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Vellano è una frazione del comune di Pescia, in provincia di Pistoia, Toscana. Fino al 1928 era un comune a sé nella provincia di Lucca, quando venne soppresso ed il suo territorio annesso al comune di Pescia. Il comune di Vellano occupava la zona oggi denominata Svizzera Pesciatina, aveva una superficie di circa 25 km² e comprendeva, oltre al capoluogo, le frazioni di Castelvecchio, Pietrabuona, Sorana, Stiappa e Pontito (queste ultime due annesse nel 1883 e tolte al comune di Villa Basilica). Il suo territorio confinava con i comuni di Villa Basilica, Bagni di Lucca, Piteglio, Marliana, Massa e Cozzile, Buggiano e Pescia; lo stemma comunale mostrava tre alberi di nocciolo (Corylus avellana), con ovvio riferimento al nome del capoluogo. Il comune di Vellano fu soppresso nel 1928 a causa del dissesto delle sue finanze e fu annesso al comune di Pescia, che nello stesso anno veniva sottratto alla provincia di Lucca per essere assegnato a quella di Pistoia. Al momento della soppressione il comune contava 3761 abitanti.
La Svizzera Pesciatina, o più anticamente Valleriana, è una caratteristica zona toscana che si estende sull'Appennino Pistoiese. Occupa gran parte dell'area montana del comune di Pescia, oltre ad alcune zone marginali del comune di San Marcello Piteglio, in provincia di Pistoia. La pubblicistica locale fa arbitrariamente risalire il suo nome al ginevrino Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi, che avrebbe riconosciuto nella zona una somiglianza con i monti della sua terra natale, la Svizzera.
Pontito (si pronuncia Pontìto, põnˈtito) è una frazione del comune di Pescia, in provincia di Pistoia, Toscana. È una delle località dette Dieci castella della Valleriana, altrimenti denominata Svizzera Pesciatina. Il borgo si trova arroccato su di un colle a 745 metri d'altitudine, ed è caratterizzato da una forma urbana "a campana", ricavata in conformità alle caratteristiche della collina su cui è sorto. Nel 1763 vi nacque lo scrittore Lazzaro Papi.
Nella linguistica delle lingue romanze, la linea Massa-Senigallia (nota anche, quando viene fatta coincidere con i confini delle regioni Italiane, come linea La Spezia-Rimini) è una linea che si riferisce a un numero d'importanti isoglosse che distinguono le lingue romanze occidentali da quelle orientali. Le lingue romanze orientali includono il toscano (e quindi l'italiano), i dialetti italiani mediani, meridionali intermedi e meridionali estremi nonché il rumeno, mentre lo spagnolo (castigliano), l'aragonese, l'occitano, il francese, il catalano e il portoghese sono rappresentanti del gruppo occidentale, così come le lingue dell'Italia settentrionale: venete, galloitaliche (piemontese, ligure, lombardo, emiliano e romagnolo) e il gruppo retoromanzo (composto da romancio, ladino e friulano). Il sardo ha caratteristiche peculiari e mentre da alcuni linguisti non viene associato né al ramo occidentale, né a quello orientale, ma piuttosto a un ipotetico ramo meridionale, dalla maggioranza è considerato parte del ramo occidentale, pur avendo anche alcuni aspetti sintattici propri del ramo orientale (come l'aggettivo possessivo posto dopo il nome cui si riferisce). Va notato che nella parte settentrionale della Sardegna si parlano il gallurese e il sassarese, che, così come il còrso della vicina isola, sono assegnati alle lingue romanze orientali e non fanno parte della lingua sarda. La linea corre lungo lo spartiacque tra Italia continentale e peninsulare, tra le città di Massa (in Toscana) e Senigallia (nelle Marche). La caratteristica più importante della linea riguarda la sonorizzazione di certe consonanti in posizione intervocalica, in particolare /p/, /t/ /k/ del latino. La sonorizzazione, la lenizione o la caduta di queste consonanti è caratteristica della parte occidentale, a nord e ovest della linea; il mantenimento della parte orientale, a sud ed est della medesima. Per esempio, il latino focu(m) (la /m/ finale non era più pronunciata già nel latino classico) è diventato fuoco in italiano e foc in romeno, ma fogo/fog nelle lingue norditaliche e fuego in spagnolo. Per quanto riguarda il toscano, un'importante isoglossa corre nella Toscana nordoccidentale fra le province di Lucca e Pistoia, sul versante orientale della Valleriana: Ad occidente (Garfagnana Valdilima e Valleriana) si nota la sonorizzazione della c e della t(fatica=fadiga) mentre spostandosi verso est la c è progressivamente aspirata e la t rimane sorda. Un'altra importante isoglossa che cade sulla linea riguarda il plurale dei nomi. A nord e ovest della linea, così come per le lingue romanze meridionali, deriva dall'accusativo latino plurale e di solito finisce in /s/ (a parte i parlati italiani settentrionali, che sembrano però averlo conosciuto in passato, e il francese, dove è caduto in epoca recente, ma si è conservato nella scrittura e nella liaison), senza distinzione di genere e declinazione. A sud ed est della linea il plurale dei nomi finisce in vocale: la spiegazione di questo fatto è che deriva dal caso nominativo oppure dal cambiamento della /s/ latina in /i/ (iotacizzazione). In parecchi casi, specie nelle varietà in cui cade la vocale finale o si neutralizza in /ə/ spesso cambiano anche le vocali intermedie. Per esempio, ecco alcuni plurali di parole d'origine comune latina e tradizione ininterrotta in italiano, spagnolo e sardo messe a confronto col rumeno:
Il Fagiolo di Sorana (IGP) è un prodotto ortofrutticolo italiano a indicazione geografica protetta.
Collodi è una frazione del comune italiano di Pescia, in provincia di Pistoia, in Toscana. Borgo medievale documentato fin dal XII secolo, è legata al nome di Carlo Lorenzini, autore di Pinocchio. Lo scrittore fiorentino, la cui madre era originaria del paese, vi trascorse parte dell'infanzia e ne assunse il nome, firmandosi Carlo Collodi. La frazione conserva un'antica rocca e l'aristocratica Villa Garzoni con ampio giardino, e fonda la propria economia sul turismo anche grazie al parco dedicato a Pinocchio. Per la sua qualità turistico-ambientale è Bandiera arancione del Touring Club Italiano.