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La scuola senese di pittura fiorì in Italia tra il XIII ed il XV secolo e riuscì a competere con Firenze, nonostante fosse più conservativa e si focalizzasse maggiormente sulla bellezza decorativa e l'eleganza dell'ultimo periodo dell'arte gotica. Tra i suoi rappresentanti più importanti troviamo Duccio di Buoninsegna, le cui opere mostrano una certa influenza bizantina, il suo apprendista Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Domenico e Taddeo di Bartolo, Stefano di Giovanni (il Sassetta) e Matteo di Giovanni. Nel XVI secolo ne fecero parte i manieristi Domenico di Pace Beccafumi e Giovanni Antonio Bazzi (il Sodoma).
Il Parco dei Mostri, denominato anche Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie di Bomarzo, in provincia di Viterbo, è un complesso monumentale italiano. Si tratta di un parco naturale ornato da numerose sculture in basalto risalenti al XVI secolo e ritraenti animali mitologici, divinità e mostri.
Il Museo di belle arti di Budapest (in ungherese Szépművészeti Múzeum) è ospitato in un monumentale palazzo sul lato occidentale della piazza degli Eroi (Hősök tere in ungherese), eretto in stile eclettico-neoclassico dagli architetti Albert Schickedanz e Fülöp Herzog all'inizio del Novecento. Al suo interno conserva una tra le più importante collezione di dipinti del mondo, con opere che percorrono tutto l'arco di tempo che va dal Medioevo al Novecento e tutte le principali scuole europee.
Il Giardino di Boboli è un parco storico della città di Firenze. Nato come giardino granducale di Palazzo Pitti, è connesso anche al Forte di Belvedere, avamposto militare per la sicurezza del sovrano e la sua famiglia. Il giardino, che accoglie ogni anno oltre 800.000 visitatori, è uno dei più importanti esempi di giardino all'italiana al mondo ed è un vero e proprio museo all'aperto, per l'impostazione architettonico-paesaggistica e per la collezione di sculture, che vanno dalle antichità romane al XX secolo. Il giardino di Boboli è uno dei più famosi giardini della penisola. I giardini furono costruiti tra il XVI e il XIX secolo, dai Medici, poi dagli Asburgo-Lorena e dai Savoia, e occupano un'area di circa 45.000 m². Alla prima impostazione di stile tardo-rinascimentale, visibile nel nucleo più vicino al palazzo, si aggiunsero negli anni nuove porzioni con differenti impostazioni: lungo l'asse parallelo al palazzo nacquero l'asse prospettico del viottolone, dal quale si dipanano vialetti ricoperti di ghiaia che portano a laghetti, fontane, ninfei, tempietti e grotte. Notevole è l'importanza che nel giardino assumono le statue e gli edifici, come la settecentesca Kaffeehaus (raro esempio di gusto rococò in Toscana), che permette di godere del panorama sulla città, o la Limonaia, ancora nell'originario color verde Lorena. Il giardino ha quattro ingressi fruibili dal pubblico: dal cortile dell'Ammannati di Palazzo Pitti, dal Forte di Belvedere, da via Romana (l'ingresso di Annalena) e dal piazzale di Porta Romana, oltre a un'uscita "extra" su piazza Pitti.
Carmelo Cammarata (Bivona, 17 aprile 1924 – Bivona, 27 marzo 1999) è stato uno scultore italiano, noto prevalentemente a livello regionale. Di umili origini, ha svolto il mestiere di contadino. Nel poco tempo libero si dilettava a dipingere e talvolta anche ad affrescare pareti delle abitazioni prese in affitto. Iniziò quindi ad acquisire una particolare passione per la scultura, prima in gesso e poi su marmi o alabastri o legni. Scultore autodidatta, raggiunse la piena maturità artistica sul finire degli anni sessanta, quando fu chiamato da alcuni intellettuali a partecipare al recupero di un'opera d'arte del Serpotta, in serio pericolo in una vecchia chiesa diroccata. Carmelo Cammarata, scolpiva arenaria nel suo laboratorio artistico che egli stesso aveva costruito nelle vicinanze della propria abitazione, una casupola di pochi metri quadri. Scolpiva anche sull'alabastro, sull'onice, sull'agata, sul legno. Capitava spesso, anche nelle giornate di festa, che mentre seduto nella “bottega” intento a commentare un'opera finita, per rilevarne pregi, difetti e tematiche, lo scultore si alzava di scatto e, anche se con scarpe pulite e lucide, si faceva accompagnare in zone di campagna, in contrade impervie, alla ricerca di pietre e marmi da servire per le prossime opere da realizzare. Contribuì alla nascita del Centro Culturale Il Pegaso, fondato da Cesare Sermenghi, che divenne presto cenacolo di iniziative quali mostre di pittura e di scultura, readings e manifestazioni culturali di varia natura con la partecipazione di letterati quale Leonardo Sciascia, maestri di pittura e scultura quali Renato Guttuso e Ugo Attardi, cantautori e attori teatrali quali Rosa Balistreri e Dario Fo, per citarne alcuni. Ha partecipato a numerose mostre (personali e collettive) ricevendo numerosi riconoscimenti. Nell'enciclopedia "La storia della Sicilia" è citato come rappresentante del "naif" siciliano.
L'autobiografia è un genere letterario che il critico letterario francese Philippe Lejeune ha definito "il racconto retrospettivo in prosa che un individuo reale fa della propria esistenza, quando mette l'accento sulla sua vita individuale, in particolare sulla storia della propria personalità".È scritto da chi, a un certo punto della propria vita, decide di rievocare le fasi già vissute e che sono state per lui particolarmente importanti. L'autore prende coscienza di sé attraverso i ricordi ed è protagonista delle vicende narrate. I tempi verbali per lo più sono al passato. Non sono presenti tutti i fatti della vita dell'autore, ma soltanto quelli che lui vuol far conoscere per presentarsi in un certo modo. Lo stile è generalmente "sostenuto" e vi sono poche inserzioni dialogiche, molte invece sono le riflessioni personali.
Aristodemo Costoli (Firenze, 6 settembre 1803 – 1871) è stato uno scultore italiano. Fu importante interprete degli ideali che animavano il periodo risorgimentale e i primi anni del Regno d'Italia.