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Nella teoria musicale, la sincope un effetto che interrompe o disturba il flusso regolare ritmico o armonico di un passaggio di una composizione.
Il ritmo è una successione di accenti forti e deboli ed eventuali pause, intervallati nel dominio del tempo da pochi decimi di secondo a qualche secondo, che seguono, di solito ma non obbligatoriamente, uno o più modelli ciclici. È anche usato per distinguere una nota dall'altra. L'aspetto ritmico della musica, che è strettamente collegato alla danza, è molto antico, forse il più antico in assoluto: non a caso i tamburi e altri strumenti a percussione, che essendo a suono indeterminato, possono produrre solo ritmi, sono i primi strumenti musicali conosciuti e sono presenti anche presso le culture più primitive. Questo è dovuto al fatto che suoni ritmici come per esempio il tamburellare delle gocce di pioggia, lo scrosciare di un ruscello, il canto degli uccelli sono presenti in natura. Il ritmo è definito come una successione di accenti, intendendo con accento il maggior rilievo (variazione di intensità o di enfasi) che alcuni suoni hanno rispetto ad altri nell'ambito di un brano o una frase musicale. Avremo allora suoni più accentati (accento forte), meno accentati (accento debole) o non accentati. La sequenza degli accenti di un brano musicale tende normalmente a ripetersi a intervalli regolari ed è questa ripetizione che viene chiamata ritmo del brano: la più breve sequenza non periodica (quella che viene ripetuta) viene anche chiamata cellula ritmica. L'accentuazione dei suoni di un brano musicale può anche avere altre funzioni e gli accenti vengono così distinti in diversi tipi: accento metrico, ritmico, dinamico, agogico, melodico o patetico. Quando un brano è composto da più voci, umane o strumentali, il ritmo è avvertibile in misura diversa nelle varie parti: la melodia è spesso quella meno vincolata dal ritmo. In questo caso il compito di scandire il ritmo è affidato soprattutto ad alcuni strumenti che vengono collettivamente chiamati sezione ritmica. Strumenti come le percussioni, il contrabbasso e il basso elettrico, il pianoforte e la chitarra sono normalmente considerati parte della sezione ritmica, anche se possono svolgere e spesso svolgono funzioni solistiche. A volte un intero gruppo (sezione) di strumenti viene impiegato in funzione ritmica, per esempio la sezione dei violini in certi passaggi orchestrali
La notazione o semiografia musicale è il sistema che fissa per iscritto una composizione, una melodia o una qualsiasi idea di tale ordine.
Nella teoria musicale, il metro è una struttura basata sulla ricorrenza periodica di elementi accentuativi. Tale struttura può anche essere implicita, ossia non essere esplicitata ritmicamente. Essa condiziona il nostro ascolto. Da qui deriva, ad esempio, l'effetto della sincope, frutto per l'appunto di una sfasatura tra l'elemento esplicito del ritmo e quello implicito del metro. Nella notazione occidentale, la misura della battuta musicale costituisce un elemento metrico, benché gli studi di etnomusicologia abbiano dimostrato come il concetto di metro vada molto ad di là di quello di battuta. È tuttavia consuetudine equiparare le espressioni "Questo brano ha come metro 4/4 (quattro quarti)" e "Questo brano è in 4/4". La misura ha due scopi nella musica occidentale: raggruppare una serie di tempi e rappresentare il mattone di una struttura musicale più ampia come una frase. La misura di una battuta implica la struttura dell'accentuazione delle note, ove alcune sono più accentuate di altre; il cambio di tempo cambia dunque anche il modo in cui le note sono accentate. L'accento può essere ottenuto aumentando l'intensità del suono, in modo tale da evidenziare una nota rispetto alle altre.