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Autore principale: Benelli, Graziano
Il colonialismo è definito come l'espansione di una nazione su territori e popoli all'esterno dei suoi confini, spesso per facilitare il dominio economico sulle risorse, il lavoro e il commercio di questi ultimi. Il processo viene detto colonizzazione. Il termine indica anche, in senso stretto, il dominio coloniale mantenuto da diversi Stati europei su altri territori extraeuropei lungo l'età moderna e indica quindi il corrispettivo periodo storico, cominciato nel XVI secolo, contemporaneamente alle esplorazioni geografiche europee, assumendo nel XIX secolo il termine di imperialismo, e formalmente conclusosi nella seconda metà del XX secolo, con la vittoria dei movimenti anti-coloniali. Il termine indica anche l'insieme di convinzioni usate per legittimare o promuovere questo sistema, in particolare il credo che i valori etici e culturali dei colonizzatori siano superiori a quelli dei colonizzati.
Si definisce letteratura francofona tutta la letteratura in lingua francese, scritta sia da autori francesi che appartenenti ad altre nazionalità. La categoria include: Gli scrittori per i quali il francese è lingua materna e ufficiale (come accade in Francia, parte del Belgio, della Svizzera, del Québec). Gli scrittori per i quali il francese non è lingua materna ma veicolare, insegnata nelle scuole e impiegata dal governo locale (è il caso del Marocco, della Tunisia, dell'Algeria, di alcuni paesi sub-sahariani e di alcuni del Medio Oriente). Pur non essendo lingua ufficiale, gode di un certo prestigio (usata a scopi burocratici, commerciali, tecnici ecc.) e a volte ha qualche tipo di riconoscimento di fatto. Si tratta spesso di ex-colonie francesi, o di paesi che aderiscono all'organizzazione internazionale della Francophonie. Infine, numerosi scrittori che non ricadono in queste categorie ma che hanno utilizzato (sistematicamente od occasionalmente) la lingua francese semplicemente per scrivere le proprie opere (è il caso dell'inglese William Beckford, autore del Vathek, uno dei capolavori del gotico settecentesco), che scrisse la prima versione del romanzo in francese; all'interno dell'Italia si ravvisa un'ampia tradizione francofona che inizia nel basso medioevo con i trovatori (es. Sordello da Goito) e Brunetto Latini (maestro di Dante Alighieri e autore del Trésor) e che continua con Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Cavour, Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo. Queste situazioni non sono mutuamente esclusive, ad esempio nel caso di figli di coppie bilingui o di persone di nazionalità francese ma di origine africana o asiatica.
Henri Arnold Seyrig (Héricourt, 10 novembre 1895 – Neuchâtel, 21 gennaio 1973) è stato un archeologo, numismatico e storico francese. È stato dal 1929 il direttore dell'amministrazione delle antichità durante il Mandato francese della Siria e del Libano e ha fondato l'Institut français d'archéologie du Proche-Orient a Beirut.
La tempesta (The Tempest) è un'opera teatrale in cinque atti scritta da William Shakespeare tra il 1610 e il 1611. Il dramma, ambientato su di un'isola imprecisata del Mediterraneo, racconta la vicenda dell'esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche. Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il Re di Napoli Alonso, stanno navigando sul mare di ritorno da Cartagine, il mago invoca una tempesta che rovescia gli incolumi passeggeri sull'isola. Attraverso la magia e con l'aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell'aria, Prospero riesce a rivelare la natura bassa di Antonio, a riscattare il Re e a far innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli, Ferdinando. La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero, il quale, con la sua arte, tesse trame con cui costringe gli altri personaggi a muoversi secondo il proprio volere. È tradizionalmente ritenuta la penultima opera di William Shakespeare – l'ultima interamente sua – ed è considerata da molti il lavoro che segnò l'addio alle scene del celebre drammaturgo.
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