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Maria Carolina Luisa Giuseppa Giovanna Antonia d'Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Carolina d'Austria (Vienna, 13 agosto 1752 – Vienna, 8 settembre 1814), nata arciduchessa d'Austria, divenne regina consorte di Napoli e Sicilia come moglie di Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia. Era la tredicesima dei figli dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria e dell'imperatore Francesco I. Per suggellare un'alleanza con i Borbone di Spagna, nel 1768 venne data in sposa al re Ferdinando IV di Napoli, figlio di Carlo III di Spagna. Dall'unione nacquero diciotto figli e, dopo la nascita del primo erede maschio nel 1775, in base ai termini del contratto nuziale, Maria Carolina ebbe accesso al consiglio privato della corona. Intelligente e volitiva, riuscì a imporsi come figura di comando e de facto governò il Regno di Napoli. Maria Carolina promosse Napoli come centro culturale, patrocinando artisti, tra cui i pittori Jakob Philipp Hackert e Angelika Kauffmann, e accademici come Gaetano Filangieri, Domenico Cirillo e Giuseppe Maria Galanti, non restando indifferente al vivace dibattito illuminista. La regina promosse numerose riforme, tra cui la revoca del divieto di associazione massonica (Maria Carolina fece parte di una loggia massonica di sole donne.) e l'ampliamento della marina militare, affidata al suo favorito John Acton, e riuscì a sganciare Napoli dall'influenza del regno spagnolo. Tuttavia, durante la rivoluzione francese, Maria Carolina abbandonò per sempre la sua posizione di sostenitrice del dispotismo illuminato e si schierò invece tra i più strenui conservatori dopo l'esecuzione della regina di Francia Maria Antonietta, la prediletta tra le sue sorelle. Scandalizzata dal trattamento riservatole, la regina di Napoli sviluppò un forte sentimento antifrancese e si alleò con la Gran Bretagna e l'Austria contro la Francia durante le guerre rivoluzionarie francesi e napoleoniche. Fuggì in Sicilia insieme al marito dopo l'invasione francese della parte continentale del regno, dove fu proclamata la Repubblica Napoletana nel gennaio del 1799. Sei mesi dopo, tornata sul trono, Maria Carolina fu tra i principali sostenitori delle sentenze di morte emesse contro i rivoluzionari, tra cui un gran numero di quegli intellettuali un tempo da lei sostenuti. Fu deposta nuovamente dalle forze napoleoniche nel 1806 e trascorse i suoi ultimi anni in esilio a Vienna, dove morì nel 1814, poco prima di poter assistere alla restaurazione dei Borboni sul trono delle Due Sicilie.
Il Partito Nazionale Liberale (Partidul Național Liberal, PNL) è un partito politico rumeno. Il PNL è un partito liberale conservatore, aderente all'Internazionale Liberale (fino al 2016), all'Internazionale Democratica Centrista ed al Partito Popolare Europeo. Il PNL si fa portavoce delle tradizionali istanze liberali: separazione dei poteri, libero mercato, laicità dello stato. Rifondato nel 1990 da Radu Câmpeanu, reclama l'eredità del partito con lo stesso nome attivo tra il 1875 e il 1940. In base a tale assunto si presenta come il primo partito fondato nel paese e come il più antico partito liberale d'Europa. Presente in parlamento dal 1990, eccetto che nel periodo 1992-1996, nel corso degli anni Novanta fu protagonista di una serie di scissioni e, poi, di una crescita che lo portò a divenire uno dei più importanti partiti del paese. Partecipò come partner di governo all'interno della Convenzione Democratica Romena (1996-2000) e come partito di maggioranza tra il 2004 e il 2008 nell'ambito dei governi Tăriceanu I e Tăriceanu II. Dopo un nuovo periodo all'opposizione, nel 2012 siglò un patto con il Partito Social Democratico, che condusse alla nascita della coalizione dell'Unione Social-Liberale, che governò il paese fino al 2014. Nello stesso anno il PNL lasciò il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa alla volta del Partito Popolare Europeo. In seguito al successo ottenuto alle elezioni presidenziali del novembre 2014 il leader del PNL Klaus Iohannis divenne il primo Presidente della Repubblica proveniente dalla formazione liberale. Nel 2019 fu riconfermato dagli elettori per un ulteriore mandato di cinque anni. Alle elezioni parlamentari del 2016 (20%) il PNL si confermò come maggior partito di opposizione, mentre nel novembre 2019 riuscì a costituire un proprio governo con a capo Ludovic Orban.
