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Tonino Conte (Napoli, 13 giugno 1935 – Genova, 21 marzo 2020) è stato un regista italiano.È stato inoltre drammaturgo, scrittore, poeta e autore di disegni e collage, inventore e animatore di iniziative teatrali e culturali. Fondatore del Teatro della Tosse.
La storia dell'Africa, secondo il modello paleoantropologico dominante, inizia con la Storia dell'umanità stessa: è infatti in questo continente che avviene la comparsa dell'Homo sapiens. Dall'Africa si sono altresì originate e da lì sono poi migrate, in epoche preistoriche e protostoriche, le prime culture umane, come la cultura litica olduvaiana, aree di pertinenza di paleontologia e archeologia. La storiografia basata sui ritrovamenti archeologici con documentazione scritta di varie culture, ci è nota a partire dalla nascita e lo sviluppo della civiltà egizia, del regno nubiano, di altri regni e società e della loro interazione. Dal VII secolo d.C., l'Africa ha ricevuto una forte influenza islamica, sia sulle coste orientali, sia in Egitto, nelle regioni del Maghreb e del Sahel. La tratta degli schiavi, avviata dagli Arabi sin dal X secolo e proseguita con maggiore intensità verso la tratta atlantica gestita dagli Europei dal XVI secolo in poi, ha interessato tutto il continente fino al XIX secolo e preceduto il colonialismo. Occorre però dire che nella zona di influenza islamica la schiavitù è rimasta una realtà viva sino ad oggi. La stagione delle indipendenze è iniziata nel 1951, quando la Libia è formalmente diventata una nazione libera. La storiografia che interessa l'Africa è stata a lungo appannaggio del pensiero culturale europeo. Dopo la pubblicazione, nell'ultimo quarto del XX secolo, della Cambridge History of Africa e della UNESCO General history of Africa (quest'ultima con la partecipazione di tutti i più importanti storici africani), si è giunti ad un nuovo approccio che tiene conto di documentazione prima non presa in considerazione.
Sisifo (in greco antico: Σίσυφος, Sísyphos; in latino: Sisyphus) è un personaggio della mitologia greca. Fondò la città di Efira (l'odierna Corinto) della quale divenne re. Sisifo è l'emblema dell'uomo ingannatore e astuto, tanto è vero che in una versione del mito viene considerato il padre di Ulisse.
Le avventure di Cherea e Calliroe (Τὰ περὶ Χαιρέαν καὶ Καλλιρόην), anche conosciuto come Il romanzo di Calliroe o semplicemente come Cherea e Calliroe, è un romanzo in otto volumi scritto da Caritone di Afrodisia in epoca ellenistica. Descrive le avventure di due giovani innamorati siracusani. La sua datazione è controversa poiché per diverso tempo non si è riusciti a stabilire se questo romanzo fosse stato scritto durante il I o il V secolo. Ma grazie alla menzione del testo riscontrata su due antichi papiri provenienti dall'Egitto e datati II o III secolo è stato possibile anticipare largamente la collocazione cronologica del romanzo in questione. Esso è considerato uno dei Big five (dei cinque grandi), un termine inglese con il quale gli studiosi internazionali definiscono i 5 romanzi di epoca greca che trattano il genere letterario dell'amore, dell'avventura, dell'eroismo giunti integrali fino ai nostri giorni. Gli altri quattro sono: Racconti efesii di Anzia ed Abrocome di Senofonte Efesio; Le avventure pastorali di Dafni e Cloe di Longo Sofista; Leucippe e Clitofonte di Achille Tazio; Le Etiopiche di Eliodoro di Emesa. Il romanzo di Cherea e Calliroe inizialmente venne considerato come l'ultimo dei Big five, ma con gli studi recenti e le conseguenti conclusioni si è più inclini a credere che esso sia in realtà il primo dei cinque per ordine di datazione e dunque risulterebbe oggi come il più antico romanzo scritto giunto integro in epoca contemporanea. In epoca moderna venne pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1750 a cura di Jacques Philippe D'Orville accompagnato dalla traduzione in lingua latina eseguita da Johann Jakob Reiske.
Didone è una figura mitologica. Persona di grande importanza, è la fondatrice e prima regina di Cartagine ed era stata precedentemente regina consorte del regno fenicio di Tiro. Secondo la narrazione virgiliana dell'Eneide, si innamorò dell'eroe troiano Enea, figlio di Anchise, quando egli approdò a Cartagine colpa di una tempesta causata da Giunone prima di arrivare nel Lazio, ed ebbero una relazione. Disperata per la partenza improvvisa di Enea, costretto dal Fato, Didone si uccise con la spada di Enea, chiedendo al suo popolo di vendicarla e profetizzando i futuri scontri tra Cartagine e i discendenti di Enea, futuri romani.
Questa è una lista di classici greci conservati, ossia antiche opere letterarie in lingua greca giunte fino a noi, per diverse vie. Comprende sia opere integre sia opere incomplete o lacunose, di cui però si conservi un numero rilevante di parti. Le opere sono ripartite in sezioni secondo un ordine cronologico; all'interno delle singole sezioni sono elencate in ordine alfabetico.
Il centauro è una creatura della mitologia greca, metà uomo e metà cavallo. Leggende minori in cui vengono probabilmente confusi con i satiri, ne fanno creature metà uomini e metà caproni. Loro particolarità era l'esasperare pregi e difetti del genere umano: dalla brama incontrollabile di re Euripione alle virtù di Chirone. Dalla Grecia, la figura del centauro passò alla mitologia romana ed ai bestiari del Medioevo, divenendo soggetto frequente nell'araldica europea. Una loro peculiarità era quella di essere dei campioni di tiro con l'arco.
La Fabula Milesia (in greco antico: Μιλησιακά, Milēsiaká e Μιλησιακοί λόγοι, Milēsiakoí lógoi, «Storie milesie») di Aristide di Mileto è una raccolta di novelle perduta, le cui storie, secondo le testimonianze antiche, erano a sfondo erotico.Pur mancando del tutto dati biografici dell'autore e riferimenti cronologici all'epoca di composizione, si tende a collocare l'opera tra la fine del II e l'inizio del I secolo a.C., ponendo l'attività dell'autore, in modo congetturale, tra il 126 e il 90 a.C.
Anton Maria Salvini (Firenze, 12 gennaio 1653 – Firenze, 17 maggio 1729) è stato un grecista italiano.