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Vincenzo Marcellusi (Cellino Attanasio, 19 marzo 1886 – Chieti, 7 agosto 1962) è stato un poeta italiano. Compiuti gli studi medi a Teramo, si laureò in lettere e filosofia presso l'Università La Sapienza di Roma. Successivamente studiò giurisprudenza prima presso l'Università di Camerino e poi presso quella di Bologna, dove si laureò il 30 aprile del 1921. Si stabilì a Chieti nel 1922 e vi esercitò l'avvocatura. Si sposò con Vittoria Obletter. Nel 1920 pubblicò la tragedia Nadeida, che venne musicata da Francesco Marcacci e fu rappresentata a Roma l'11 luglio 1921 al Teatro Adriano Fece parte del cenacolo del poeta crepuscolare Sergio Corazzini e divenne amico di Guido Gozzano. Compì le sue prime esperienze letterarie collaborando alla rivista La vita letteraria, pubblicando liriche dei simbolisti d'oltralpe. Oltre che dai simbolisti francesi, la sua poesia venne influenzata da Pascoli e da D'Annunzio. Nel 1942 pubblicò a Chieti, i Poemi occidentali che raccolgono le liriche della maturità. A lui è stata recentemente dedicata dal Comune una strada primaria nel centro del paese che gli dette i natali
Francesco Corazzini (Pieve Santo Stefano, 2 agosto 1832 – 1914 circa) è stato un filologo, storico e patriota italiano.
Fausto Maria Martini (Roma, 14 aprile 1886 – Roma, 12 aprile 1931) è stato un poeta, drammaturgo e critico letterario italiano, della scuola crepuscolare romana dei primi decenni del Novecento.
Il crepuscolarismo è una corrente letteraria sviluppatasi in Italia all'inizio del XX secolo.
Collezione di poesia è una collana di Giulio Einaudi Editore, fondata nel 1964 e conosciuta anche, tra gli addetti ai lavori, come la "collana bianca". La tipica copertina è infatti bianca, disegnata da Bruno Munari in collaborazione con Max Huber, ed è rimasta invariata negli anni . Dopo autore, titolo, curatore ecc. sulla striscia bianca superiore c'è una linea grigia che separa lo spazio inferiore più largo dove si ospita una poesia della raccolta stessa (o una sua parte, e per le edizioni in traduzione bilingue anche il testo originale). Anche il formato, con qualche rara eccezione (forse solo il n. 278), è rimasto lo stesso di 11 × 18 cm. Pur variando negli anni, sembra rimanere costante nel mescolare nuove proposte e vecchi maestri, senza trascurare le traduzioni d'autore e il dialetto. Ricorre negli anni anche un'antologia di Nuovi poeti italiani con relative proposte (finora n. 163, n. 179, n. 185, n. 249, n. 332, n. 405).