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Pubblicazione: Prato : Cassa di Risparmi e Depositi di Prato, 1984
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Filippo Mazzei, conosciuto anche come Philip Mazzei e talvolta erroneamente citato con la storpiatura del cognome come Philip Mazzie (Poggio a Caiano, 25 dicembre 1730 – Pisa, 19 marzo 1816), è stato un medico, filosofo e saggista italiano. Massone e cadetto di una nobile famiglia toscana di viticoltori, probabilmente risalente all'XI secolo e ancora esistente nel XXI secolo, fu personaggio energico ed eclettico, illuminista, promulgatore delle libertà individuali, dei diritti civili e della tolleranza religiosa. Visse una vita avventurosa e movimentata, con alterne fortune economiche. Sebbene sia sconosciuto al grande pubblico, partecipò attivamente alla guerra d'indipendenza americana come agente mediatore all'acquisto di armi per la Virginia, ed è ritenuto dagli storici uno dei padri della Dichiarazione d'Indipendenza americana, in quanto intimo amico dei primi cinque presidenti statunitensi: George Washington, John Adams, James Madison, James Monroe e soprattutto Thomas Jefferson, di cui fu ispiratore, vicino di casa, socio in affari e con cui rimase in contatto epistolare fino alla morte. Iniziato alla Massoneria, fu poi spettatore privilegiato della rivoluzione francese. La sua figura storica è riemersa alla fine del XX secolo grazie all'infittirsi degli studi accademici in occasione del bicentenario della rivoluzione americana, fino ad essere onorato in occasione del 250º anniversario della sua nascita nel 1980 con un'emissione filatelica congiunta speciale delle poste italiane e statunitensi.
La guerra d'indipendenza americana, nota negli Stati Uniti principalmente come guerra rivoluzionaria americana (in inglese: American War of Independence o American Revolutionary War) e in Francia, raramente, come guerra d'America (in francese: guerre d'Amérique), fu il conflitto che, tra il 19 aprile 1775 e il 3 settembre 1783, oppose le Tredici colonie nordamericane, diventate successivamente gli Stati Uniti d'America, alla loro madrepatria, il Regno di Gran Bretagna. A partire dal 1778 la guerra, iniziata come ribellione indipendentistica locale, si trasformò in un conflitto globale tra le grandi potenze europee per il predominio sui mari e nei territori coloniali. La Francia entrò in guerra a fianco degli americani e, in alleanza anche con la Spagna e le Province Unite, cercò di sfidare il predominio britannico e di ottenere la rivincita dopo la sconfitta nella guerra dei sette anni. La Gran Bretagna invece poté rafforzare il suo corpo di spedizione in America reclutando numerosi contingenti di truppe mercenarie tedesche, i cosiddetti Assiani, forniti, dietro compenso in denaro, dall'Assia-Kassel, dall'Elettorato di Hannover e da altri piccoli stati tedeschi. Dopo alterne vicende, la sconfitta britannica a Yorktown contro le forze franco-americane guidate dal generale George Washington e dal generale Jean-Baptiste de Rochambeau, segnò una svolta decisiva della guerra. Il trattato di Parigi, firmato nel 1783, pose ufficialmente fine al conflitto, già concluso di fatto tra il 1781 e il 1782. Con la pace, gli Stati Uniti furono riconosciuti dal Regno Unito, che dovette cedere alla Francia il Senegal, Santa Lucia e Tobago, alla Spagna la Florida e Minorca e alle Province Unite le sue colonie asiatiche. La Francia tuttavia, nonostante alcuni successi, non riuscì a strappare alla Gran Bretagna il dominio dei mari e la corona britannica mantenne il possesso delle Antille e del Canada mentre buona parte dell'India rimaneva sotto il controllo della Compagnia britannica delle Indie orientali.
John Adams (Braintree, 30 ottobre 1735 – Quincy, 4 luglio 1826) è stato un politico statunitense, secondo presidente degli Stati Uniti d'America (1797-1801) e primo vicepresidente (1789-1797). Padre fondatore degli Stati Uniti d'America, fu il primo presidente a vivere alla Casa Bianca.
Mount Vernon è stata la residenza padronale della piantagione (e per estensione l'intera piantagione) personale di George Washington, primo presidente degli Stati Uniti dove visse con la moglie, Martha Dandridge Custis Washington. La proprietà è situata lungo le rive del fiume Potomac nella Contea di Fairfax, in Virginia, presso la città di Alexandria. La famiglia Washington è stata proprietaria dell'area dai tempi del bisnonno di George Washington nel 1674. Nel 1739 la famiglia si impegnò per l'espansione del possedimento che continuò anche sotto Washington stesso che entrò in possesso dell'area nel 1754 ma ne divenne l'unico proprietario nel 1761. La residenza, costruita in legno in stile palladiano, venne eretta su commissione di George Washington a stadi tra il 1758 ed il 1778. Essa occupa il sito di un'antica e più piccola casa costruita dal padre di George Washington, Augustine, tra il 1726 ed il 1735. Rimase la casa di campagna della famiglia Washington per il resto della vita del primo presidente. Dopo la morte di questi nel 1799, sotto la proprietà dei successivi eredi della famiglia, la residenza iniziò ad entrare in declino progressivamente perché le sue rendite erano insufficienti a mantenerla a dovere. Nel 1858, l'importanza storica della casa venne riconosciuta dal governo ed essa venne salvata dalla rovina grazie alla The Mount Vernon Ladies' Association; quest'organizzazione filantropica acquisì l'intera proprietà, preservandola durante gli anni della guerra civile americana e restaurandola in seguito. Mount Vernon è stata compresa tra i National Historic Landmark nel 1960 ed è attualmente inclusa nel National Register of Historic Places. Ancora oggi è di proprietà della The Mount Vernon Ladies' Association, ed è aperta tutti i giorni senza interruzione. L'apertura al pubblico del sito non è però un'innovazione, in quanto tale disposizione la volle lo stesso George Washington. Nel 1794 scriveva: "Non obbietto al fatto che ogni persona sobria o in ordine gratifichi la sua curiosità vedendo le strutture, i giardini, ecc. di Mount Vernon."
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