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Gli srilankesi in Italia sono una comunità migrante rilevante, che supera le 114 910 persone. La presenza srilankese in Italia è attestata sin dagli anni '70.
L'immigrazione in Italia cominciò a raggiungere dimensioni significative all'incirca dagli anni 1970, per poi diventare un fenomeno caratterizzante della demografia italiana nei primi anni del terzo millennio. Secondo le definizioni fornite dall'ISTAT, la popolazione immigrata non va confusa con la popolazione straniera: la popolazione immigrata è composta da tutti i residenti che sono nati all'estero con cittadinanza straniera, anche se hanno successivamente acquisito la cittadinanza italiana; mentre la popolazione straniera è composta da tutti i residenti che hanno cittadinanza straniera, anche se sono nati in Italia. Secondo Eurostat, al 1º gennaio 2017 l'Italia era il quarto Paese dell'U.E. per popolazione immigrata, ovvero nata all'estero, con 6,1 milioni di immigrati, dopo Germania (12,1 milioni), Regno Unito (9,3 milioni) e Francia (8,2 milioni), appena davanti alla Spagna (6,0 milioni). Era invece il terzo Paese dell'Unione Europea per popolazione straniera, con 5 milioni di cittadini stranieri, dopo Germania (9,2 milioni) e Regno Unito (6,1 milioni) e davanti a Francia (4,6 milioni) e Spagna (4,4 milioni). Per numero di stranieri (inclusi gli apolidi) in percentuale rispetto al totale della popolazione residente, l'Italia si classificava al quattordicesimo posto (su 28) nell'Unione Europea (con l'8,3% di immigrati sul totale della popolazione).
L'emigrazione italiana è un fenomeno emigratorio su larga scala finalizzato all'espatrio che interessa la popolazione italiana, che ha riguardato dapprima l'Italia settentrionale e poi, dopo il 1880, anche il Mezzogiorno d'Italia, conoscendo peraltro anche consistenti movimenti interni, compresi cioè all'interno dei confini geografici del Paese. Sono stati tre i periodi durante i quali l'Italia ha conosciuto un cospicuo fenomeno emigratorio destinato all'espatrio. Il primo periodo, conosciuto come Grande Emigrazione, ha avuto inizio nel 1861 dopo l'Unità d'Italia ed è terminato negli anni venti del XX secolo con l'ascesa del fascismo. Il secondo periodo di forte emigrazione all'estero, conosciuto come Migrazione Europea, è avvenuto tra la fine della seconda guerra mondiale (1945) e gli anni settanta del XX secolo. Tra il 1861 e il 1985 hanno lasciato il Paese, senza farvi più ritorno, circa 18.725.000 italiani. I loro discendenti, che sono chiamati "oriundi italiani", possono essere in possesso, oltre che della cittadinanza del Paese di nascita, anche della cittadinanza italiana dopo averne fatto richiesta, ma sono pochi i richiedenti che risiedono fuori Italia. Gli oriundi italiani ammontano nel mondo a un numero compreso tra i 60 e gli 80 milioni. Una terza ondata emigratoria destinata all'espatrio, che è cominciata all'inizio del XXI secolo e che è conosciuta come Nuova Emigrazione, è causata dalle difficoltà che hanno avuto origine nella grande recessione, crisi economica mondiale che è iniziata nel 2007. Questo terzo fenomeno emigratorio, che ha una consistenza numerica inferiore rispetto ai due precedenti, interessa principalmente i giovani, spesso laureati, tant'è che viene definito come una "fuga di cervelli". Secondo l'anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), il numero di cittadini italiani che risiedono fuori dall'Italia è passato dai 3.106.251 del 2006 ai 4.973.942 del 2017, con un incremento pari al 60,1%.
Gli albanesi (shqiptarë in albanese, storicamente arbëreshë o arbërorë), un gruppo etnico della parte sud-occidentale della penisola balcanica parlanti la lingua albanese. Buona parte della popolazione albanese risiede in Albania e in Kosovo, nazioni nei quali compongono l'assoluta maggioranza, mentre altri gruppi autoctoni - numericamente importanti - risiedono in Montenegro, in Serbia, in Nord Macedonia (il 40% della popolazione) e in Grecia (gli shqiptarë o diversamante chiamati in Grecia αρβανίτες-arvanites sparsi tra l'Epiro o Ciamuria e gli arvaniti trà l'Attica e il Peloponneso, non riconosciuti come autoctona popolazione etnico-linguistica locale). Suddivisi nel corso della storia in nazioni diverse, oggetto di conquiste e di rivendicazioni irredentiste, gli albanesi non sono oggi raggruppati in un'unica area politica e il territorio etnico albanese non corrisponde agli attuali confini dell'Albania. Il territorio dell’Albania etnicamente determinata viene detta generalmente dagli albanesi Albania etnica Il nome albanese è talvolta usato per riferirsi ai cittadini della Repubblica d'Albania indipendentemente dall'etnia.Essi vivono storicamente anche fuori dai Balcani: numerose comunità albanesi della diaspora si trovano storicamente nel sud Italia, nella cosiddetta Arbëria, un’area interessata da antichissime migrazioni causate a più ondate dal XV secolo dall'avanzata turco-ottomana (gli arbëreshë, riconosciuti e tutelati dallo Stato italiano come minoranza linguistica), così come in Croazia (gli arbanasi), in Romania, in Ucraina (Crimea), in Egitto e in Turchia (questi ultimi ormai quasi del tutto assorbiti dalla cultura dominante locale). Molti albanesi, soprattutto immigrati recenti, risiedono in Italia, Stati Uniti, Canada, Argentina, Norvegia, Germania, Svizzera, Belgio, Francia, Inghilterra, Austria e Australia.