Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
L'incisione è una tecnica artistica. Può essere in cavo o in rilievo. La tecnica in cavo consiste in una matrice di metallo che può essere incisa direttamente (bulino, niello, maniera nera, puntasecca), oppure incisa con acidi (acquaforte, acquatinta, cera molle). Tale tecnica viene denominata in cavo perché l'inchiostro di stampa penetra nei solchi formatisi per azione del bulino o dell'acido. L'impressione sulla carta lascia sempre il segno della matrice. La tecnica in rilievo prevede che una matrice venga scolpita in altorilievo (tipo timbro); anticamente soltanto in legno (silografia o xilografia), oggi anche in linoleum, in pannello di fibra a media densità o in altri materiali simili. L'incisione viene usata da tempo anche nel campo dell'oreficeria, come decorazione di un oggetto (anello, bracciale o altro) associato anche a tecniche di incastonatura. Particolare tecnica incisoria, manuale e meccanica insieme, è il ghiglioscé.
Le incisioni rupestri della Val Camonica (sito UNESCO nº 94, Arte rupestre della Val Camonica) si trovano in provincia di Brescia e costituiscono una delle più ampie collezioni di petroglifi preistorici del mondo. L'arte rupestre è segnalata su circa 2 000 rocce in oltre 180 località comprese in 24 comuni, con una particolare concentrazione nelle municipalità di Capo di Ponte, Ceto (Nadro), Cimbergo e Paspardo, Sonico, Sellero, Darfo Boario Terme, Ossimo dove esistono 8 parchi attrezzati per la visita. Si tratta del primo Patrimonio dell'umanità riconosciuto dell'UNESCO in Italia (1979), che ha riconosciuto oltre 140 000 figure, anche se nuove ininterrotte scoperte ne hanno progressivamente aumentato il numero complessivo portandole fino a duecentomila se non trecentomila.
Le incisioni rupestri (dette anche petroglifi o graffiti) sono segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di scalpello, utilizzando una tecnica di picchiettatura, guidata o meno da un percussore o una punta metallica (tipo pugnale, di bronzo o di ferro), o per mezzo di una tecnica di raschiatura a graffio, da cui il nome graffito. Le figure formate in alcuni casi, da una fitta concentrazione di buchi, dette coppelle, si pensa potessero essere ricoperte di sostanze coloranti, in alcuni casi servivano per veicolare il sangue di animali sacrificati, durante riti animistici. Si trovano incisioni rupestri ancestrali a partire da quando è comparso l'Homo sapiens, fino in epoca recente. In tutto il mondo solitamente si trovano in alpeggi da pascolo, vicino a fonti e a laghi. Rappresentano sia realtà della vita quotidiana pastorale e agricola, sia figure simboliche e fantastiche. L'interpretazione di queste figure è discussa e varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo sciamanico, a quella di figure fatte prevalentemente per passatempo da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano. Per l'osservazione il momento migliore è l'alba o il tramonto, a causa delle ombre marcate create dai raggi solari radenti, che le rendono più facilmente visibili.
Il Novecento è stato un movimento artistico italiano nato a Milano alla fine del 1922. Il movimento venne iniziato da un gruppo di sette artisti: Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi. Questi artisti, sostenuti dalla Galleria Pesaro di Milano, si unirono nel nuovo movimento battezzato Artisti del Novecento dal Bucci impegnandosi reciprocamente ad esporre le loro opere solo nell'ambito del gruppo. Questi artisti, che si sentivano traduttori dello spirito del Novecento, provenivano da esperienze e correnti artistiche differenti, ma legate da un senso comune di "ritorno all'ordine" nell'arte dopo le sperimentazioni avanguardistiche del primo novecento (futurismo, cubismo): il Novecento torna quindi ad avere come supremo riferimento l'antichità classica, la purezza delle forme e l'armonia nella composizione. In tale senso ricevette anche la denominazione di Neoclassicismo semplificato. Oltre alle arti figurative, il movimento Novecento si manifestò anche in letteratura con Massimo Bontempelli e soprattutto in architettura con i celebri architetti Giovanni Muzio, Giò Ponti, Paolo Mezzanotte e altri.
Maurits Cornelis Escher ([ˈmʌurɪts kɔrˈneːlɪs ˈɛʃər], ; Leeuwarden, 17 giugno 1898 – Laren, 27 marzo 1972) è stato un incisore e grafico olandese. Il suo nome è indissolubilmente legato alle sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell'infinito, tassellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti. Le sue opere sono infatti molto amate dagli scienziati, logici, matematici e fisici che apprezzano il suo uso razionale di poliedri, distorsioni geometriche ed interpretazioni originali di concetti appartenenti alla scienza, sovente per ottenere effetti paradossali.
I Camuni erano un popolo dell'Italia antica di lingua preindoeuropea vissuti in Val Camonica, dove si insediarono circa nel 8000 a.C. nell'attuale provincia di Brescia nelle Alpi centrali, nell'età del ferro;vennero chiamati anche con il nome latino Camunni, attribuito loro da autori del I secolo, o come gli antichi Camuni, per distinguerli dagli attuali abitanti della val Camonica. Fra i massimi produttori di arte rupestre in Europa, il loro nome è legato alle celebri incisioni rupestri della Val Camonica, che costituiscono - considerata la povertà di reperti archeologici come la necropoli, suppellettili o centri abitati - la principale testimonianza culturale di questo popolo. I Camuni (Καμοῦνοι in greco, Camunni in latino) sono ricordati dalle fonti storiografiche classiche a partire dal I secolo a.C.; l'epoca precedente, corrispondente in Val Camonica all'Età del ferro soprattutto dal vastissimo corpus costituito dalle centinaia di migliaia di incisioni rupestri, per cui sono diventati famosi. Sottomessi dai Romani all'inizio del I secolo d.C., i Camuni furono progressivamente inseriti nelle strutture politiche e sociali dell'Impero romano: pur conservando margini di autogoverno, fin dalla seconda metà del I secolo ottennero la cittadinanza romana, subendo poi - come tutti i popoli della Gallia cisalpina - un rapido processo di latinizzazione sia linguistica, sia culturale, sia religiosa. Lasciarono oltre 300 000 incisioni rupestri, il primo sito nominato UNESCO, nel 1979.
Adolfo De Carolis o De Karolis (Montefiore dell'Aso, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928) è stato un pittore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo italiano. Protagonista dell'arte italiana idealista e simbolista fra Ottocento e Novecento, De Carolis ha influito in modo determinante negli sviluppi formativi del gusto floreale, operando in egual misura anche nei campi dell'illustrazione, della pittura e della fotografia. Frequentemente collocato dalla critica nel contesto liberty, De Carolis oppone però polemicamente la sua fede artistica nella tradizione rinascimentale ed ermetica alle bizzarrie organicistiche dell'"arte nuova", come appare in particolare in un articolo sul Leonardo dopo una visita alla Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. La sua opera esibisce piuttosto un'evoluzione dell'estetica preraffaellita, fortemente condizionata da modelli e stilemi del giapponismo, da un lato, e da un inquieto formalismo di stampo michelangiolesco, dall'altro. De Carolis ha collaborato con grandi letterati, illustrando con disegni e xilografie opere di Gabriele D'Annunzio e di Giovanni Pascoli, con una maniera grafica inconfondibile, decorativamente organica tanto all'architettura tipografica quanto ai contenuti.