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Il trattato di Melfi fu un accordo stipulato da papa Niccolò II con Roberto d'Altavilla, capo della Contea di Puglia, e con Riccardo I di Aversa, signore di Genzano e conte di Aversa. Il trattato venne sottoscritto il 24 giugno 1059, in preparazione del concilio di Melfi I, e fu reso operativo dal successivo concordato di Melfi.
Melfi (AFI: [ˈmɛlfi]; Mèlfe in dialetto lucano) è un comune italiano di 17 543 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. Costituita da un centro storico di aspetto complessivamente medievale, la città è diventata un notevole centro industriale ed è sede di un buon numero di imprese. Il polo industriale di San Nicola di Melfi, sorto nei primi anni novanta, ospita la fabbrica automobilistica SATA.
Il Concordato di Melfi è un accordo ufficiale stipulato il 23 agosto 1059, quasi al termine del primo concilio di Melfi, tra il Papa Niccolò II, Roberto d'Altavilla (il Guiscardo) e Riccardo I di Aversa, a conferma del precedente Trattato di Melfi.
Il concilio di Melfi I fu promulgato da papa Niccolò II. Il concilio (o sinodo) si tenne dal 3 agosto al 25 agosto 1059; riunisce tutti i vescovi latini del Mezzogiorno e vi parteciparono un centinaio tra cardinali, abati, religiosi e nobili. Il primo concilio di Melfi fu preceduto dal trattato di Melfi e si concluse con il concordato di Melfi. Papa Niccolò II, durante il primo concilio di Melfi, nomina Roberto il Guiscardo duca di Puglia e Calabria. Dell'altro principe, Riccardo I di Aversa, egualmente nominato nella stessa assise, non resterà traccia per i posteri. Nell'iconografia resta in evidenza la casata Altavilla e viene oscurata la rivale casata Drengot, che (alla fine) soccomberà al rivale lignaggio.