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Tallio

Il tallio è l'elemento chimico di numero atomico 81 e il suo simbolo è Tl. È un metallo del blocco p grigio e malleabile; somiglia allo stagno, ma scurisce per ossidazione quando è esposto all'aria. Il tallio venne scoperto indipendentemente nel 1861 dai chimici William Crookes e Claude-Auguste Lamy in residui della produzione di acido solforico. Entrambi utilizzarono il metodo, allora sviluppato da poco, della spettroscopia di fiamma, in cui il tallio produce una notevole riga spettrale di colore verde. Il termine "tallio", dal greco θαλλός (thallós), che significa "germoglio verde o ramoscello", è stato coniato da Crookes. Nel 1862 venne isolato sia da Lamy grazie all'elettrolisi, sia da Crookes per precipitazione e fusione della polvere risultante. Crookes lo esibì alla mostra internazionale che si aprì il 1º maggio di quell'anno sotto forma di polvere, precipitato dallo zinco. Il tallio tende a ossidarsi a +3 e +1 come sale ionico. Lo stato +3 assomiglia a quello degli altri elementi del gruppo 13 (boro, alluminio, gallio, indio). Invece lo stato +1, che è molto frequente, ricorda la chimica di metalli alcalini e gli ioni del tallio(I) si trovano per lo più nei minerali a base di potassio. Tuttavia commercialmente il tallio non viene ottenuto dai minerali di potassio, ma come sottoprodotto dalla raffinazione di metalli pesanti. Circa il 60-70% della produzione di tallio viene utilizzato nell'industria elettronica, mentre il restante è destinato all'industria farmaceutica e alla produzione di vetro. Trova impiego anche nei rivelatori di luce infrarossa. Il radioisotopo tallio-201 viene utilizzato in piccole quantità come radiotracciante non tossico negli esami di imaging biomedico in medicina nucleare, in particolare nella scintigrafia miocardica. I sali di tallio solubili, molti dei quali sono quasi insapori, sono altamente tossici e sono stati storicamente utilizzati in topicidi e insetticidi, ma vista la loro tossicità non selettiva in molti paesi l'uso di questi composti è stato vietato o limitato. In particolare l'avvelenamento da tallio si manifesta con la perdita dei capelli. A causa della sua popolarità storica come "arma del delitto", il tallio ha acquisito, insieme con l'arsenico, notorietà come "veleno dell'avvelenatore" e "polvere dell'eredità".

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