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La storia del buddhismo in India ha il suo inizio dentro ed attorno all'antico regno Magadha (ora Bihar) nel nord-est indiano. Dal suo luogo di nascita, la nuova religione si diffuse successivamente in altre parti del nord e del centro dell'India, questo già durante la vita del suo fondatore; esso si basa sugli insegnamenti di Siddhartha Gautama che è stato considerato un "Buddha" (o "Risvegliato"). Con l'avvento regno di Ashoka, sovrano buddhista dell'impero Maurya, la comunità si suddivise in due rami: il Mahāsāṃghika e lo Sthaviravāda, ognuno dei quali si diffuse in tutta l'India e divisi a sua volta in numerose sotto-sette. Nei tempi moderni, esistono due rami principali del Buddhismo: il Theravāda in Sri Lanka e nel sudest asiatico e il Mahāyāna in tutta regione comprendente la catena montuosa dell'Himalaya e l'Asia orientale. La pratica del Buddismo come religione distinta e organizzata ha perso influenza verso la fine dell'impero Gupta (VII secolo d.C.), fino ad estinguersi completamente dal suo paese d'origine intorno XIII secolo, ma non senza lasciare un impatto significativo. La pratica buddhista è più comune in alcune zone dell'area Himalayana come il Ladakh, l'Arunachal Pradesh e il Sikkim; ha inoltre cominciato a riemergere in India a partire dal secolo scorso, a causa della sua adozione da parte di molti intellettuali indiani, ma anche della migrazione degli esuli buddhisti dal Tibet occupato dai cinesi e la conversione di massa di centinaia di migliaia di indù dalit. Secondo il censimento del 2001, i buddisti sono in fase di crescita e rappresentano lo 0,8% della popolazione indiana, con 7.950.000 individui.
L'hindi (/ˈindi/; nome nativo हिन्दी o हिंदी in devanagari, IPA [hɪnd̪iː]) è una lingua, o un continuum dialettale di lingue, del subcontinente indiano, ed è parlata soprattutto nell'India settentrionale e centrale. Fa parte delle lingue di ceppo indoeuropeo. Data la molteplicità di dialetti, è stato riconosciuto il primato al dialetto khari boli, parlato in un'area prossima a Delhi. Sulla base di questo dialetto, ha preso forma il cosiddetto hindi standard, che è ciò che s'intende come hindi in senso stretto. L'hindi è una delle 22 lingue ufficialmente riconosciute dall'allegato VIII della Costituzione dell'India, ed è, insieme all'inglese, una delle due lingue ufficiali del paese: la stessa costituzione indiana è scritta in inglese e in hindi. È la quarta lingua più parlata come madrelingua al mondo, dopo il cinese mandarino, l'inglese e lo spagnolo.
L'India (hindi: भारत Bhārat), ufficialmente Repubblica dell'India (hindi: भारत गणराज्य Bhārat Gaṇarājya), è uno Stato federale dell'Asia meridionale, con capitale Nuova Delhi. Con 3 287 263 km² l'India è il 7º stato del mondo per superficie mentre con 1 380 004 385 abitanti è il 2° più popoloso dopo la Cina. È bagnato dall'oceano Indiano a sud, dal mar Arabico a ovest e dal golfo del Bengala a est, possiede una linea costiera che si snoda per 7.517 km., e confina con il Pakistan a ovest, Cina, Nepal e Bhutan a nord-est, Bangladesh e Myanmar a est. Suoi vicini prossimi, separati dell'oceano Indiano, sono lo Sri Lanka a sud-est e le Maldive a sud-ovest. Sede della civiltà della valle dell'Indo e regione di rotte commerciali storiche e di vasti imperi, il subcontinente indiano è stato identificato con il suo commercio e la ricchezza culturale per gran parte della sua lunga storia. Quattro grandi religioni del mondo (il buddismo, l'induismo, il giainismo e il sikhismo) sono nate qui, mentre lo zoroastrismo, l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam vi arrivarono entro il I millennio d.C., dando forma nella regione a una grandissima diversità culturale, espressa specialmente dal Sultanato di Delhi, dall'Impero Moghul, dall'Impero di Vijayanagara e dall'Impero maratha. Sotto il regno dell'imperatore Aurangzeb, l'India è stata l'economia più forte e produttiva del mondo, valendo un quarto (25%) del PIL mondiale, con un'entrata annuale dieci volte di più dell'Impero francese. Gradualmente annessa alla Compagnia britannica delle Indie orientali dai primi decenni del XVIII secolo e colonizzata dal Regno Unito dalla metà del XIX secolo, l'India è diventata un moderno Stato nazionale nel 1947, dopo una lotta per l'indipendenza che è stata caratterizzata da una diffusa resistenza non violenta guidata da Gandhi. L'India è la settima più grande economia del mondo in termini nominali e la quarta in termini di potere d'acquisto. Riforme economiche hanno trasformato lo Stato nella seconda economia a più rapida crescita (è uno dei cinque Paesi a cui ci si riferisce con l'acronimo BRICS), ma nonostante ciò il Paese soffre ancora di alti livelli di povertà, analfabetismo (143°) e malnutrizione, oltre ad avere un sistema sociale basato sulle caste anche se è stato Ufficialmente abolito nel 1947, anno in cui l'India ha ottenuto l'indipendenza. Da allora, non è più consentito discriminare una persona in base alla sua presunta casta di appartenenza. L'India si basa su una Società pluralistica, multilingue e multietnica, inoltre è ricca sul piano naturale, con un'ampia diversità di fauna selvatica e di habitat protetti.
Il buddhismo (in sanscrito: buddha-śasana), o più comunemente buddismo, è una delle religioni più antiche e più diffuse al mondo. Originato dagli insegnamenti dell'asceta itinerante indiano Siddhārtha Gautama (VI, V sec. a.C.), comunemente si compendia nelle dottrine fondate sulle quattro nobili verità (sanscrito: Catvāri-ārya-satyāni). Con il termine buddhismo si indica quindi quell'insieme di tradizioni, sistemi di pensiero, pratiche e tecniche spirituali, individuali e devozionali, nate dalle differenti interpretazioni di queste dottrine, che si sono evolute in modo anche molto eterogeneo e diversificato. Sorto nel VI-V secolo a.C. come disciplina spirituale assunse nei secoli successivi i caratteri di dottrina filosofica e, secondo alcuni autori, di religione "ateistica", intendendo con quest'ultimo termine non la negazione dell'esistenza degli dei (deva), quanto piuttosto il fatto che la devozione ad essi, fatto comunque considerato positivo, non condurrebbe alla liberazione ultima. Altri considerano i libri sacri buddhisti (Canone pāli, Canone cinese e Canone tibetano) testi che non divinizzano Siddhārtha Gautama Buddha sakyamuni, ma Adi-Buddha o Buddha eterno, concetti buddhisti equivalenti a Dio; tuttavia non è una concezione affine a quella della divinità in senso occidentale, quanto, nel buddhismo Mahāyāna, il principio della buddhità, raffigurato a volte nelle figure dei Buddha come Vairocana o Amitabha, manifestatosi storicamente come Gautama. Il Mahāyāna venera anche i bodhisattva, esseri vicini all'illuminazione. A partire dall'India il buddhismo si diffuse nei secoli successivi soprattutto nel Sud-est asiatico e in Estremo Oriente, giungendo, a partire dal XIX secolo, anche in Occidente.