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I linfomi non Hodgkin (LNH) sono neoplasie maligne del tessuto linfatico, con localizzazione primitiva nei linfonodi e che più raramente possono comparire in sede extra-nodale (cute, ghiandole esocrine, gonadi, apparato gastro-enterico, sistema nervoso centrale).
Il linfoma di Hodgkin (un tempo denominato linfogranuloma di Hodgkin, malattia di Hodgkin o morbo di Hodgkin), abbreviato con la sigla LdH, è una neoplasia che interessa i tessuti linfoidi secondari come i linfonodi. Il tumore maligno è generato dai linfociti B (una sotto-popolazione dei leucociti o globuli bianchi) e si distingue dalle leucemie in quanto sorge come massa distinta e non disseminata nel sangue e nel parenchima del midollo osseo.Si distingue dagli altri linfomi (definiti genericamente Linfomi non Hodgkin o LNH) in base a diversi aspetti patogenetici: Oltre agli aspetti patogenetici, la neoplasia si distingue dai LNH per le seguenti proprietà: istologiche: la presenza di cellule tumorali giganti tipiche (cellule di Reed-Stenberg), e di un abbondante infiltrato non tumorale, da esse reclutato, costituito soprattutto da leucociti mononucleati; cliniche e terapeutiche: il decorso è tipicamente prevedibile (con precisa stadiazione), e la prognosi ottima (sia come sopravvivenza che come morbilità), grazie all'efficacia della terapia chemio e radioterapica.Vi sono due tipi principali di linfoma di Hodgkin: il linfoma classico di Hodgkin e il linfoma di Hodgkin nodulare a predominanza linfocitaria. La diagnosi viene confermata quando vengono trovate nei linfonodi delle cellule di Hodgkin come le cellule di Reed-Sternberg.I sintomi possono includere febbre, sudorazione notturna e perdita di peso. Spesso si nota anche l'ingrossamento dei linfonodi nel collo, nell'ascella o nell'inguine. Coloro che sono colpiti possono sentirsi stanchi o pruriginosi.Circa la metà dei casi di linfoma di Hodgkin è dovuta al virus Epstein-Barr (EBV). Altri fattori di rischio includono precedenti familiari della condizione e l'AIDS.Il linfoma di Hodgkin può essere trattato con la chemioterapia, la radioterapia e con il trapianto di cellule staminali. La scelta dell'approccio terapeutico dipende soprattutto da come si è sviluppata la malattia e dalle sue caratteristiche. Se il trattamento avviene precocemente spesso è possibile ottenere la guarigione. Negli Stati Uniti, la percentuale di persone che sopravvivono a 5 anni è del 86,6 per cento. Per coloro che hanno meno di 20 anni la percentuale di sopravvivenza a 5 anni è del 95 per cento Tuttavia, la radioterapia e alcuni farmaci chemioterapici possono aumentare il rischio di incorrere in altri tumori, in malattie cardiache o polmonari nei decenni successivi.Nel 2015 circa 574000 persone hanno contratto il linfoma di Hodgkin e 23900 sono decedute. Negli Stati Uniti, lo 0,2% delle persone viene coinvolto nella condizione ad un certo punto della propria vita. L'età più comune per la diagnosi è tra i 20 ed i 40 anni. Il nome deriva dal medico inglese Thomas Hodgkin che descrisse la condizione per la prima volta nel 1832.
Per linfoma si intende un gruppo di tumori del tessuto linfoide (linfociti T e B, NK e loro precursori). A volte, il termine, è usato per riferirsi esclusivamente alle forme maligne, piuttosto che a tutte le neoplasie. I sintomi possono includere, tra gli altri: ingrossamento dei linfonodi generalmente non dolorosi, febbre, sudorazione, prurito, perdita di peso e sensazione di stanchezza. La sudorazione è più comune durante la notte.Vi sono dozzine di sottotipi di linfoma e non è un caso che i linfomi facciano parte del più ampio gruppo di neoplasie dei tessuti linfoidi. Essi sono ascrivibili a due categorie principali di linfomi: linfoma di Hodgkin (HL); linfoma non-Hodgkin (NHL). I linfomi non-Hodgkin costituiscono circa il 90% dei casi e comprendono un gran numero di sotto-tipi.L'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) include altre due categorie principali di linfomi: mieloma multiplo; disordini immunoproliferativi.I fattori di rischio per l'HL comprendono le infezioni da virus di Epstein-Barr. I fattori di rischio per la NHL invece includono: malattie autoimmuni, l'AIDS, l'infezione da virus T-linfotropico dell'uomo, assumere ingenti quantità di carne e grasso, così come l'uso massiccio di farmaci immunosoppressori e l'esposizione ad alcuni pesticidi. La diagnosi viene fatta attraverso l'analisi del sangue, delle urine o del midollo osseo. Una biopsia di un linfonodo può rivelarsi utile. Indagini di imaging biomedico possono essere fatte per determinare se e dove il tumore si è diffuso. Questa diffusione può verificarsi in molti altri organi, tra cui: polmoni, fegato e cervello.Il trattamento può comportare una combinazione di chemioterapia, radioterapia, terapia mirata e chirurgia. Nel caso di non-Hodgkin il sangue può diventare così denso di proteine che una procedura chiamata plasmaferesi può rendersi necessaria. Una vigile attesa può essere appropriata in alcuni casi. Alcuni tipi di linfoma sono curabili, il tasso di sopravvivenza complessivo a cinque anni, negli Stati Uniti, per gli Hodgkin è dell'85% mentre i non-Hodgkin è del 69%. Nel 2012, a livello mondiale, si stima che vi siano sviluppati linfomi in circa 566.000 persone causando 305.000 decessi. Essi costituiscono il 3-4% di tutti i tumori e ciò li rende la settima forma più comune. Nei bambini sono il terzo tumore più comune. I linfomi si presentano più frequentemente nel mondo sviluppato piuttosto che nei paesi in via di sviluppo.
Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin (Il Cairo, 12 maggio 1910 – Shipston-on-Stour, 29 luglio 1994) è stata una biochimica e cristallografa britannica, pioniera nella tecnica di diffrazione dei raggi X e vincitrice del premio Nobel per la chimica nel 1964, «per la determinazione delle strutture di importanti sostanze biochimiche tramite l'uso di tecniche legate ai raggi X».