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Il presente indicativo è una forma verbale coniugabile non marcata utilizzata in innumerevoli lingue. È in genere anche quella che mostra il maggior numero di usi e di forme irregolari. Secondo le grammatiche tradizionali, indica uno stato o avvenimento presente. Si osservi ad esempio il seguente enunciato: In questo momento esco di casaÈ chiaro che il momento dell'azione viene visto come contemporaneo al momento in cui si parla: per meglio specificare, si dirà che il presente indica generalmente un'azione o situazione che si svolge al momento dell'enunciazione.
L'imperfetto dell'indicativo è la forma verbale delle lingue romanze che si adatta principalmente ad indicare situazioni ed abitudini considerate in un momento passato. È quindi la forma più adatta, all'interno del passato, per le descrizioni o per l'enunciazione di eventi ripetuti.
L'indicativo è il modo principale di molte lingue. La sua funzione è quella di indicare un evento o situazione non condizionata da incertezze, ed è in genere il modo basilare, non marcato, che si oppone agli altri, che sono in qualche modo marcati. È anche chiamato «modo della realtà».
La suddivisione dei verbi della lingua greca antica in classi si conduce a seconda della parte finale del tema verbale, della presenza o meno di apofonia vocalica nel tema verbale stesso, e della presenza (o assenza) e qualità dei suffissi aggiunti nel tema del presente.Essa non ha fondamenti scientifici. Venne in auge grazie all'autorevolezza di Georg Curtius, la cui grammatica greca venne "recata" (= tradotta) in italiano da Giuseppe Müller. Comunque, talora è ancora utilizzata per finalità didattiche e mnemoniche: la si ritiene molto comoda in quanto, esaminando i meccanismi fonomorfologici di formazione del tema del presente, offre dei paradigmi di coniugazione e, soprattutto, consente di poter agevolmente ricavare il tema di un verbo partendo dal suo presente.