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Winnie Puh (Winnie-the-Pooh, 1926) è il primo libro della omonima serie di romanzi per ragazzi scritta da A. A. Milne e illustrata da E. H. Shepard con protagonista l'orso Winnie Puh. Il libro ha avuto un grande successo in tutto il mondo, ed è stato tradotto in 25 lingue. Venne inserito nel 2003 al settimo posto nella classifica The Big Read compilata in base a un sondaggio della BBC nel Regno Unito, in cui oltre 750.000 persone hanno espresso un parere sul romanzo inglese più amato di tutti i tempi.Ogni capitolo è un breve racconto e il volume fu realizzato, in parte, adattando materiale già pubblicato dall'autore come singoli racconti. Il primo capitolo, in particolare, corrisponde al primo racconto sul personaggio pubblicato da Milne nel 1925 sul numero di Natale del London Evening News, e intitolato The Wrong Sort of Bees.
Elenco dei personaggi comparsi nella serie di romanzi, di racconti e di film della serie Winnie the Pooh.
Le avventure di Winnie the Pooh (The Many Adventures of Winnie the Pooh) è un film del 1977 diretto da Wolfgang Reitherman e John Lounsbery. È il 22º Classico Disney, e fu distribuito negli Stati Uniti dalla Buena Vista Distribution l'11 marzo 1977. Le avventure di Winnie the Pooh è il primo lungometraggio con protagonista il personaggio di Winnie the Pooh, e si basa su alcuni capitoli dei libri di A. A. Milne Winnie Puh e La strada di Puh. È composto per la maggior parte dai cortometraggi Winny-Puh l'orsetto goloso (1966), Troppo vento per Winny-Puh (1968) e Tigro e Winny-Puh a tu per tu (1974), a cui furono aggiunte delle sequenze di raccordo e un finale basato sull'ultimo capitolo de La strada di Puh.
La strada di Puh (The House at Pooh Corner , 1928) è il secondo libro della serie per ragazzi scritta da A. A. Milne e illustrata da E. H. Shepard con protagonista l'orso Winnie Puh. Come per il libro precedente (Winnie Puh) i capitoli del libro costituiscono altrettanti racconti brevi. Fu seguito, dopo la morte di Milne, dal sequel autorizzato Ritorno al bosco dei cento acri.
La manifattura e diffusione delle icone in Russia ebbero inizio con l'entità monarchica detta Rus' di Kiev, alla quale seguì nel 988 la conversione del popolo russo alla cristianità ortodossa. Come regola generale, l'iconografia di questo periodo seguì fedelmente regole e generi propri e ammessi dall'arte bizantina, il cui centro principale era la capitale Costantinopoli. Con il trascorrere del tempo, la varietà di stili e di tipologie artistiche si ampliarono in modo non irrilevante anche in Russia, ma molto meno di quanto accadde nel resto del mondo ortodosso. È lecito affermare che in larga misura mancarono in Russia le caratteristiche di innovazione, creatività e personalità dell'opera che furono invece manifeste nell'arte religiosa dell'Europa occidentale. Soltanto nel XVII secolo, l'arte religiosa russa fu influenzata dai dipinti e dalle incisioni dell'Europa cattolica e protestante in misura tale da interrompere questa tendenza. La riforma liturgica e religiosa (comprensiva del fenomeno artistico) voluta dal patriarca Nikon degenerò in uno scisma in seno alla Chiesa Ortodossa: fra i fedeli al nuovo corso imposto dalla neocostituita Chiesa di Stato russa, ed i tradizionalisti soprannominati "Vecchi credenti" che furono perseguitati mentre continuavano a tramandare le antiche usanze stilistiche dell'iconografia nazionale. A partire da quel periodo le icone russe iniziarono ad essere dipinte non soltanto secondo la modalità tradizionale stilizzata, caratterizzata dalla ieraticità di figure bidimensionali statiche e semplici, ma da una rappresentazione più naturalistica o più umana dei soggetti con l'introduzione della terza dimensione e del senso della profondità, mediante tecniche di prospettiva e un sapiente uso delle tonalità e dei contrasti cromatici, con