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La televisione (parola entrata in uso in Italia nel 1931 su modello dell'inglese television, coniata dal prefisso greco tele, "a distanza", e dal latino video, "vedo", abbreviato TV), è un servizio di diffusione corrente di contenuti audio-video, tipicamente sotto forma di programmi televisivi diffusi da emittenti televisive, fruibili in diretta, in differita o con un breve ritardo, a utenti situati in aree geografiche servite da apposite reti di telecomunicazione (telediffusione) e dotati di specifici apparecchi elettronici detti televisori, o di altri impianti di telecomunicazioni per la ricezione del segnale. Da un punto di vista sociologico la televisione è uno tra i mezzi di comunicazione di massa più diffusi, utilizzati e apprezzati al mondo e naturalmente anche tra i più discussi. Dal punto di vista del pubblico, la semplicità d'uso e l'attuale basso costo l'hanno portata ad affiancare sempre più efficacemente la stampa e la radio come fonte di informazione e soprattutto di svago grazie agli innumerevoli spettacoli.
Social TV (o Social Television) è la convergenza di media sociale e televisione. Più precisamente s'intende per social TV l'attività di interagire attraverso le reti sociali – ad esempio pubblicando commenti, opinioni o voti – con i prodotti fruibili attraverso la televisione come trasmissioni d'intrattenimento, talkshow, film o telefilm. Milioni di spettatori condividono attualmente le loro esperienze con altri spettatori su social media come Twitter e Facebook, grazie soprattutto all'ausilio di smartphone e tablet.L'interazione è bidirezionale (dai Social media alla TV e viceversa) e può avvenire direttamente attraverso il televisore (definizione forte di Social TV) oppure attraverso altri dispositivi (definizione debole di Social TV), in contemporanea con la visione televisiva oppure no. Il mercato della social TV comprende sia le tecnologie che supportano la comunicazione e le interazioni attorno alla TV, sia imprese e organizzazioni che studiano i comportamenti degli spettatori legati a specifiche trasmissioni misurandone l'attività sui social media. L'analisi di tali comportamenti è sempre più utilizzata per stabilire e predire il successo di programmi e serie televisive, divenendo così un fattore centrale nel valutare il rinnovo dei programmi. Quello della Social TV è un mercato in forte crescita: è stato stimato che il valore di tale mercato raggiungerà nel 2017 i 256 milioni di dollari.
La locuzione mezzo di comunicazione di massa fu coniata insieme all'espressione «comunicazione di massa» nella prima metà del XX secolo in ambito anglosassone.Secondo la definizione di McQuail i "mezzi di comunicazione di massa", o "media di massa", in inglese mass media, sono mezzi progettati per mettere in atto forme di comunicazione «aperte, a distanza, con tante persone in un breve lasso di tempo». In altre parole la comunicazione di massa (quella classe dei fenomeni comunicativi che si basa sull'uso dei media) è costituita da organizzazioni complesse che hanno lo scopo di «produrre e diffondere messaggi indirizzati a pubblici molto ampi e inclusivi, comprendenti settori estremamente differenziati della popolazione».Per più di quattro secoli l'unico vero medium di massa è stata la «parola stampata», grazie all'invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg (1455-57). Agli inizi del XIX secolo lo sviluppo delle ferrovie, insieme ai progressi nella distribuzione delle reti elettriche, crearono le condizioni per la nascita del secondo mezzo di comunicazione di massa, un vero e proprio salto qualitativo nel mondo delle comunicazioni: il telegrafo. A ciò seguirono con un crescendo sempre più rapido il telefono, la radio e la televisione. La nascita e l'apertura in senso commerciale delle reti telematiche, in particolare l'avvento di Internet, costituiscono al momento la tappa più recente di questo percorso. In virtù dei tratti peculiari che mostrano (peraltro non tutti in antitesi rispetto ai cosiddetti «media tradizionali»), ci si riferisce ai dispositivi basati sulle nuove tecnologie di comunicazione in rete con l'espressione «nuovi media».
