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La storia del femminismo è la narrazione cronologica degli eventi riconducibili ai movimenti e alle ideologie rivolti all'uguaglianza di genere, al miglioramento della condizione femminile e ai diritti delle donne. Mentre le femministe in tutto il mondo si sono differenziate in cause, obiettivi e intenzioni a seconda del tempo, della cultura e del paese di riferimento, la maggior parte degli storici del femminismo occidentale affermano che la totalità dei movimenti che operano per far ottenere pari diritti per le donne vanno considerati come movimenti femministi, anche quando non applicano il termine a se stessi. Altri storici limitano il termine al movimento femminista moderno, alla sua progenie e ai suoi seguaci e utilizzano invece l'etichetta di protofemminismo per descrivere i movimenti precedenti. La storia femminista moderna occidentale viene suddivisa in tre periodi (o "ondate") temporali ben precisi, ognuno con obiettivi leggermente diversi, fondati sul progresso femminile verificatosi precedentemente. La prima ondata femminista del XIX e della prima metà del XX secolo si concentra eminentemente sul ribaltamento delle disuguaglianze legali, in particolare sul suffragio femminile; le rivendicazioni principali riguardano, oltre al diritto di voto, il diritto al lavoro in condizioni sostenibili e l'istruzione femminile per donne e bambine. La seconda ondata femminista (1960-1980) ha ampliato il dibattito per includervi anche le disuguaglianze culturali, la disparità ancora esistenti nelle norme legali e il ruolo di genere delle donne all'interno della società. La terza ondata femminista (anni 1990-2000) si viene a riferire a diversi ceppi di attività femminista; viene inteso come una continuazione della "seconda ondata" e una risposta alla percezione dei suoi fallimenti. Anche se il costrutto delle "ondate" è stato usato comunemente per descrivere la storia del femminismo, il concetto è stato sottoposto a critiche per il suo ignorare e cancellare la storia intercorrente tra le diverse "ondate", scegliendo invece di concentrarsi esclusivamente solo su alcune figure famose e sugli eventi maggiormente popolari.
La Giornata internazionale dei diritti della donna, o festa della donna, ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Viene associata alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre. Questa celebrazione si tiene negli Stati Uniti d'America a partire dal 1909. In alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922. Specialmente in passato e ancora oggi dall'Unione donne italiane e nell'accezione comune viene chiamata Festa della donna anche se sarebbe più corretto Giornata internazionale della donna, poiché la motivazione non è la festa ma la riflessione. Fonti ONU invitano a operare affinché nel mondo si possa raggiungere una effettiva parità di genere entro il 2030.
Con il termine femminismo si indica: la posizione o atteggiamento di chi sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi, in ragion del fatto che le donne siano state e siano, in varie misure, discriminate rispetto agli uomini e ad essi subordinate; la convinzione che il sesso biologico non dovrebbe essere un fattore predeterminante che modella l'identità sociale o i diritti sociopolitici o economici della persona; il movimento politico, culturale e sociale, nato storicamente durante l'Ottocento, che ha rivendicato e rivendica pari diritti e dignità tra donne e uomini e che, in vari modi, si interessa alla comprensione delle dinamiche di oppressione di genere.Il femminismo è un movimento complesso ed eterogeneo che si è sviluppato con caratteristiche peculiari in ogni paese ed epoca. Molti fattori contribuiscono a definire e ridefinire il concetto di femminismo e le pratiche politiche ad esso connesse (ad esempio classe, etnia, sessualità). Al suo interno ci sono quindi diverse posizioni e approcci teorici, tant'è che ad oggi alcuni studiosi, teorici e/o militanti femministi parlano di femminismi. In particolare esistono teorie contrastanti riguardo all'origine della subordinazione delle donne ed in merito al tipo di percorso che dovrebbe essere portato avanti per liberarsene: se lottare solo per le pari opportunità tra uomini e donne, se criticare radicalmente le nozioni di "identità sessuale" e "identità di genere", oppure - ancora - se eliminare alla radice i ruoli e quindi tale subordinazione.
