Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Le Tavole eugubine (Tabulæ Iguvinæ) sono sette tavole bronzee rinvenute nel XV secolo nel territorio dell'antica Ikuvium (Gubbio), sulle quali è iscritto un testo in umbro, relativo a complessi cerimoniali di lustrazione ed espiazione della città. Le tavole furono vendute al comune di Gubbio nel 1456 e attualmente sono conservate nella cappella del Palazzo dei Consoli a Gubbio.
Il Palazzo dei Consoli si trova in piazza Grande, a Gubbio, e rappresenta uno dei più imponenti palazzi pubblici d'Italia.
La Festa dei Ceri si svolge a Gubbio il 15 maggio di ogni anno e consiste nel trasporto in corsa di tre Ceri coronati da statue di Santi: sant'Ubaldo (patrono di Gubbio), san Giorgio e sant'Antonio Abate. È una delle più antiche manifestazioni folcloristiche italiane e non è da confondersi con una rievocazione storica, infatti si tratta di un evento che si ripete annualmente e che si è svolto con cadenza ininterrotta dal 1160 al 2019. La festa riveste ancora oggi un ruolo fondamentale, sia dal punto di vista sociale che da quello culturale per la comunità eugubina. È vissuta con grande attaccamento da tutta la cittadinanza ed è caratterizzata da forti passioni e sentimenti che ne esprimono valori e contraddizioni. Tali sono l'importanza e la popolarità, anche a livello regionale, della manifestazione, che dal 1973 i Tre Ceri rappresentano il simbolo della Regione Umbria e sono stilizzati nel suo gonfalone e nella bandiera ufficiale.
La diocesi di Gubbio (in latino: Dioecesis Eugubina) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, appartenente alla regione ecclesiastica Umbria. Nel 2016 contava 52.800 battezzati su 53.000 abitanti. È retta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini.
Carbonesca è una frazione del comune di Gubbio (PG). Il paese si trova sulle alture (515 m s.l.m.) ad est del capoluogo, lungo la strada che porta da Casacastalda a Colpalombo, nelle vicinanze del monte di Caresto e del monte Carlo. A breve distanza, nella valle, scorre il fiume Chiascio. Secondo i dati Istat del 2001, la frazione è popolata da 391 abitanti. Il paese di Carbonesca è suddiviso in tre parti o rioni: Interrato, Casa Giorgi e Carbonesca.
Per arte etrusca si intende la produzione artistica degli Etruschi, popolo stanziato nel territorio chiamato Etruria, triangolo compreso tra l'Arno a Nord, il Tevere a Sud e il Mar Tirreno a Ovest, con propaggini anche nell'Italia settentrionale, tra Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto meridionali, e alcuni territori nell'Italia meridionale in Campania. L'arte etrusca si distingue tra l'IX secolo a.C. e il I secolo a.C. circa (l'epoca di Silla e Ottaviano) rispetto a quella delle civiltà italiche di epoca preromana. Tale distinzione si affievolisce in modo progressivo a partire dal III secolo a.C. quando, insieme ai contributi provenienti da altre civiltà della penisola, la produzione etrusca confluisce nell'arte detta medio italica, fondamento sul quale andrà a costituirsi l'arte romana.
L'Adige (AFI: /ˈadiʤe/; anticamente anche Adice, /ˈadiʧe/; Etsch in tedesco e in dialetto sudtirolese, Adesc in ladino, Ades in trentino, Àdexe in veneto, Athesis in latino, Άθεσης, Atheses in greco antico) è un fiume dell'Italia nordorientale, per lunghezza – circa 410 km – il secondo fiume italiano dopo il Po, il terzo per ampiezza di bacino dopo Po e Tevere e il quarto per volume d'acque dopo Po, Ticino e Tevere, con 235 m³/s di portata media annua presso la foce. Nasce presso il passo Resia (Reschenpass) nell'Alta Val Venosta (Obervinschgau) in Alto Adige e sfocia nel mare Adriatico presso i comuni di Chioggia e Rosolina nelle rispettive frazioni di Ca'lino di Chioggia e di Rosolina Mare, dopo aver attraversato le città di Trento, Rovereto, Verona, Legnago, Cavarzere, lambendo Merano, Bolzano e Rovigo, passando interamente per le regioni Trentino-Alto Adige e Veneto. La valle in cui scorre assume vari nomi: val Venosta tra la sorgente e Merano, valle dell'Adige tra Merano e Trento, Vallagarina tra Trento e Verona, e quindi val Padana tra Verona e la foce, con un'ampia area destra del fiume vicino alla foce che fa anche parte del Parco Delta del Po MAB UNESCO (Riserva della biosfera).