In informatica e telecomunicazioni l'intranet è una rete aziendale privata completamente isolata dalla rete esterna (Internet) a livello di servizi offerti (es. tramite LAN), rimanendo dunque a solo uso interno, comunicando eventualmente con la rete esterna e altre reti attraverso opportuni sistemi di comunicazione (protocollo TCP/IP, estendendosi anche con collegamenti WAN e VPN) e relativa protezione (es. firewall). A volte il termine è riferito, a livello logico, solo alla rete di servizi più visibile, il sistema di siti che formano uno spazio web interno (ad esempio a un'azienda o ad una organizzazione). In altre eccezioni il termine può essere inteso come il sistema di informazioni e servizi di utilità generale accessibili dalla rete interna. Quando una parte della intranet viene resa accessibile a clienti, partner o altre persone esterne all'organizzazione, tale parte diventa una extranet. Se a livello tecnologico l'intranet può essere definita come la rete informatica interna basata sul protocollo TCP/IP, negli ultimi anni il concetto ha assunto una forma diversa, oltrepassando gli aspetti tecnologici per impattare fortemente sull'organizzazione dell'impresa.
In telecomunicazioni e informatica l'HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer (HTTPS), (anche noto come HTTP over TLS, HTTP over SSL e HTTP Secure) è un protocollo per la comunicazione sicura attraverso una rete di computer utilizzato su Internet. La porta utilizzata generalmente (ma non necessariamente) è la 443. Consiste nella comunicazione tramite il protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol) all'interno di una connessione criptata, tramite crittografia asimmetrica, dal Transport Layer Security (TLS) o dal suo predecessore, Secure Sockets Layer (SSL) fornendo come requisiti chiave: un'autenticazione del sito web visitato; protezione della privacy (riservatezza o confidenzialità); integrità dei dati scambiati tra le parti comunicanti.
La fraseologia in aviazione, è la raccolta delle parole e delle frasi utilizzate nelle trasmissioni radiotelefoniche aeronautiche. Il corretto impiego della fraseologia non solo richiede l'uso di termini e locuzioni standard nelle comunicazioni ma anche di procedure per massimizzare la comprensione dei messaggi trasmessi.
La fobia sociale, detta anche sociofobia o disturbo di ansia sociale, la paura intensa e pervasiva di trovarsi in una particolare situazione sociale, o di eseguire un tipo di prestazione, che non siano, a chi ne affetto, familiari e da cui possa derivare la possibilit di subire un giudizio altrui.Si tratta di un particolare stato ansioso nel quale il contatto con gli altri segnato dalla paura di essere malgiudicati e dalla paura di comportarsi in maniera imbarazzante ed umiliante. La fobia spinge il soggetto ad evitare situazioni spiacevoli, aumenta il disagio nel caso debba affrontarle.
In Italia, con la formula comunicazione sociale si è inteso, negli ultimi anni, un insieme di fenomeni e realtà molto diverse. Nel passato molti autori che si sono occupati dei processi comunicativi hanno inteso il termine sociale nel senso di diffuso o comune, utilizzando comunicazione sociale come sinonimo di comunicazione, cioè con questa formula si indicava la comunicazione diffusa nella società. Anche la Chiesa Cattolica la utilizza in questo senso, in sostanza indicando con comunicazione sociale tutte quelle realtà e quegli studi che normalmente, nella letteratura scientifica e nelle università pubbliche vengono etichettati semplicemente come scienze della comunicazione o come media studies. Più recente e più specifico un utilizzo della formula ricavata essenzialmente dalla pubblicità sociale e dalle campagne di pubblica utilità. Una comunicazione, realizzata principalmente attraverso spot radiotelevisivi o messaggi mirati al grande pubblico finalizzati a promuovere alcuni argomenti, atteggiamenti o comportamenti. Sostanzialmente, quindi, un tipo di comunicazione che ha come obiettivo delle finalità collettive ed è quindi da inserire nell'ambito della comunicazione pubblica e quindi realizzata principalmente dalle pubbliche amministrazione ma anche da organizzazioni non profit e imprese private. Lo spostamento dal riferimento alle campagne sociali al parlare di comunicazione sociale, formule intese ancora oggi come sostanzialmente sinonime, coincide con l'allargamento dello spettro di strumenti, linguaggi e contenuti utilizzati che vedono aggiungersi alle campagne radio-televisive e a numerosi altri canali e modalità di trasmissione. Nel tempo la definizione e le pratiche di comunicazione sociale tendono a mettere in maggiore evidenza la socialità e relazionalità tipiche dei nuovi approcci alla comunicazione.
Il concetto di capitale sociale può essere definito in generale come un corpus di regole che facilitano la collaborazione all'interno dei gruppi o tra essi.