Emmeline Pankhurst, nata Goulden (Moss Side, 15 luglio 1858 – Hampstead, 14 giugno 1928), è stata un'attivista e politica britannica che guidò il movimento delle suffraggette del Regno Unito, aiutando le donne ad ottenere il diritto di voto. Nel 1999 la rivista statunitense Time proclamò Pankhurst come una delle "persone più importanti del XX secolo" affermando che ella "ha modellato un'idea di donna per il nostro tempo, ha scosso la società in un nuovo modello da cui non ci sarebbe stata più possibilità di tornare indietro". All'epoca fu ampiamente criticata per le sue aggressive tattiche di militantismo e gli storici non si trovano ancora d'accordo sulla misura della loro effettiva efficacia e portata, ma il suo lavoro viene riconosciuto come un elemento cruciale per il raggiungimento del suffragio femminile in Gran Bretagna. Nata a Moss Side, Ward di Manchester da genitori politicamente attivi, Pankhurst venne presentata all'età di 14 anni al movimento per il suffragio femminile. Il 18 dicembre del 1879 si sposò con Richard Pankhurst, un barrister di 25 anni più anziano che sosteneva il diritto di voto per le donne. Ebbero cinque figli nei seguenti dieci anni. Sostenne le sue attività al di fuori dell'ambito domestico fondando nel 1898 la "Franchise Woman's League" riuscendo a coinvolgervi un gran numero di donne e sostenendo il suffragio sia per le donne sposate sia per quelle nubili. Quando nel 1903 questa prima organizzazione si sciolse cercò di aderire al "Partito laburista indipendente" attraverso la sua amicizia con l'esponente del socialismo Keir Hardie, ma le venne inizialmente rifiutata l'adesione dal ramo locale del partito a causa del suo essere donna. Mentre lavorò come Board of guardians (guardiano amministrativo legale per le classi povere) rimase scioccata dalle dure condizioni che incontrò nelle workhouses ("case di lavoro") del circondario di Manchester. Nel 1903, cinque anni dopo la morte del marito, fondò la Women's Social and Political Union (WSPU), un'associazione per la promozione del suffragio femminile dedicata ad "azioni, non parole". Il gruppo si autoidentificò come indipendente da - e spesso in opposizione a - i partiti politici esistenti; divenne presto noto per la sua ricerca di scontri fisici: i suoi membri frantumavano le finestre e aggredivano i funzionari pubblici. Pankhurst, le sue tre figlie e altri attivisti del WSPU ricevettero ripetute sentenze di condanna da scontare in prigione ove organizzarono uno sciopero della fame in segno di protesta. Quando la più grande delle figlie, Christabel Pankhurst, prese in mano la direzione esecutiva del WSPU, l'antagonismo tra il gruppo e il governo crebbe ancora di più; alla fine il gruppo adottò anche l'incendio come segno di protesta spingendo le organizzazioni più moderate a parlar male della famiglia Pankhurst. Nel 1913 vennero espulsi alcuni membri illustri dell'associazione, fra cui le figlie di Pankhurst Adela Pankhurst e Sylvia Pankhurst; Emmeline ne fu talmente infuriata da dare ad Adela un biglietto da 20 sterline e una lettera di presentazione indirizzata ad alcune suffragiste australiane, insistendo perché emigrasse. Adela rispettò la sua volontà e la rottura con la famiglia non fu mai più risanata. Sylvia si avvicinò al socialismo. Con l'avvento della prima guerra mondiale Emmeline e Christabel dichiararono immediatamente l'arresto temporaneo dell'attivismo militante sostenendo la posizione del governo di Sua Maestà contro il "pericolo tedesco". Entrambe iniziarono a invitare le donne a sostenere la produzione industriale e a incoraggiare i giovani a combattere, divenendo figure di spicco all'interno del movimento patriottico delle "piume bianche". Nel 1918 la "Representation of the People Act 1918" concesse il diritto di voto a tutti gli uomini di età superiore ai 21 anni e alle donne di età superiore ai 30. Questa discrepanza mirava a garantire che gli uomini non diventassero elettori di minoranza in conseguenza dell'enorme numero di decessi avvenuti nel corso della prima guerra mondiale. Nel novembre del 1917 Pankhurst trasformò la macchina organizzativa del WSPU nel "Women's Party", dedicato alla promozione della parità femminile all'interno della vita pubblica. Negli anni seguenti ebbe modo di preoccuparsi di ciò che percepiva come la minaccia incombente del bolscevismo e conseguentemente si unì al Partito Conservatore. Fu scelta come candidata conservatrice del distretto londinese di Stepney nel 1927. Morì il 14 giugno del 1928, solo alcune settimane prima che la rappresentanza del governo conservatore allargasse il diritto di voto a tutte le donne di età superiore ai 21 anni, il 2 luglio, durante il "Representation of the People (Equal Franchise) Act 1928". Fu commemorata due anni dopo con una statua posta all'interno dei Victoria Tower Gardens.