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Teorie alternative sulla morte di Napoleone Bonaparte

Le teorie alternative sulla morte di Napoleone Bonaparte si diffusero fin subito dopo la scomparsa del condottiero, ex imperatore dei francesi morto sull'isola di Sant'Elena il 5 maggio 1821 all'età di cinquantuno anni e in generale sono frutto di teorie del complotto che, pur accreditate, non smentiscono la veridicità della causa della morte per tumore allo stomaco. l'imperatore soffriva di atroci dolori allo stomaco. Accettava di tanto in tanto degli alimenti, vomitando regolarmente. Si alzò il 1 maggio 1821, ma la sua debolezza lo costrinse a rimettersi a letto. Il 3 maggio i sintomi divennero sempre più allarmanti. Il 4 maggio gli venne somministrato un anti-emetico su consiglio del medico inglese Arnott, contro il parere del medico corso Francesco Antommarchi. L'effetto che ne risultò fu ancora più violento. Nella notte tra il 4 ed il 5 maggio, Napoleone entrò in stato comatoso. Appena cosciente, pronunciò alcune parole e poi spirò alle 17:49, all'età di 51 anni, 8 mesi e 20 giorni. L'indomani il governatore dell'isola, sir Hudson Lowe, venne personalmente col suo stato maggiore ed il commissario francese, il marchese di Montchenu, a constatarne ufficialmente la morte. Lowe dichiarò al suo entourage: "Ah, bene, signori, è stato il più grande nemico dell'Inghilterra, ora è qui; ma tutto gli è perdonato. Alla morte di un uomo così grande, bisogna solo provare un profondo dolore e un profondo rispetto".

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