L'Oceania (anche Continente Nuovissimo) è il continente della Terra che comprende Polinesia, Melanesia, Micronesia, Nuova Guinea, Australia e Nuova Zelanda. Deve il suo nome al termine "oceano", per il ruolo fondamentale che il Pacifico riveste in questo continente. La mitologia greca collegava il nome "oceano" a quello del gigante omonimo (in greco ᾿Ωκεανός/Okeanós), figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra), considerato nel mondo greco come una divinità marina. L'appellativo "nuovissimo" deriva dal fatto che, eccetto l'Antartide, fu l'ultimo ad essere scoperto dagli europei e l'ultimo ad essere raggiunto e popolato dall'uomo: il suo popolamento è iniziato circa 50 000 anni fa, ma fu completato in linea di massima intorno a 3 000 anni fa, quando gruppi umani raggiunsero e si stabilirono in Polinesia. In senso stretto, Oceania è un termine a volte utilizzato per indicare l'insieme della Polinesia, Melanesia e Micronesia, secondo la suddivisione tradizionale ma contestata delle isole dell'Oceano Pacifico adottata su base razziale da Jules Dumont d'Urville nel 1831.
Marco Giunio Bruto (in latino: Marcus Iunius Brutus, pronuncia classica o restituta: [ˈmaːrkʊs ˈjuːnɪ.ʊs ˈbruːtʊs]; Roma, 85 a.C. o 79-78 a.C. – Filippi, 23 ottobre 42 a.C.), ufficialmente noto dopo l'adozione come Quinto Servilio Cepione Bruto (Quintus Servilius Caepio Brutus), è stato un politico, oratore, filosofo e studioso romano, senatore della tarda Repubblica romana e uno degli assassini di Giulio Cesare; fu difatti una delle figure preminenti della congiura delle Idi di Marzo assieme a Gaio Cassio Longino e a Decimo Bruto.
L'esperanto è una lingua artificiale, sviluppata tra il 1872 e il 1887 dall'oculista polacco di origini ebraiche Ludwik Lejzer Zamenhof. È la più conosciuta e utilizzata tra le lingue ausiliarie internazionali (LAI). Presentata nel Primo Libro (Unua libro - Varsavia, 1887) come Lingvo Internacia ("lingua internazionale"), prese in seguito il nome esperanto ("colui che spera", "sperante") dallo pseudonimo di "Doktoro Esperanto", utilizzato dal suo inventore. Scopo della lingua è di far dialogare i diversi popoli cercando di creare tra di essi comprensione e pace con una seconda lingua semplice, ma espressiva, appartenente all'umanità e non a un popolo. Un effetto di ciò sarebbe quello di proteggere gli idiomi "minori", altrimenti condannati all'estinzione dalla forza delle lingue delle nazioni più forti. Per questo motivo l'esperanto è stato ed è spesso protagonista di dibattiti riguardanti la cosiddetta democrazia linguistica. Le regole della grammatica dell'esperanto sono state scelte da quelle di varie lingue studiate da Zamenhof, affinché fossero semplici da imparare e nel contempo potessero dare a questa lingua la stessa espressività di una lingua etnica; esse non prevedono eccezioni. Anche i vocaboli derivano da idiomi preesistenti, alcuni (specie quelli introdotti di recente) da lingue non indoeuropee come il giapponese, ma in gran parte da latino, lingue romanze (in particolare italiano e francese), lingue germaniche (tedesco e inglese) e lingue slave (russo e polacco). Vari studi hanno dimostrato che si tratta di una lingua semplice da imparare anche da autodidatti e in età adulta, per via delle forme regolari, mentre altri dimostrano come dei ragazzi che hanno studiato l'esperanto apprendano più facilmente un'altra lingua straniera. Lo studio di due anni di esperanto nelle scuole come propedeutico a una lingua straniera viene detto "metodo Paderborn" perché la sua efficacia è stata dimostrata nell'università tedesca di Paderborn. L'espressività dell'esperanto, simile a quella delle lingue naturali, è dimostrata dalla traduzione di opere di notevole spessore letterario. La cultura originale esperantista ha prodotto e produce in tutte le arti: dalla poesia e la prosa fino al teatro e alla musica. La logica con cui è stata creata minimizza l'ambiguità, per cui si presta a essere usata in informatica, nel ramo della linguistica computazionale, per il riconoscimento automatico del linguaggio. La tradizione dell'esperanto in Polonia e in Croazia è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale. Ci sono proposte per usare l'esperanto come lingua franca per i lavori nel Parlamento europeo, principalmente per motivi economici o per evitare che si vada verso una o più lingue nazionali. Tuttavia finora l'Unione europea giustifica l'attuale politica multilinguista che prevede l'uso di 24 lingue ufficiali, per motivi di trasparenza, non senza critiche da parte di chi sospetta che tale politica stia in realtà portando verso il solo inglese o, al più, al trilinguismo.
