune vetrate del Duomo di Firenze. Particolare fu la sua capacità di infondere umanità e introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalità trattenute ma perfettamente visibili.
Lo stiacciato è una tecnica scultorea che permette di realizzare un rilievo con variazioni minime (talvolta si parla di millimetri) rispetto al fondo. Può essere realizzato sia in rilievo che incavato. Per fornire all'osservatore un'illusione di profondità, lo spessore diminuisce in modo graduale dal primo piano allo sfondo. Questa tecnica è per alcuni aspetti più simile ad un'immagine che alla forma della scultura e quindi si rivela adatta all'applicazione della prospettiva. Giorgio Vasari ne parla in questo modo: Questa tecnica è stata utilizzata soprattutto nel XV e nel XVI secolo, in particolare ne fu iniziatore e maestro Donatello. L'esempio più antico è lo sfondo del rilievo di San Giorgio libera la principessa (1416-1417), tra i capolavori di mano di Donatello figurano la celebre Madonna Pazzi (anni 1430), l'Assunzione della Vergine a Sant'Angelo a Nilo di Napoli (1426-1428) e il Banchetto di Erode nella fonte battesimale del Battistero di San Giovanni a Siena (1423-1427).
Lo stadio Artemio Franchi (in passato stadio Giovanni Berta e successivamente stadio Comunale) è il principale impianto calcistico di Firenze e uno dei principali stadi italiani, sede degli incontri interni dell'ACF Fiorentina. Lo stadio è situato nel quartiere di Campo di Marte. Costruito tra il 1930 e il 1932 nell'area in cui sorgeva il dismesso aerodromo di Campo di Marte, fu progettato nel 1929 dagli ingegneri Pier Luigi Nervi e Gioacchino Luigi Mellucci su iniziativa del marchese Luigi Ridolfi da Verrazzano. Direttore dei lavori fu Alessandro Giuntoli, che progettò anche l'ingresso principale. Il costo totale della realizzazione fu di oltre 6 500 000 lire. Esempio di Razionalismo italiano, la struttura è ricca di elementi innovativi e avveniristici per l'epoca, come la pensilina priva di sostegni intermedi, le scale elicoidali e la torre di Maratona. Il drenaggio del terreno di gioco è considerato tra i migliori d'Europa. Lo stadio, che può ospitare 43 147 spettatori (sebbene nel corso della sua storia si sia arrivati anche a una capienza di oltre 70 000 posti), è il più capiente impianto sportivo di Firenze e il quinto stadio italiano per capienza. Lo stadio ha ospitato diverse partite di calcio internazionali, in particolare durante la Coppa del Mondo del 1934, le Olimpiadi del 1960, il campionato europeo del 1968, e la Coppa del Mondo del 1990, in vista della quale, alla fine degli anni ottanta, fu ristrutturato tramite abbassamento del terreno di gioco ed eliminazione della pista di atletica. Oltre al calcio, l'impianto è stato utilizzato per altri sport, come il baseball, il pugilato, l'atletica leggera, il ciclismo e il rugby, fungendo da arrivo per alcune tappe del Giro d'Italia; lo stadio fu inoltre teatro della strage dei martiri del Campo di Marte e delle visite pastorali di papa Giovanni Paolo II nel 1986 e di papa Francesco nel 2015. Dal 1991 lo stadio è intitolato ad Artemio Franchi, tra i più importanti dirigenti sportivi italiani.
Il rilievo di San Giorgio libera la principessa (variamente indicato anche come San Giorgio e il Drago o San Giorgio e la Principessa) è un'opera di Donatello su marmo apuano (129x39 cm) proveniente dalla base della nicchia dell'Arte dei Corazzai e Spadai di Orsanmichele ed oggi conservata nel Museo del Bargello (all'esterno si trova una copia). Risale al 1416-1417 e fa da completamento alla statua del San Giorgio contenuta nella nicchia. L'opera è di grande importanza perché rappresenta sia il più antico esempio conosciuto di stile "stiacciato", sia il più antico uso della prospettiva lineare centrica in un'opera d'arte.
La statua di San Giorgio di Donatello fa parte del ciclo delle quattordici statue dei protettori delle Arti di Firenze per le nicchie esterne della chiesa di Orsanmichele. Fu commissionata dall'Arte dei Corazzai e Spadai e risale al 1415-1417. È in marmo apuano ed è alta 209 cm. Dal 1891 si trova conservata nel Museo nazionale del Bargello ed è stata sostituita nella nicchia da una copia in marmo.
Segue un elenco delle opere di Donatello, ordinate in ordine cronologico e divise secondo i periodi chiave del suo percorso artistico.
Ludovico di Giovanni de' Medici, detto Giovanni delle Bande Nere o dalle Bande Nere (Forlì, 6 aprile 1498 – Mantova, 30 novembre 1526), è stato un condottiero italiano del Rinascimento ed esponente del ramo cadetto Popolano (o Trebbio) della famiglia Medici.
Il David marmoreo di Donatello è una scultura a tutto tondo della fase giovanile del grande artista. Risale al 1408-1409, è in marmo bianco e misura 191 cm di altezza, con una base di 57,5 × 32 cm. È conservata nel Museo nazionale del Bargello a Firenze, nella stessa sala del più celebre David bronzeo, opera della piena maturità dell'artista.
La cappella di Filippo Strozzi (o di San Giovanni Evangelista) si trova nel transetto destro della basilica di Santa Maria Novella a Firenze, accanto alla cappella centrale. È celebre per gli affreschi di Filippino Lippi, realizzati tra il 1487 e il 1502.