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La xilografia, o silografia, è una tecnica d'incisione in rilievo in cui si asportano dalla parte superiore di una tavoletta di legno le parti non costituenti il disegno. Le matrici vengono inchiostrate e utilizzate per la realizzazione di più esemplari dello stesso soggetto (su carta e a volte su seta), mediante la stampa con il torchio. Dato che la xilografia è un tipo di incisione in rilievo, non è difficile inserire la matrice di legno nelle forme tipografiche, stampando così testo e immagini contemporaneamente. Questa caratteristica della xilografia rende il processo di stampa molto economico, infatti fu usata soprattutto per i "testi popolari". Una storica stamperia specializzata in stampe popolari fu quella italiana dei Remondini di Bassano del Grappa (metà XVII secolo-metà XIX secolo).
Il vortice di Naruto (鳴門の渦潮 Naruto no uzushio?) è un fenomeno, legato alle maree, che si manifesta nello stretto di Naruto, in Giappone. È considerato uno dei tre grandi vortici del Giappone (日本三大 急潮 Nihon sandai kyūshio?) insieme a quello dello stretto di Kanmon (関門海峡 Kanmon kaikyō?) e dello stretto di Kurushima (来島海峡 Kurushima kaikyō?).Nel 2012 è stato creato un comitato per la proposta di riconoscimento del vortice di Naruto come patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, il Hyōgo/Tokushima “Naruto no Uzushio” seikaiisan tōroku suishin kyōgi-kai (兵庫・徳島『鳴門の渦潮』世界遺産登録推進協議会?).
Trentasei vedute del Monte Fuji (富嶽三十六景 Fugaku Sanjūrokkei?) è una serie paesaggistica di stampe in stile ukiyo-e realizzata dall'artista giapponese Katsushika Hokusai (1760–1849) tra il 1826 e il 1833. Consiste in 46 xilografie policrome aventi come soggetto il Monte Fuji, rappresentato in condizioni meteorologiche e stagioni diverse da posti e distanze variabili. Le prime 36 furono incluse nella pubblicazione originale e, considerata la loro popolarità, altre 10 furono aggiunte dopo la pubblicazione originale.
L'incisione è una tecnica artistica. Può essere in cavo o in rilievo. La tecnica in cavo consiste in una matrice di metallo che può essere incisa direttamente (bulino, niello, maniera nera, puntasecca), oppure incisa con acidi (acquaforte, acquatinta, cera molle). Tale tecnica viene denominata in cavo perché l'inchiostro di stampa penetra nei solchi formatisi per azione del bulino o dell'acido. L'impressione sulla carta lascia sempre il segno della matrice. La tecnica in rilievo prevede che una matrice venga scolpita in altorilievo (tipo timbro); anticamente soltanto in legno (silografia o xilografia), oggi anche in linoleum, in pannello di fibra a media densità o in altri materiali simili. L'incisione viene usata da tempo anche nel campo dell'oreficeria, come decorazione di un oggetto (anello, bracciale o altro) associato anche a tecniche di incastonatura. Particolare tecnica incisoria, manuale e meccanica insieme, è il ghiglioscé.
Hiroshige II (二代目 歌川広重 Ni-daime Utagawa Hiroshige?), pseudonimo di Suzuki Chinpei (鈴木鎮平?; 1826 – 17 settembre 1869), è stato un pittore e incisore giapponese. Esperto nell'arte ukiyo-e, ereditò il nome Hiroshige II in seguito alla morte nel 1858 del suo maestro Hiroshige, di cui aveva sposato la figlia. Nel 1865 si trasferì da Edo a Yokohama dopo aver annullato il matrimonio e iniziò ad usare il nome Kisai Risshō (喜斎立祥 , pronunciato anche Ryūshō?). La sua opera somiglia tanto a quella del maestro che gli studiosi le hanno spesso confuse tra di loro.
Le Cento vedute famose di Edo (名所江戸百景 Meisho Edo Hyakkei?) costituiscono, con le Cinquantatré stazioni del Tōkaidō, le Sessantanove stazioni del Kiso Kaidō e le Trentasei vedute del Monte Fuji, una delle principali stampe che rappresentano l'opera molto abbondante del pittore Hiroshige Utagawa. Malgrado il titolo dell'opera, realizzata tra il 1856 ed il 1858, ci sono in realtà 119 stampe che utilizzano tutte la tecnica della xilografia (incisione su legno). La serie appartiene allo stile ukiyo-e, movimento artistico che si basa su soggetti popolari e destinato alla classe media urbana giapponese, che si sviluppò durante il periodo Edo (1603-1868). Più precisamente, essa appartiene al genere meisho-e (名所絵 pittura di vedute famose?) che celebra i paesaggi giapponesi, un tema classico nella storia della pittura giapponese. Alcune delle incisioni sono state realizzate dall'alunno e figlio adottivo dell'autore, Utagawa Hiroshige II, che per una volta utilizza questo pseudonimo per firmare certe sue opere. Hiroshige è un grande paesaggista, uno dei migliori del suo tempo, che raffigura con immagini liriche ed emozionali i siti più belli e rinomati del Giappone e particolarmente della sua capitale Edo, poi ribattezzata Tōkyō. In questa serie sono rappresentati i luoghi più emblematici della città, allora da poco ricostruita dopo un devastante sisma avvenuto nel 1855. Hiroshige non mostra tuttavia gli effetti della distruzione, ma una città idealizzata, cercando di trasmettere allo spettatore la bellezza e la vita di Edo, con una tonalità tendenzialmente nostalgica. Nello stesso tempo, la serie offre al pubblico una forma di rivista d'attualità, simile ad un giornale che fornisce una panoramica dello sviluppo delle ricostruzioni della città. Le stampe presentano anche scene sociali, riti e costumi della società locale, che combinano con una grande diversità il paesaggio, insieme ad una descrizione dettagliata delle persone e degli ambienti.Le Cento vedute famose di Edo illustrano l'ultima fase dell'arte di Hiroshige, dove la sensibilità ed il lirismo quasi poetico dei suoi paesaggi lasciano il posto ad una composizione più astratta ed audace. Adottando il formato verticale, raramente utilizzato per le serie paesaggistiche, egli innova il primo piano, amplia notevolmente lo sfondo e così pure aumenta la vivacità dei colori. Alcuni capolavori della serie sono stati assai studiati in Occidente da impressionisti e postimpressionisti, specialmente da Vincent van Gogh, che ne ha disegnato due copie.
Acquaforte (in latino aqua fortis) anticamente designava l'acido nitrico, detto anche mordente. Oggi indica una tecnica incisoria indiretta.