Klaus Werner Iohannis (Sibiu, 13 giugno 1959) è un politico rumeno, 5° e attuale presidente della Romania dal 21 dicembre 2014. È diventato presidente del Partito Nazionale Liberale nel 2014, dopo essere stato leader del Forum Democratico dei Tedeschi in Romania dal 2002 al 2013. Prima di entrare in politica Iohannis era un insegnante di fisica e ispettore scolastico. Fu eletto per la prima volta sindaco della città di Sibiu nel 2000, in rappresentanza del Forum democratico dei tedeschi in Romania (FDGR). Malgrado la condizione di minoranza dei cittadini di etnia tedesca della città, Iohannis ottenne una vittoria a sorpresa e fu rieletto anche per i successivi mandati nel 2004, nel 2008 e nel 2012. È considerato colui che ha trasformato la sua città in una delle destinazioni turistiche più popolari della Romania, avendo merito della proclamazione di Sibiu a Capitale europea della cultura nel 2007. Nel febbraio 2013, Iohannis divenne membro del Partito Liberale Nazionale (PNL), accettando l'invito del leader liberale Crin Antonescu, diventando immediatamente primo vice presidente del partito e, nell'anno successivo, presidente del PNL. All'indomani del primo turno del voto per le presidenziali del 2009, quando era ormai chiaro che sarebbe stato celebrato il ballottaggio tra Mircea Geoană (Partito Social Democratico) e Traian Băsescu (Partito Democratico Liberale), Crin Antonescu garantì l'appoggio del suo partito al candidato del PSD in cambio dell'eventuale formazione di un governo di coalizione presieduto da Iohannis. La vittoria di Băsescu, tuttavia, vanificò la proposta. In seguito al successo delle elezioni presidenziali romene del 16 novembre 2014, Iohannis si è insediato come quinto Presidente della Romania a partire dal 21 dicembre 2014. È stato riconfermato per un secondo mandato dopo aver vinto le elezioni presidenziali del novembre 2019. Iohannis è il primo presidente rumeno appartenente ad una minoranza etnica, nello specifico quella dei sassoni di Transilvania, che si stabilirono nella regione nel XII secolo. È il quarto presidente di origine tedesca dei paesi dell'Europa orientale nel periodo post-comunista, dopo Rudolf Schuster (Slovacchia), Ferenc Mádl e Pál Schmitt (Ungheria). È anche il primo presidente della Romania successiva alla rivoluzione del 1989 a non aver avuto legami con le strutture politiche dell'era comunista.
Gardone Val Trompia (Gardû de Altrompia o localmente solo Gardû in dialetto bresciano, pronuncia /garˈduː/) è un comune italiano di 11 511 abitanti della provincia di Brescia, nella media Val Trompia, in Lombardia. Nel 1927 al comune di Gardone Val Trompia vennero aggregati i comuni di Inzino e Magno, attualmente frazioni. Il 17 settembre 2001 a Gardone Val Trompia è stato conferito il titolo di città, assegnato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in virtù della sua importanza storica e civica. Dal 2002 infatti allo stemma di Gardone Val Trompia è stato aggiunto la corona muraria dorata con cinque torri che rappresenta il titolo di città. Il comune appartiene alla Comunità Montana di Valle Trompia.
Fara San Martino (La Fàrə in dialetto locale) è un comune italiano di 1 328 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della comunità montana della Maielletta. Il paese è conosciuto soprattutto per essere una delle capitali mondiali della pasta, prodotta nel Pastificio De Cecco dal 1886; inoltre è meta turistica per la collocazione alle porte del parco nazionale della Majella, con il borgo medievale situato proprio sotto la montagna, da cui si può accedere anche attraverso le gole di Fara, altro elemento di interesse per gli escursionisti.
Avigliano (Avigliàne in dialetto lucano) è un comune italiano di 11 118 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. Con decreto del 27 dicembre 1991 a firma del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ad Avigliano è stato conferito il titolo araldico di Città.