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Una regione italiana a statuto speciale una regione italiana che gode di particolari forme e condizioni di autonomia. Cinque regioni italiane sono chiamate a statuto speciale, approvato dal Parlamento con legge costituzionale: Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige/S dtirol (in realt costituita dalle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi dell'art. 116 della Costituzione).
Uno statuto (dal latino statutum, participio passato neutro di statuĕre, 'stabilire'), in diritto, è l'atto giuridico fondamentale che disciplina l'organizzazione e il funzionamento di un ente pubblico o privato. Nell'Ottocento veniva definita statuto una carta costituzionale ottriata (cioè concessa da un sovrano e non da un'assemblea elettiva), ma il termine viene oggi riferito solo agli enti diversi dallo Stato, per il quale si preferisce, quando ve ne sono i requisiti, parlare di costituzione.
Una regione italiana a statuto ordinario è una regione della Repubblica italiana avente uno statuto, quale fonte dell'ordinamento regionale. Le forme e condizioni di autonomia sono stabilite dalla Costituzione e lo statuto ordinario delle stesse viene approvato con legge regionale statutaria. Queste regioni si differenziano da quelle dotate di uno statuto speciale, approvato con una legge costituzionale che definisce le forme e condizioni di autonomia speciale.
L'articolo 18 dello statuto dei lavoratori è un articolo della legge 20 maggio 1970, n. 300 della Repubblica Italiana (meglio conosciuta come statuto dei lavoratori). L'articolo tutela i lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo, ingiusto e discriminatorio: nella sua versione iniziale, abolita nel 2015, tramite il Jobs Act, costituiva applicazione della tutela reale, disciplinando il reintegro con risarcimento e l'indennità in sostituzione della reintegrazione in caso di licenziamento illegittimo (cioè effettuato senza comunicazione dei motivi, ingiustificato o discriminatorio) di un lavoratore.
Lo Statuto (o Carta) delle Nazioni Unite è l'accordo istitutivo dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). È un trattato e quindi, secondo le normative di diritto internazionale è vincolante per tutti gli Stati che lo hanno ratificato. Tuttavia, quasi tutti i paesi del mondo hanno ormai aderito all'ONU, per cui la sua validità è pressoché universale.
Lo statuto comunale, nell'ordinamento giuridico italiano, è un atto normativo di un comune italiano. È approvato ed emanato dal consiglio di un comune, con cui esso stabilisce il proprio ordinamento generale. La normativa sugli statuti comunali e provinciali è regolata dal testo unico sull'ordinamento degli enti locali (TUEL). È l'atto normativo fondamentale del Comune, che ne rappresenta il potere di auto-organizzazione. Attraverso l'approvazione dello Stato il Comune si dà le regole relative alla sua amministrazione interna, ai fini e ai mezzi per conseguirli.
Lo Statuto del Regno o Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia del 4 marzo 1848 (noto come Statuto Albertino, dal nome del re che lo promulg , Carlo Alberto di Savoia), fu la costituzione adottata dal Regno di Sardegna il 4 marzo 1848 a Torino. Nel preambolo autografo dello stesso Carlo Alberto viene definito come legge fondamentale perpetua ed irrevocabile della Monarchia sabauda . Il 17 marzo 1861, con la fondazione del Regno d'Italia, divenne la carta fondamentale della nuova Italia unita e rimase formalmente tale, pur con modifiche, fino al biennio 1944-1946 quando, con successivi decreti legislativi, fu adottato un regime costituzionale transitorio, valido fino all'entrata in vigore della Costituzione, il 1 gennaio 1948. Lo Statuto Albertino, in quanto costituzione flessibile, poteva essere modificato o integrato con legge adottata secondo la procedura ordinaria. Le leggi costituzionali, infatti, sono presenti nell'ordinamento italiano solo a partire dalla Costituzione repubblicana del 1948, che rigida.
La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano, che in quanto tale occupa il vertice della gerarchia delle fonti nell'ordinamento giuridico della Repubblica: considerata una costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e tendenzialmente programmatica, è formata da 139 articoli e di 18 disposizioni transitorie e finali.Approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 298, edizione straordinaria, dello stesso giorno, ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948, ne esistono tre originali, uno dei quali conservato presso l'archivio storico della Presidenza della Repubblica Italiana.
L'autonomia siciliana è quella particolare forma di governo della Regione siciliana, disciplinata dalla legge costituzionale n.2/1948 (lo "statuto speciale"), a norma dell'articolo 116 della Costituzione italiana, che l'ha dotata di un'ampia autonomia legislativa, amministrativa e fiscale.