una nuova ricchezza di dettagli e particolari. Rispetto alla tradizione dell'europea continentale, il nudo non giunse mai nell'arte sacra né riguardo all'uomo creato in genere né tantomeno a immagini di santi e di angeli. Icone di questo periodo storico sono conservate e visibili sia nelle Chiese Ortodosse che nelle Chiese cattoliche sui iuris di alcuni riti. Solitamente le icone russe sono pitture su tavola di dimensioni relativamente piccole, sebbene nelle chiese e nei monasteri si possano trovare icone considerevolmente più grandi. Molte icone russe furono realizzate in rame., un materiale economicamente accessibile, per durata e aspetto visivo in parte simile all'oro delle icone presenti nelle Chiese e monasteri, dove il punto di collocazione dell'opera e la preziosità della materia prima prescelta marcavano l'importanza e la sacralità del contenuto religioso rappresentato. In modo simile, numerose abitazioni private russe riservavano una parete cui erano appese le icone sacre (il Krasnyj ugol), per fini di preghiera e di culto. Intorno all'iconografia russa esiste una storia ricca di contenuti e di simbolismi religiosi. Generalmente, nelle Chiese russe la navata e il santuario sono separati da un'iconostasi (in russo ikonostas, иконостас), una parte adornata di icone sacre e con doppia porta d'ingresso. In russo (pisat', писать) e in greco esiste una parola che significa sia "scrivere" sia "dipingere". Le icone svolgono un'importante funzione religiosa e sacra, negli edifici di culto così come nelle private dimore, e sono considerate una "traduzione" del Vangelo in pittura, che quanto meno fino al XVIII secolo (Caterina II, l'assolutismo illuminato) era mossa da un prevalente fine educativo verso una popolazione con un basso livello di scolarità, o del tutto analfabeta: pertanto all'artista era richiesto che l'opera fosse una fedele e accurata imitazione del reale narrato, al servizio della verità di fede. L'acheropita (lett. in greco "non-fatta-da-mano- d'uomo") è un tipo di icona ritenuta miracolosa sia per l'origine dell'opera (in russo: явление, trasl. yavlenie, trad. "apparizione"), che per particolari grazie che alcuni fedeli ritengono di aver ricevuto in dono a seguito di una preghiera di intercessione pronunciata davanti all'immagine sacra.. Il calendario liturgico ortodosso, oltre ai santi, commemorava gli eventi religiosi di benedizione/consacrazione di alcune importanti icone e reliquie, e la festa della loro traslazione da un luogo di culto ad un altro mediante processione solenne.
Glittering Images edizioni d'essai è stata una casa editrice fiorentina attiva dal 1983 al 2014.
Cyberpunk 2020 è un gioco di ruolo di ambientazione cyberpunk pubblicato originariamente dalla R. Talsorian Games e in Italia dalla Stratelibri.L'ambientazione è stata concessa in licenza due volte per giochi di carte collezionabili. La prima volta per il gioco Netrunner di Richard Garfield pubblicato dalla Wizards of the Coast nel 1996 e quindi per il Cyberpunk CCG pubblicato dalla Social Games.
Il Codice Squarcialupi (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Med. Pal. 87) è un codice musicale manoscritto realizzato a Firenze agli inizi del XV secolo. Esso è la principale fonte di musiche italiane del XIV secolo che riguardano compositori dell'Ars nova.
L'aerofilia o aerofilatelia è il collezionismo di oggetti postali trasportati per via aerea. Da non confondersi con il collezionismo di storia postale o con la filatelia, l'aerofilia si sviluppa parallelamente come collezionismo autonomo pur avendo molti punti in comune sia con la storia postale, là dove ha come oggetti di interesse i documenti viaggiati per posta aerea, che con la filatelia, dove il punto di incontro è lo studio dei francobolli. Caratteristica saliente dell'aerofilia è l'interesse per le conoscenze storiche e tecniche dell'aeronautica.