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Verbi spagnoli

I verbi spagnoli sono una delle parti più complesse della grammatica spagnola. Lo spagnolo è una lingua sintetica con un grado di flessione che va dal relativamente moderato fino a uno elevato, rivelato in massima parte nella coniugazione del verbo. Come è tipico dei verbi di tutte le lingue, i verbi spagnoli esprimono un'azione o stato di un dato oggetto e, similmente ai verbi nella maggior parte delle lingue indoeuropee, quelli spagnoli subiscono la flessione secondo le seguenti categorie: tempo: passato, presente, futuro. numero: singolare, plurale. persona: prima, seconda, terza. modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo. aspetto: perfettivo, imperfettivo (distinti solo nel tempo passato come preterito o imperfetto). diatesi: attiva, passiva.Il sistema verbale dello spagnolo moderno ha 14 paradigmi distinti e completi (vale a dire insiemi di forme per ogni combinazione di tempo e modo), più un paradigma incompleto (l'imperativo), come pure tre forme atemporali (infinito, gerundio e participio passato). I 14 tempi regolari sono inoltre suddivisi in sette tempi semplici e sette tempi composti (noti anche come perfetti). I sette tempi composti sono formati con il verbo ausiliare haber seguito dal participio passato. I verbi possono essere usati in altre forme, similmente il presente progressivo (inglese), il quale nei trattati di grammatica di solito non viene considerato un tempo speciale, ma solo una delle costruzioni verbali perifrastiche. Nell'antico spagnolo c'erano due tempi (futuro semplice e composto del congiuntivo) che oggi risultano a tutti gli effetti obsoleti. La coniugazione verbale spagnola è divisa (come quella italiana) in quattro categorie note come modi: indicativo, congiuntivo, condizionale e imperativo più il cosiddetto, secondo la tradizione, modo infinito (le grammatiche più recenti lo chiamano formas no personales ("forme impersonali"). Quest'ultima categoria contiene le tre forme non finite che ogni verbo possiede: infiniti, gerundio e participio passato (più precisamente "participio perfetto passivo"). Il participio passato può concordare per numero e genere proprio come fosse un aggettivo, prendendo quattro possibili forme. C'è inoltre un forma tradizionalmente nota come participio presente (per es. cantante, durmiente), ma di solito viene considerato un aggettivo derivato dal verbo, piuttosto che una forma del verbo stesso, dal momento che non tutti i verbi hanno questa forma. Molti dei verbi maggiormente usati sono irregolari. Il resto ricade in una delle tre coniugazioni regolari, classificate in base alle loro terminazioni dell'infinito in -ar, -er o -ir. (La vocale della terminazione — a, e o i — viene chiamata vocale tematica.) I verbi in -ar sono quelli più numerosi (come accade per la coniugazione italiana dei verbi in -are) e i più regolari; per giunta, i nuovi verbi di solito adottano la forma -ar. I verbi in -er e -ir sono di meno e comprendono molti irregolari. Ci sono inoltre sottoclassi di verbi semi-regolari che mostrano alternanza vocalica condizionati dall'accento.

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