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Le bizzarre avventure di JoJo ( Jojo no kimy na b ken?) un manga scritto e disegnato da Hirohiko Araki, pubblicato in Giappone dal 1987 sulla rivista sh nen Weekly Sh nen Jump della casa editrice Sh eisha e dal 2005 sul mensile seinen Ultra Jump. In Italia pubblicato dalla Star Comics dal 1993. L'autore attualmente al lavoro sull'ottava serie, JoJolion. Il manga stato anche adattato in due serie di OAV complementari, realizzate tra il 1993 e il 2002, per un totale di 13 episodi,tutti incentrati sulla terza serie. Nell'ottobre 2012 cominciata una serie televisiva anime che sta adattando tutta la serie, arrivata al momento ad adattare sino alla quinta parte. La storia articolata intorno alle peripezie della famiglia Joestar; ciascuna delle otto serie si sofferma sulle avventure di uno dei suoi discendenti, e ognuna si svolge in un diverso momento storico. Tutti i protagonisti ottengono in una maniera o nell'altra il nomignolo "JoJo". In tutta l'opera presente una quantit innumerevole di citazioni musicali e cinematografiche, inizialmente velate e nascoste, e successivamente sempre pi palesi.
Gemini (双生児 Sōseiji?) è un film del 1999 diretto da Shinya Tsukamoto, liberamente ispirato ad un racconto del 1924 di Edogawa Rampo. È stato presentato nella sezione "Cinema del Presente" alla 56ª Mostra del Cinema di Venezia.
Il cinema giapponese (日本映画 Nihon eiga?) ha una storia per molti versi analoga a quella di altre cinematografiche mondiali, con alcune proprie specificità. L'industria cinematografica giapponese, fortemente strutturata in case di produzione maggiori, come a Hollywood, ha avuto una prima età dell'oro negli anni venti e trenta, con una produzione di eccezionale ricchezza che non ha però varcato i confini nazionali, e ha raggiunto il proprio apogeo negli anni cinquanta, quando la produzione ha raggiunto la sua massima prolificità, con oltre cinquecento film all'anno, e le opere di eccezionale qualità artistica di alcuni autori, come Akira Kurosawa e Kenji Mizoguchi, hanno fatto scoprire in Occidente, attraverso i festival, l'esistenza del cinema nipponico, a partire dal film Rashōmon (1950), vincitore del Leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia e dell'Oscar per il miglior film straniero. Tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio dei sessanta anche il cinema giapponese è stato interessato dal fenomeno internazionale delle nouvelles vagues e sono emersi nuovi autori di rilevanza internazionale come Nagisa Ōshima e Shōhei Imamura. Nel corso degli anni sessanta il sistema produttivo cinematografico ha però subito l'insuperabile concorrenza della televisione ed ha imboccato la via del declino, con la progressiva discesa del numero dei film prodotti, delle sale cinematografiche e degli spettatori.
Il cinema di fantascienza (o fantascientifico) è uno dei generi cinematografici più popolari. In esso, i temi tipici della fantascienza sono colonna portante per lo sviluppo della trama. Nei film di fantascienza, il meccanismo narrativo viene innescato dalla presenza di elementi scientifici immaginari o ipotetici, come potrebbero essere ad esempio la formulazione di una nuova teoria matematica, l'invenzione di apparecchiature tecnologiche innovative o la scoperta di nuovi e promettenti sviluppi nel campo della bioingegneria. Solitamente questo genere di film viene ambientato in un contesto legato a una visione più o meno lontana del futuro, come quello dei viaggi interstellari, quello del contatto con entità extraterrestri, quello dei conflitti nucleari o delle catastrofi climatiche globali. Benché il cinema di fantascienza sia stato riconosciuto come genere autonomo solo a partire dagli anni cinquanta, l'elemento del fantastico era ben presente fin dagli esordi della settima arte. Nel corso degli anni, il cinema fantascientifico ha saputo esplorare un'enorme rosa di soggetti e temi differenti, molti dei quali non avrebbero potuto essere rappresentati in altro modo. Una delle qualità che rende affascinante questo genere è la sua propensione a comunicare messaggi filosofici o politici con elegante sottigliezza: le opere di fantascienza sono state spesso utilizzate per affrontare delicati temi sociali e di attualità – come il pacifismo, la guerra fredda, la xenofobia, le conseguenze dell'inquinamento – in periodi storici attraversati da crisi morali, pur senza rinunciare, nel contempo, a offrire intrattenimento per gli spettatori meno smaliziati. Le produzioni fantascientifiche hanno sempre figurato in prima linea per quanto riguarda l'aspetto più tecnico degli effetti speciali e con il tempo le platee di appassionati si sono abituate alla rappresentazione realistica di forme di vita aliene, spettacolari battaglie spaziali, armi a energia e mondi surreali, a conseguenza del sempre più rapido progredire delle tecnologie animatronica e computer grafica. Vi sono molti film di fantascienza memorabili e un numero ancora maggiore di opere mediocri, o che possono essere annoverate addirittura tra i peggiori esempi di produzione cinematografica di tutti i tempi. Sono occorsi molti decenni – e gli sforzi collettivi di innumerevoli cineasti di talento – perché il cinema fantascientifico iniziasse a essere considerato una forma d'arte. All'interno della fantascienza e dei suoi confini si registra una notevole contaminazione di generi, in particolare con il cinema del terrore.
Il calendario dei santi è un metodo tradizionale cristiano di organizzare l'anno liturgico giorno per giorno, associando a ogni giorno uno o più santi, e ottenendo così un "santo del giorno", del quale si può celebrare la festa.
A Snake of June (六月の蛇 Rokugatsu No Hebi?) è un film del 2002 di Shinya Tsukamoto.