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La moltiplicazione delle zecche imperiali, luogo dove si coniano le monete, è un fenomeno che appare tardi nell'Impero romano, a partire dalla crisi del III secolo. Le zecche imperiali non vanno, però, confuse con quelle provinciali (dette impropriamente coloniali), che battevano moneta circolante solo su piccole frazioni dei territori imperiali e che, con la riforma monetaria di Aureliano, furono abolite. Si trattava di centinaia di piccole zecche locali, presenti soprattutto nelle province orientali, che emettevano monete di bronzo.
La zecca di Reggio venne fondata grazie ad una concessione imperiale nel 1219, sebbene si conosca un tremisse d'oro a nome del re dei Longobardi Desiderio (l'unico esemplare conosciuto è stato rinvenuto presso Boretto).
La storia della tecnologia è la disciplina che studia la storia della scoperta e l'invenzione di strumenti tecnici e la loro influenza sulla cultura e le società umane. Lo sviluppo delle tecnologie ha plasmato, nell'arco della storia dell'umanità, il modo in cui le persone, gli stati e le civiltà hanno interagito permettendo il trasporto di persone e cose, l'esplorazione dell'ambiente, la conoscenza delle leggi della natura oltre il limite dei sensi dell'uomo. La tecnologia produce, attraverso un sistema economico, prodotti che influenzano la vita delle persone. Le innovazioni tecnologiche sono influenzate dalla cultura della società che le produce, inoltre determinano direttamente le capacità militari ed il modo stesso in cui una guerra è condotta.
Dalla seconda metà dell'VIII secolo con la riforma monetaria di Carlo Magno riprende la monetazione in Europa occidentale. Anche se la diffusione è inizialmente limitata, gradualmente con il seppur limitato aumento degli scambi l'uso della moneta si affianca al baratto che, dopo il crollo dell'Impero romano, era tornato ad essere il principale mezzo di scambio. Gradualmente le monete si diffondono e si parla in questo contesto di monetazione medievale. La data del passaggio dalla monetazione medievale a quella moderna non è condivisa da tutti gli studiosi. In genere è fissata tra l'inizio del XV secolo e la metà del XVI. Qui sono elencate e brevemente illustrate le monete italiane medievali. Per le monete del periodo successivo vedi Monete italiane moderne
La monetazione veneziana è l'insieme delle monete coniate e utilizzate dalla Repubblica di Venezia dalla seconda metà del XII secolo fino alla sua caduta avvenuta nel 1797. Con l'avvento del Regno d'Italia nel 1866 la zecca assolse a funzioni di stabilimento di affinazione e fu definitivamente chiusa nel 1870. Sebbene non si abbiano notizie certe sull'inizio della pratica di coniazione nel Ducato di Venezia, storici antichi come Andrea Dandolo o Marin Sanudo facevano risalire la concessione del privilegio di battere moneta ai re d'Italia Rodolfo (nel 921) e Berengario II (nel 950), anche se è probabile che tale diritto fosse già in precedenza stato concesso dagli Imperatori bizantini e già circolavano denari con i nomi di Venezia e dei Sacri Romani Imperatori Ludovico I (814-840) e Lotario I (840-855). Notizie si hanno poi, attorno al 1031 di monete coniate dal doge Ottone Orseolo, mentre nel 1193-1202 Enrico Dandolo imprimeva certamente per la prima volta a Venezia la moneta d'argento detta Matapan, dall'omonimo promontorio greco. Grazie ai suoi commerci la repubblica di Venezia era uno dei più ricchi stati europei ed ebbe una ricca produzione monetaria che esercitò notevoli influenze nel bacino del Mediterraneo ed in Europa. Il tipo più ricorrente era quello che recava al dritto l'immagine del doge che riceveva da San Marco lo stendardo. Questo tipo era usato nel ducato d'argento ed in particolare in quello d'oro, che prese in seguito il nome di zecchino. Nello zecchino al rovescio era raffigurato Cristo in un ovale, detto "mandorla", contenente nove stelle. I tipi dello zecchini rimasero assolutamente immutati dalla prima coniazione del 1284 all'ultima, lo zecchino di Ludovico Manin, cinque secoli dopo. Anche le emissioni battute dagli austriaci, a nome dell'imperatore Francesco II usarono gli stessi tipi.Le più importanti monete coniate dalla Serenissima sono: ducato d'argento o Matapan coniato la prima volta a cavallo tra il 1193 ed il 1202, fu uno dei primi grossi; soldo d'argento coniato dal dogato di Francesco Dandolo (1328 -1339 ); lira Tron - coniata dal 1472; ducato - coniato dal 1284, con il medesimo peso e titolo del fiorino di Firenze; dal XVI secolo prese il nome di zecchino .La coniazione veniva effettuata a Venezia, nel Palazzo della Zecca, e tale attività veniva rigidamente sorvegliata dalla Quarantia, assemblea con funzioni di indirizzo economico-finanziario e di Tribunale Supremo.
Le malattie trasmesse dalle zecche sono patologie nell'uomo o nell'animale causate, patogenesi diretta, o veicolate, patogenesi indiretta, da varie specie di artropodi comunemente chiamati zecche. La prima evidenza che le zecche fossero in grado di trasmettere microrganismi patogeni risale alla fine dell’800, quando (1893) Kilbourne, un veterinario americano, riscontrò come l'habitat della zecca del bovino, Boophilus microplus, coincidesse con i limiti territoriali di diffusione della cosiddetta febbre bovina del Texas. Contemporaneamente a Kilbourne, Smith , un giovane medico del Bureau of Animal Industry, individuò il protozoo Babesia bigemina (Pyrosoma bigeminum) come agente causale della febbre del Texas, oggi chiamata "babesiosi bovina". La scoperta della patogenicità indiretta nelle malattie trasmesse dalle zecche e delle relazioni tra "agente patogeno-zecca-ospite vertebrato" da alcuni autori è considerata una delle maggiori scoperte nella storia della medicina.Le malattie trasmesse dalle zecche rivestono una notevole importanza, economica e sanitaria, in campo zootecnico ma sta aumentando la loro incidenza anche a livello umano, sia a causa dei cambiamenti ecologici che determinano una maggiore distribuzione delle zecche, sia per un maggiore interesse per le attività all'aperto che pongono più frequentemente l’uomo a contatto con le zecche vettrici. Nell'uomo si tratta per lo più di patologie infettive, zoonosi, veicolate dal morso o puntura della zecca mentre negli animali sono note patologie, come l'epatozoonosi, dovute all'ingestione di zecche infette. È possibile l'infezione nell'uomo dovuta all'ingestione di latte non pastorizzato ricavato da animali infetti. Poiché le singole zecche possono ospitare più di un agente patogeno, l'uomo o animale può essere infettato da più di un agente patogeno contemporaneamente, aggravando la difficoltà di diagnosi e trattamento.
L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) è una società per azioni controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Assolve la funzione di garante della fede pubblica attraverso l’ideazione e lo sviluppo di soluzioni integrate nell’ambito della sicurezza, della tutela della salute, dell’anticontraffazione e della tracciabilità. La sede legale è a Roma, in via Salaria 691, mentre la sua struttura produttiva è distribuita su tutto il territorio nazionale con gli Stabilimenti di Roma di cui fanno parte l’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali e lo Stabilimento Salario, lo Stabilimento della Zecca in via Gino Capponi, lo Stabilimento ed ex cartiera di Foggia e lo Stabilimento di Verrès in Valle d'Aosta.