Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La tachicardia da rientro atrioventricolare (AVRT), o tachicardia alternata atrioventricolare, è un tipo di ritmo cardiaco accelerato anormale ed è classificata come un tipo di tachicardia sopraventricolare (SVT). L'AVRT è più comunemente associato alla sindrome di Wolff-Parkinson-White, in cui un percorso accessorio consente ai segnali elettrici provenienti dai ventricoli del cuore di entrare negli atri e causare una contrazione più precoce della normale, il che porta a ripetute stimolazioni del nodo atrioventricolare.Non va confusa con la Tachicardia da rientro nodale AV (AVNRT), classificata anch'essa tachicardia sopraventricolare (SVT), proviene da un focus all'interno del cuore sopra il fascio di His.
La sindrome di Wolff Parkinson White (WPW) è una malattia congenita da anomala conduzione cardiaca; è caratterizzata dalla presenza di uno o più fasci atrio-ventricolari accessori, che possono dare origine a episodi di tachicardia sporadica. La prevalenza media è stimata in 1/450 e quindi la sindrome non è considerata una malattia rara. La sindrome di WPW colpisce soprattutto maschi (70% dei casi) in giovane età. Durante la vita fetale, gli atri vengono collegati ai ventricoli da numerosi fasci che scompaiono dopo la nascita, fatta eccezione per uno, il fascio di His. Tuttavia, in alcuni pazienti possono persistere anche altri fasci. Queste vie accessorie raggirano il nodo atrio-ventricolare e causano una pre-eccitazione ventricolare e, in alcuni casi, episodi di tachicardia, che possono interrompersi spontaneamente oppure necessitano di un trattamento farmacologico. La sindrome di WPW può essere sporadica o familiare. La forma familiare è difficilmente identificabile, in quanto le vie accessorie non sono sempre attive. Mutazioni del gene PRKAG2 sono state associate a forme familiari della sindrome di WPW. La diagnosi viene spesso posta in base al riscontro dei disturbi del ritmo. Oltre a essi, l'ECG può mostrare tre segni: la mancanza della via lenta atrio-ventricolare (intervallo PR corto, < 0,12 secondi), una pre-eccitazione ventricolare (onda delta all'inizio del complesso QRS), una stimolazione anormale dei ventricoli (complesso QRS più largo> 0,12 secondi tra l'inizio dell'onda delta e la fine di QRS). Queste anomalie dell'ECG corrispondono a un fascio anomalo direttamente collegato agli atri e ai ventricoli. Se il fascio collega l'atrio al fascio di His, l'ECG rileva un intervallo PR corto (< 0,12 secondi), con un complesso QRS normale. Si tratta di una variante della sindrome di WPW, che prende il nome di sindrome di Lown-Ganong-Levine.
La sindrome di Lown-Ganong-Levine è in cardiologia una sindrome congenita data dalla pre-eccitazione dei ventricoli a causa di una via accessoria (ulteriore rispetto al nodo atrio-ventricolare e al fascio di His) che connette elettricamente atri e ventricoli. Con la sindrome di Wolff-Parkinson-White, fa parte delle tachicardie atrioventricolari ri-entranti (AVRT). Elettrocardiograficamente, la sindrome è caratterizzata da un intervallo PR corto.A tutt'oggi, non vi è dimostrazione di una sindrome analoga alla sindrome di Wolff-Parkinson-White, nella quale il fascio accessorio sostenga delle aritmie da rientro. Per contro, nella sindrome di Lown-Ganong-Levine, il fascio accessorio può amplificare la conduzione ai ventricoli di aritmie atriali rapide come la fibrillazione atriale e rendere tali aritmie poco tollerate emodinamicamente. La diagnosi si fonda sull'osservazione elettrocardiografica di un intervallo PR corto e di un complesso QRS normale per morfologia e durata. Allo studio elettrofisiologico endocavitario si dimostra un intervallo AH inferiore a 45 ms e fisso nonostante pacing atriale a frequenza crescente. L'intervallo AH è normale e non cambia durante pacing atriale a frequenza crescente. La sindrome prende il nome da Bernard Lown, William Ganong e Samuel Levine.
La malattia di Parkinson, sovente definita come morbo di Parkinson, Parkinson, parkinsonismo idiopatico, parkinsonismo primario, sindrome ipocinetica rigida o paralisi agitante è una malattia neurodegenerativa. I sintomi motori tipici della condizione sono il risultato della morte delle cellule che sintetizzano e rilasciano la dopamina. Tali cellule si trovano nella substantia nigra, una regione del mesencefalo. La causa che porta alla loro morte è sconosciuta. All'esordio della malattia i sintomi più evidenti sono legati al movimento, ed includono tremori, rigidità, lentezza nei movimenti e difficoltà a camminare. In seguito possono insorgere problemi cognitivi e comportamentali, con la demenza che si verifica a volte nelle fasi avanzate, ad eccezione dei casi più precoci di demenza da corpi di Lewy, associati a prognosi più grave. La malattia di Parkinson è più comune negli anziani; la maggior parte dei casi si verifica dopo i 50 anni. I sintomi motori principali sono comunemente chiamati parkinsonismo. La condizione è spesso definita come una sindrome idiopatica, anche se alcuni casi atipici hanno un'origine genetica. Molti fattori di rischio e fattori protettivi sono stati indagati: ad esempio, l'aumento del rischio di contrarre la malattia nelle persone esposte ad idrocarburi, solventi e pesticidi. La patologia è caratterizzata dall'accumulo di una proteina, chiamata α-sinucleina, in inclusioni denominate corpi di Lewy nei neuroni e dall'insufficiente formazione di dopamina. La distribuzione anatomica dei corpi di Lewy è spesso direttamente correlata all'espressione e al grado dei sintomi clinici di ciascun individuo. La diagnosi nei casi tipici si basa principalmente sui sintomi, con indagini di neuroimaging come conferma. I moderni trattamenti sono efficaci per gestire i sintomi motori precoci della malattia, grazie all'uso di agonisti della dopamina e del levodopa. Col progredire della malattia, i neuroni dopaminergici continuano a diminuire di numero, e questi farmaci diventano inefficaci nel trattamento della sintomatologia e, allo stesso tempo, producono una complicanza, la discinesia, caratterizzata da movimenti involontari. Una corretta alimentazione e alcune forme di riabilitazione hanno dimostrato una certa efficacia nell'alleviare i sintomi. La chirurgia e la stimolazione cerebrale profonda vengono utilizzate per ridurre i sintomi motori come ultima risorsa, nei casi più gravi in cui i farmaci risultano inefficaci. La malattia prende il nome dal medico inglese James Parkinson, che pubblicò la prima descrizione dettagliata nel suo trattato An Essay on the Shaking Palsy nel 1817.Diverse importanti organizzazioni promuovono la ricerca e il miglioramento della qualità della vita delle persone affette dalla malattia. Alcuni pazienti famosi, come l'attore Michael J. Fox, il pugile Muhammad Ali, papa Giovanni Paolo II, i cantanti Alex Band, Peter Hofmann, Bruno Lauzi e il giornalista Vincenzo Mollica, hanno fatto crescere la consapevolezza della malattia nella società.