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L'opera nota come Viaggio di Carlomagno in Oriente è un poemetto eroicomico in francese antico di 870 versi alessandrini (dodecasillabi) distribuiti in lasse assonanzate di lunghezza ineguale, secondo la consuetudine delle chansons de geste. La storia racconta di un viaggio immaginario dell'imperatore di Francia a Gerusalemme e poi a Costantinopoli, accompagnato dai suoi dodici pari, per verificare se il re bizantino Ugo il Forte sia effettivamente superiore a lui, come ha temerariamente asserito la moglie di Carlomagno nella scena iniziale del poema, che raffigura un divertente alterco coniugale. Il poemetto è ritenuto dagli studiosi in sostanza una parodia dei personaggi e del mondo dell'epica francese antica, specialmente della Canzone di Orlando.
Il viaggio (dal provenzale viatge, a sua volta derivante dal latino viatĭcum; quest'ultimo era la provvista necessaria per mettersi in viaggio) è lo spostamento che si compie da un luogo di partenza a un altro distante (relativamente ai propri mezzi) dal primo. Il viaggio può essere locale, regionale, nazionale o internazionale. In alcuni paesi, i viaggi interni non-locali possono richiedere un passaporto interno, mentre i viaggi internazionali in genere richiedono un passaporto e un Visto. Il viaggio si distingue per i mezzi con cui ci si sposta: può avvenire con mezzi di trasporto (pubblici o privati, come automobili, motocicli, treni, aerei, navi, biciclette, ecc.), o anche a piedi. Un viaggio può includere anche soggiorni relativamente brevi tra i successivi spostamenti che lo compongono. Il viaggio può essere inteso non solo in senso fisico, in un contesto spazio temporale, ma anche in senso metaforico come espressione di abbandono, ricerca interiore, desiderio. Vi sono molte opere che mettono in evidenza il viaggio inteso come ricerca interiore o desiderio; occorre elencare il libro "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo. In questa opera letteraria emerge il viaggio del protagonista: la psicanalisi.
Per viaggi paolini si definiscono le missioni compiute da San Paolo e descritte negli Atti degli apostoli e nelle proprie lettere. Per queste missioni, Paolo è definito dalla Chiesa cattolica come il primo missionario, nonché apostolo delle genti.
La nozione romantica di maledizione del poeta appare gi nel 1832 nell'opera di Alfred de Vigny Stello, che espose il problema dei rapporti tra poeti e societ , anticipante la pi ce Chatterton: Figura tragica spinta agli estremi, sprofondata non di rado nella demenza, l'immagine del po te maudit costituisce il vertice insuperabile del pensiero romantico. Esso domina una concezione della poesia caratteristica della seconda met del XIX secolo. L'espressione po te maudit (poeta maledetto) ha superato i limiti di un'epoca, e pu oggigiorno qualificare altri autori oltre a quelli che designava in origine, gli amici di Verlaine. Essa designa in generale un poeta (ma anche un musicista, o artista in genere) di talento che, incompreso, rigetta i valori della societ , conduce uno stile di vita provocatorio, pericoloso, asociale o autodistruttivo (in particolare consumando alcol e droghe), redige testi di una difficile lettura e, in generale, muore ancor prima che al suo genio venga riconosciuto il suo giusto valore. Questo appellativo di maledetto lo attribu Verlaine a se stesso, ma esso avvolge in un alone indefinibile autori di epoche diverse come Cecco Angiolieri, Fran ois Villon, Thomas Chatterton, Aloysius Bertrand, G rard de Nerval, Charles Baudelaire, Lautr amont, Petrus Borel, Charles Cros, Germain Nouveau, Guy de Maupassant, Antonin Artaud, mile Nelligan, Armand Robin, Olivier Larronde o ancora, John Keats, Edgar Allan Poe e il grande pittore Vincent van Gogh, e il famoso cantante Jim Morrison.