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Autore principale: Gavasci, Gildo
Pubblicazione: Siena : [s.n.], 1914
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Adolfo De Carolis o De Karolis (Montefiore dell'Aso, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928) è stato un pittore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo italiano. Protagonista dell'arte italiana idealista e simbolista fra Ottocento e Novecento, De Carolis ha influito in modo determinante negli sviluppi formativi del gusto floreale, operando in egual misura anche nei campi dell'illustrazione, della pittura e della fotografia. Frequentemente collocato dalla critica nel contesto liberty, De Carolis oppone però polemicamente la sua fede artistica nella tradizione rinascimentale ed ermetica alle bizzarrie organicistiche dell'"arte nuova", come appare in particolare in un articolo sul Leonardo dopo una visita alla Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. La sua opera esibisce piuttosto un'evoluzione dell'estetica preraffaellita, fortemente condizionata da modelli e stilemi del giapponismo, da un lato, e da un inquieto formalismo di stampo michelangiolesco, dall'altro. De Carolis ha collaborato con grandi letterati, illustrando con disegni e xilografie opere di Gabriele D'Annunzio e di Giovanni Pascoli, con una maniera grafica inconfondibile, decorativamente organica tanto all'architettura tipografica quanto ai contenuti.
La xilografia, o silografia, è una tecnica d'incisione in rilievo in cui si asportano dalla parte superiore di una tavoletta di legno le parti non costituenti il disegno. Le matrici vengono inchiostrate e utilizzate per la realizzazione di più esemplari dello stesso soggetto (su carta e a volte su seta), mediante la stampa con il torchio. Dato che la xilografia è un tipo di incisione in rilievo, non è difficile inserire la matrice di legno nelle forme tipografiche, stampando così testo e immagini contemporaneamente. Questa caratteristica della xilografia rende il processo di stampa molto economico, infatti fu usata soprattutto per i "testi popolari". Una storica stamperia specializzata in stampe popolari fu quella italiana dei Remondini di Bassano del Grappa (metà XVII secolo-metà XIX secolo).
La Sibilla Appenninica, detta anche Sibilla Picena o Sibilla di Norcia è una figura dell'immaginario collettivo diffusasi a partire dal medioevo nell'area montana del Piceno e di Norcia, in particolare appunto sui Monti Sibillini, ai quali questa ha dato il nome. Nei testi medievali si parla di Sibilla o Regina Sibilla, la cui dimora è collocata sulle montagne tra Norcia e Montemonaco; mentre la definizione di Sibilla Appennina compare per la prima volta solo nel 1938, nel libro di Augusto Vittori "Montemonaco nel Regno della Sibilla Appennina", con prefazione di Fernand Desonay.Probabilmente a causa di complessi processi di sincretismo culturale e letterario viene identificata come sibilla; ma in realtà essa non rientra nel canone delle dieci Sibille classiche riportato da Varrone.
Il palazzo del Governo di Ascoli Piceno, detto anche palazzo San Filippo, è considerato tra gli edifici di maggiori dimensioni della città. La sua architettura occupa l'intero lato est di piazza Fausto Simonetti e ospita al suo interno le sedi della Prefettura e dell'Amministrazione Provinciale. La denominazione di palazzo San Filippo è attribuita a questo stabile perché, una porzione dello stesso, fu un convento edificato, nel XVII secolo, appartenuto alla congregazione dei Filippini.
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