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Scuola di Salamanca

Il termine scuola di Salamanca è usato genericamente per indicare la scolastica spagnola che rappresenta l'ultima fioritura di teologi che si appoggiano al metodo scolastico. Questi grandi teologi - docenti universitari spagnoli e portoghesi - insieme con il ritorno alle fonti - la Sacra Scrittura e la Sacra Tradizione - [...] realizzarono l’apertura alla nuova cultura che stava nascendo in Europa, e ai problemi umani (religiosi, etici e politici) che erano sorti con la scoperta di nuovi mondi in Occidente e in Oriente. L’inviolabile dignità di ogni persona, la prospettiva universale del diritto internazionale (“ius gentium”) e la dimensione etica come normativa delle nuove strutture socio-economiche, entrarono pienamente nel lavoro della teologia e da essa ricevettero la luce della rivelazione cristiana. Padre di tale scuola è considerato Francisco de Vitoria O.P. (c. 1483-1546) che portò avanti un importante lavoro intellettuale e pedagogico prima alla Sorbona e poi, dal 1522 al 1546, presso l'Università di Salamanca. Non vi è dubbio che l'influenza di questa scuola si sia sentita anche in altre nazioni, grazie al fatto che molti dei suoi componenti hanno insegnato in università fuori della Spagna. Essa si posiziona nel più ampio contesto del Siglo de Oro spagnolo, durante il quale non solo si verificò un'esplosione delle arti, anche a Salamanca, dove fiorì la scuola letteraria salmantina, ma anche delle scienze, come è particolarmente evidente in questa Scuola. Il riconoscimento del contributo di questa Scuola è arrivato molto tardo sia a livello nazionale, a causa dei successivi sviluppi politici che ha reso in Spagna poco incoraggiante seguire il percorso segnato dai professori di Salamanca, sia a livello internazionale, dove le nazioni protestanti – che rappresentano il contributo maggioritario alla scienza dal XVIII secolo – non erano a loro agio nel riconoscere la modernità di alcuni teologi che avrebbero condotto al Concilio di Trento. Tuttavia, a poco a poco, il loro lavoro sta emergendo dall'oblio e, ad esempio, negli anni '50 del XX secolo, Joseph Schumpeter (1883-1950) ha riconosciuto il contributo dei salamantini all'origine della moderna scienza economica. Per l’ampiezza degli argomenti trattati è possibile distinguere due diverse correnti di pensiero successive che compongono in generale la scolastica spagnola: quella dei Salamanticensi (appunto legati propriamente all'Università di Salamanca) e quella dei Conimbricensi (legati all'Università di Coimbra). La prima iniziò con Francisco de Vitoria e raggiunse l’apogeo con Domingo de Soto O.P. (1494-1560). I Conimbricensi erano Gesuiti che, a partire dalla fine del XVI secolo si sostituirono ai Domenicani nella guida intellettuale del mondo Cattolico. Tra questi Gesuiti spiccano Luis de Molina (1535-1600), Francisco Suárez (1548-1617) e Giovanni Botero (1544–1617) che avrebbe poi proseguito gli insegnamenti in Italia.

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