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La neuropatia è una patologia che colpisce il sistema nervoso periferico ad esclusione del I (nervo olfattivo) e II (nervo ottico) nervo cranico (con alcune rare eccezioni). La neuropatia può essere localizzata in un nervo (mononeuropatia, es. sindrome del tunnel carpale) o in più nervi (polineuropatia e mononeuropatia multipla). Le neuropatie si definiscono anche poliradicolonevriti se colpiscono la parte prossimale (es. radicolite, sindrome di Guillain Barré, polineuropatie tipo CIDP) a patogenesi infiammatoria e multineuropatie se causano lesioni in più parti (es. neuropatia motoria multifocale).
Diuretici sono tutti i farmaci che determinano un aumento della diuresi, cioè della produzione di urina. Vengono utilizzati in caso di edema, ipertensione, insufficienza cardiaca. Questi farmaci furono introdotti in terapia negli anni venti del secolo scorso, quando l'impiego dei mercuriali venne esteso dalla cura della sifilide al trattamento degli edemi, indipendentemente dalla loro patogenesi. Questi farmaci, derivati del mercurio, furono successivamente abbandonati a causa della loro tossicità. A partire dagli anni quaranta, vennero introdotte altre classi di diuretici con proprietà diverse e con differente meccanismo d'azione. Una leggera diuresi può essere ottenuta con misure dietetiche. Il trattamento non può prescindere da una dieta povera di cloruro di sodio. Nella fase di regressione degli edemi bisogna seguire attentamente la perdita di peso, che non deve superare il chilogrammo al giorno, e occorre assicurare una profilassi alla trombosi.
La cirrosi epatica è una patologia epatica cronica e progressiva, caratterizzata dal sovvertimento diffuso e irreversibile della struttura del fegato, conseguente a danni di varia natura (infettiva, alcolica, tossica, autoimmune) accumulatisi per un lungo periodo. La cirrosi epatica rappresenta quindi il quadro terminale della compromissione anatomo-funzionale dell'organo.Il termine "cirrosi" deriva dal greco κίρρωσις, composto di κιρρός, kirrhòs, che significa "giallastro", e -ωσις, -osis, che significa "condizione", una parola che descrive l'aspetto di un fegato cirrotico. Alcune delle sue cause scatenanti principali sono l'abuso di alcol, le epatiti croniche virali o di altra natura. Il sovvertimento strutturale della cirrosi epatica è il risultato della necrosi del parenchima epatico, causata dal danno protratto, e dei conseguenti processi riparativi, ovvero la rigenerazione nodulare per iperplasia (proliferazione cellulare) e la formazione di ponti fibrosi cicatriziali che sostituiscono il parenchima necrotico e si dispongono sia all'interno sia tra i lobuli, le unità elementari che costituiscono il fegato. Questo disordine architetturale conduce non solo a un malfunzionamento del fegato dal punto di vista metabolico (catabolico e sintetico), ma anche a gravi ripercussioni sulla circolazione portale (ipertensione portale). Il termine cirrosi è talvolta utilizzato per estensione anche per descrivere processi patologici fortemente sclerotici a carico di organi diversi dal fegato, quali lo stomaco, i reni e i polmoni, quando questi vanno incontro a degenerazione con necrosi cellulare seguita da fibrosi.Durante gli esordi della malattia, spesso non si presentano sintomi, ma con il progredire della condizione il paziente può accusare, insieme a sintomi aspecifici (stanchezza, dispepsia), prurito, edema agli arti inferiori, colorito giallo delle sclere (subittero) o della cute (ittero), raccolta di liquido nella cavità peritoneale (ascite) o sviluppare un angioma stellare (delle "macchie" rossastre simili a ragnatele) sulla cute. Le principali complicanze includono encefalopatia epatica, sanguinamento dalle varici esofagee e tumore del fegato. L'encefalopatia epatica provoca confusione mentale e può portare a perdita di coscienza. L'accumulo di liquidi nell'addome può diventare spontaneamente infetto.La cirrosi è più comunemente causata da un abuso di alcol, dall'epatite B, dall'epatite C e dalla steatosi epatica non alcolica. In genere, per la cirrosi alcolica occorre assumere più di due o tre bevande alcoliche al giorno per alcuni anni. La steatosi epatica non alcolica conta una serie di cause, tra cui il sovrappeso, il diabete, alti livelli di grassi nel sangue e ipertensione. Alcune cause meno frequenti della cirrosi possono essere l'epatite autoimmune, la colangite biliare primitiva, l'emocromatosi, l'assunzione di alcuni farmaci e la presenza di calcoli biliari.La diagnosi si basa sull'esame obiettivo, sulle analisi del sangue, sulle tecniche di imaging biomedico e sulla biopsia epatica.Alcune cause di cirrosi, come l'epatite B, possono essere prevenute grazie alla vaccinazione. Evitare di assumere alcol è raccomandato in tutti i casi di cirrosi. L'epatite B e C possono essere curate con farmaci antivirali. L'epatite autoimmune può essere trattata con farmaci steroidei. Altri farmaci possono essere utili per fronteggiare le complicazione, come il gonfiore addominale o quello delle gambe, l'encefalopatia epatica e o la dilatazione delle vene esofagee. Nei casi gravi di cirrosi può essere preso in considerazione un trapianto di fegato.
