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Pistoia - Dialoghi sull'uomo è un festival di approfondimento culturale dedicato all'antropologia del contemporaneo, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal comune di Pistoia e nato nel 2010. e che ha visto oltre 200.000 partecipanti nel primo decennio di vita. L'idea e la direzione del progetto sono di Giulia Cogoli.In collegamento al festival sette anni fa è nata la collana editoriale pubblicata Utet: Dialoghi sull'uomo, che ha pubblicato sino ad oggi 16 volumi che affrontano tematiche di antropologia del contemporaneo. Nei primi 11 anni il festival ha organizzato durante l'inverno lezioni di antropologia a cui hanno assistito 27.000 studenti (al teatro Manzoni o in streaming). Sono circa 3500 i ragazzi che hanno laborato ai Dialoghi impegnandosi non solo nei giorni della manifestazione, e grazie al progetto Gulliver alcuni di loro hanno partecipato anche ad altri festival italiani. Da sette anni inoltre il festival organizza mostre fotografiche inerenti il tema dell’anno, invitando importanti fotografi contemporanei fra cui: Ferdinando Scianna, Gianni Berengo Gardin, Paolo Pellegrin mostre collettive con fotografi di Magnum Photos, attualmente è in corso Sebastião Salgado EXODUS, presso Palazzo Puontalenti e Palazzo dei Vescovi, Pistoia.
Marcello Morante (Roma, 18 ottobre 1916 – Grosseto, 18 agosto 2005) è stato uno scrittore, giornalista e politico italiano.
L'Italia turrita è la personificazione nazionale dell'Italia, nell'aspetto di una giovane donna con il capo cinto da una corona muraria completata da torri (da cui il termine "turrita"). È spesso accompagnata dalla Stella d'Italia, da cui la cosiddetta Italia turrita e stellata, e da altri attributi aggiuntivi, il più comune dei quali è la cornucopia. La rappresentazione allegorica con le torri, che trae le sue origini dall'antica Roma, è tipica dell'araldica civica italiana, tant'è che la corona muraria è anche il simbolo delle città d'Italia. Dal XIV secolo l'Italia turrita iniziò a essere raffigurata come una donna sconfortata e tormentata dalla sofferenza, visto il ruolo di secondo piano assunto dalla penisola italiana dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente. La popolarità dell'Italia turrita ha toccato il suo ultimo apice nel XIX secolo, durante il Risorgimento: dopo l'unità d'Italia è iniziato un declino che l'ha portata quasi all'oblio, superata per importanza da altri simboli. L'Italia turrita, che è uno dei simboli patri italiani, è stata nei secoli ampiamente raffigurata in ambito artistico, politico e letterario. Il suo aspetto più classico, che deriva dal mito primordiale della Grande Madre mediterranea e che è stato definitivamente specificato a cavallo tra il XVI e il XVII secolo da Cesare Ripa, vuole trasmettere simbolicamente la regalità e la nobiltà delle città italiane (grazie alla presenza della corona turrita), l'abbondanza dei raccolti agricoli della penisola italiana (rappresentata dalla cornucopia) e il fulgido destino dell'Italia (simboleggiato dalla Stella d'Italia).
Il canto venticinquesimo dell'Inferno di Dante Alighieri si svolge nella settima bolgia dell'ottavo cerchio, ove sono puniti i ladri; siamo nel mattino del 9 aprile 1300 (Sabato Santo), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300.
Giovanni Mosca, spesso accreditato soltanto come Mosca (Roma, 14 luglio 1908 – Milano, 26 ottobre 1983) è stato un insegnante, giornalista, umorista, disegnatore, scrittore, drammaturgo, traduttore, critico teatrale e critico cinematografico italiano.
Falstaff è l'ultima opera di Giuseppe Verdi. Il libretto di Arrigo Boito fu tratto da Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, ma alcuni passi furono ricavati anche da Enrico IV parti I e II, il dramma storico nel quale per la prima volta era apparsa la figura di sir John Falstaff. È l'unica opera buffa verdiana insieme al giovanile Un giorno di regno.