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Spedizioni celtiche nei Balcani

Le spedizioni celtiche in Grecia e nella penisola balcanica furono una serie di movimenti di popolazioni celte e di spedizioni militari, ben attestate da fonti greche e confermate dai ritrovamenti archeologici, le quali tra lo scorcio del IV e i primi decenni del III secolo a.C., determinarono la penetrazione di ondate di Celti nella Penisola balcanica, fino a lambire il recinto sacro di Apollo a Delfi. Il retroterra storico che favorì le invasioni celtiche nella penisola va ricercato nel mutato quadro degli equilibri europei: la civiltà celtica, al suo apogeo, sperimentava una fase di larghissima espansione proprio mentre sul territorio italiano si registrava l'ascesa politica di Roma; più vulnerabile era quindi il mondo ellenico, alle prese con la problematica e confusa successione ad Alessandro Magno. Le incursioni nella penisola balcanica, potenzialmente destabilizzanti, sortirono conseguenze politiche effimere: le egemonie spesso non si consolidarono o addirittura, come nel caso di Delfi e del Regno di Macedonia, non si concretizzarono neppure; laddove presero piede, come nel regno di Tylis o in Tracia, furono di breve o brevissima durata. L'unico effetto duraturo fu l'enclave dei Galati negli altopiani dell'Anatolia centrale; ma la vicenda di questo popolo, pur importante ed emblematica, ebbe un peso abbastanza marginale nella successiva storia del Mediterraneo. L'effetto perturbativo generato da quelle invasioni ebbe un ruolo nel condizionare le dinamiche politiche che erano in atto in quel nascente aggregato politico culturale che sarà il mondo ellenistico. Importantissime e durature furono invece le conseguenze culturali. I rapporti che i Celti instaurarono con il Mediterraneo, e gli interscambi che ne derivarono, aprirono la Cultura di La Tène all'assimilazione selettiva e alla rielaborazione, mai passiva, di elementi provenienti dal mondo ellenistico e cartaginese. Il fenomeno evolutivo, oltre che nel campo artistico e artigianale, incise profondamente nella sfera economico-sociale: ne sono esempi, in particolare, la diffusione della moneta, secondo modelli mediterranei, e alcuni aspetti dell'organizzazione amministrativa e urbana, che andò progressivamente modellandosi su una più complessa topologia reticolare . Paradossalmente, fu proprio questo processo di trasformazione verso relazioni e forme urbane più evolute, a rendere più facile la successiva conquista militare romana. Inoltre, l'incorporazione selettiva e la rielaborazione di elementi culturali mediterranei favorirono l'assimilazione romana successiva alla conquista, assecondando le vocazioni continentali di quella che sarebbe stata la grande struttura politica dei secoli a venire, l'Impero romano.

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