L'acido folico (o acido pteroil(mono)-glutammico, noto anche come vitamina M, vitamina B9, o folacina, prende il nome dal latino folium (foglia), è stato scoperto nel 1939, dopo una serie di studi relativi alla terapia di una forma di anemia nei polli provocata artificialmente. L'acido folico come tale non è attivo, ma è il precursore della forma attiva, il tetraidrofolato; si tratta quindi di un profarmaco.Questa sostanza fu isolata prima dal fegato e dai vegetali, e venne chiamata "fattore di Wills", dal nome della sua scopritrice; successivamente venne caratterizzata chimicamente e si vide inoltre che era un fattore di crescita per lo sviluppo di alcuni microrganismi in terreni di coltura.L'acido folico è una vitamina idrosolubile del gruppo B necessaria per tutte le reazioni di sintesi, riparazione e metilazione del DNA; per il metabolismo dell'omocisteina (rimetilazione), e di altre importanti reazioni biochimiche, specialmente quando sono implicati intensi periodi di divisione cellulare in caso di crescita rapida. Per questo motivo sia i bambini sia gli adulti necessitano di acido folico per produrre normalmente i globuli rossi e prevenire forme di anemia.L'acido folico è più stabile al calore dei folati alimentari presenti negli alimenti e per questo motivo viene usato in moltissimi paesi per fortificare le farine alimentari. Questa pratica ha ridotto in modo marcato l'incidenza delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del sistema nervoso centrale come le disfunzioni del tubo neurale (DTN) e altri tipi di malformazioni del cranio e cardiache.Negli anni oltre 26 800 studi hanno verificato le potenzialità terapeutiche e/o preventive dell'acido folico in amplissima varietà di situazioni cliniche in virtù del suo noto pleiotropismo farmacologico. Spesso questi studi hanno dimostrato la validità dell'uso dell'acido folico in indicazioni diverse da quelle approvate quali la prevenzione delle DNT e le anemie. In alcuni ambiti, come la prevenzione dei tumori o la prevenzione delle patologie cardiovascolari e altre patologie, l'utilizzo dell'acido folico va considerato off-label e sperimentale, poiché ancora oggetto di un acceso e non concluso dibattito scientifico. Gli usi medici approvati dall'AIFA dell'acido folico sono in caso di aumentata richiesta, insufficiente assorbimento, ridotta utilizzazione o insufficiente apporto dietetico. Viene usato anche in associazione ai farmaci antitumorali come MTX e 5FU e altri antifolici in genere; in questi ultimo caso spesso è preferito il metabolita attivo dell'acido folico, l'acido folinico. Alle donne che decidono di concepire è fortemente raccomandata l'assunzione di 400 µg al giorno di acido folico, per prevenire l'insorgenza di malformazioni fetali; in casi selezionati, a scopo profilattico si raccomandano dosaggi più elevati: 4-5 mg al giorno. La prevenzione delle malformazioni fetali e dei DNT prevede l'assunzione di acido folico alle dose raccomandate un mese prima e fino tre mesi o più dopo il concepimento; spesso queste dosi raccomandate non sono raggiunte dalle popolazioni per una scarsa propensione al consumo di vegetali e frutta, per l'assunzione di cibi conservati e per i metodi di cottura.A scopo preventivo, la tollerabilità e la sicurezza di impiego sono assolute fino a una dose giornaliera nell'adulto di 1 mg (UL (µg/d)).