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Vita e destino è un romanzo di Vasilij Grossman, opera letteraria fiume sulla guerra contro Hitler dai toni tolstoiani ed epici. Formalmente è la continuazione di Per la giusta causa, romanzo solenne sulla Battaglia di Stalingrado, vissuta dallo scrittore interamente al fronte come corrispondente della rivista dell'esercito sovietico Stella Rossa; benché ancora avvolto dal torpore fideistico nel regime sovietico, il testo addensò comunque sull'autore gli strali della critica ufficiale che imputava al libro "peccati" ideologici. Al contrario, Vita e destino si trasformò nel suo opposto, sia per la concezione che per la qualità: egli operò, all'interno del regime totalitario, il passaggio dall'antifascismo totalitario, ossia antidemocratico, all'antifascismo democratico, quindi antitotalitario. Frutto di una lenta maturazione personale, fu favorita dal fatto che egli, dopo la fine della guerra, vide tradite le speranze, sua e di tutti i sovietici, in un miglioramento del regime comunista, e fu dolorosamente colpito dalla subdola campagna antisemita dilagante al tempo. Cosa inaudita al tempo del canone socialrealista, Grossman si permise di mettere a confronto il genocidio dei lager nazisti con quello dei gulag sovietici, denunciando le profonde affinità tra nazismo e comunismo sovietico. Ciò era intollerabile per il regime di Mosca, il quale, dopo la morte di Stalin, propalava la tesi dello stalinismo come degenerazione della rivoluzione comunista, mentre Grossman demoliva l'edificio ideologico stesso sul quale si appoggiava la nomenklatura. Era questa la «bomba atomica» temuta dal regime. Portato alla redazione di una rivista sovietica per la pubblicazione, destò le ire di Kruscev, a cui Grossman, ingenuamente, scrisse per ottenerne l'appoggio. Vita e destino fu bandito nell'URSS come Il dottor Živago e la polizia politica sequestrò tutte le copie dattiloscritte. Pubblicato postumo nel 1980 in Svizzera, dopo vicende fortunose, il romanzo fu emarginato anche in Occidente.
La nazione della Georgia (in georgiano: საქართველო Sakartvelo) fu unificata per la prima volta come regno sotto la dinastia dei Bagrationi dal re Bagrat III di Georgia all'inizio dell'XI secolo, derivante da una serie di stati predecessori degli antichi regni di Colchide e Iberia. Il Regno di Georgia fiorì tra il X e il XII secolo sotto il re Davide IV il Fondatore e la regina Tamar e cadde sotto l'invasione mongola nel 1243 e, dopo una breve unione sotto Giorgio V il Brillante, all'Impero Timuride. Nel 1490, la Georgia fu frammentata in un numero di piccoli regni e principati i quali, durante il periodo della prima età moderna, lottarono per mantenere la loro autonomia contro la dominazione ottomana e iraniana (Safavidi, Afsharidi e Qajar) fino all'annessione della Georgia all'Impero russo nel XIX secolo. Dopo un breve tentativo di indipendenza con la Repubblica Democratica della Georgia del 1918-1921, la Georgia fece parte della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Transcaucasica dal 1922 al 1936, e in seguito formò la Repubblica Socialista Sovietica Georgiana fino alla dissoluzione dell'Unione Sovietica. L'attuale Repubblica di Georgia è indipendente dal 1991. Il primo presidente Zviad Gamsakhurdia alimentò il nazionalismo georgiano e promise di affermare l'autorità di Tbilisi sull'Abkhazia e sull'Ossezia del Sud. Gamsakhurdia fu deposto in un sanguinoso colpo di stato nello stesso anno e il paese fu coinvolto in un'aspra guerra civile, che durò fino al 1995. Abkhazia e Ossezia del Sud, supportati dalla Russia, ottennero l'indipendenza de facto dalla Georgia. La rivoluzione delle rose ha costretto Eduard Shevardnadze a dimettersi nel 2003. Il nuovo governo sotto Mikheil Saakashvili ha impedito la secessione di una terza repubblica separatista nella crisi dell'Agiaria del 2004, ma il conflitto con l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud ha portato alla guerra russo-georgiana del 2008 e alle tensioni con la Russia che rimangono irrisolti. La storia della Georgia è indissolubilmente legata alla storia del popolo georgiano.
Il museo della moda è uno spazio dove si conservano e si presentano al pubblico collezioni legate al tema della moda. Molti musei pubblici o privati nel mondo possono essere classificati come museo di moda. Non tutti sono denominati “Museo della moda”, tuttavia, i loro spazi espositivi sono in gran parte dedicati alla moda (storia del costume, collezioni tessili antiche e contemporanee, disegni di stilisti, abiti storici, accessori, biblioteche, archivi...). I principali musei sono:
Il Museo del tessile e dell'abbigliamento “Elena Aldobrandini” - Fondazione Mondragone è un museo pubblico d'interesse regionale ubicato nei Quartieri Spagnoli in Napoli.
La Corea, una delle più antiche ed ininterrotte civiltà del mondo, ha 5.000 anni di storia. L'attuale separazione politica della Corea del Nord e del Sud ha prodotto una divergenza nelle moderne culture coreane; nondimeno, la tradizionale cultura della Corea è condivisa storicamente da entrambi gli stati. Sebbene i collegamenti storici tra Corea e Cina abbiano prodotto vaste influenze dalla Cina, la Corea è tuttavia riuscita a conservare una identità culturale distinta dal suo più grande vicino.